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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00127 presentata da VOLONTE' LUCA (UNIONE DEMOCRATICOCRISTIANA E DI CENTRO (CCD-CDU)) in data 21/11/2002

Mozione Atto Camera Mozione 1-00127 presentata da LUCA VOLONTE' giovedì 21 novembre 2002 nella seduta n. 227 La Camera, premesso che: il pressante appello del Pontefice, fatto nel corso del suo discorso alla Camera dei deputati il 14 novembre 2002, ha rilanciato il tema della caduta delle nascite nel nostro Paese; secondo il Population Aging 2000, il rapporto presentato all'ONU nel corso della seconda Assemblea sull'invecchiamento mondiale, svoltasi recentemente a Madrid, l'Italia vanta la percentuale più alta di persone sopra i 60 anni, pari al 25 per cento, seguita da Giappone, Germania e Grecia con il 24 per cento; il nostro Paese vanta, altresì, il triste primato della più bassa percentuale di minori di 15 anni (14,1 per cento) e si è calcolato che nel 2050 i pensionati saranno il 65 per cento della popolazione; il numero medio di figli per donna è pari a 1,25, rapporto insoddisfacente, in quanto la realtà dei fatti ci dimostra che di fronte ad una speranza alla vita che si avvicina agli 80 anni, un tasso di natalità che sfiori i due figli per donna è solo sufficiente a contrastare il declino e l'invecchiamento della popolazione, se associato a flussi migratori contenuti; le 544 mila nascite del 2001, se raffrontate a quelle della Francia e Inghilterra (circa 200 mila in più) che hanno una popolazione totale simile alla nostra, confermano un preoccupante squilibrio; il Presidente della Repubblica ha espresso chiaramente tale preoccupazione quando ha affermato che: «Una società che fa pochi figli è una società che non ha fiducia nel futuro. Dovremo dare ai giovani una maggiore fiducia e cresceranno anche le nascite»; per invertire tale processo occorrerebbe un ritorno ad un ciclo di vita meno tardivo delle aspettative di riproduzione (oggi a ridosso dei 30 anni) per realizzare l'obiettivo dei due figli per coppia; secondo il sociologo francese, Henry Mendras, dell'osservatorio francese delle congiunture politiche, il vero ostacolo ad una natalità sostenibile nel nostro Paese è costituito dalla struttura della famiglia, in cui la qualità del servizio domestico offerto dalle donne, è tale da impedire ai figli l'uscita dalle mura domestiche, dal divario della natalità tra zone geografiche unitamente ad una scarsa diffusione della scelta di fare figli al di fuori del matrimonio; in molti paesi europei, lo Stato ha favorito il consolidarsi di una tendenza che, nel corso degli anni, ha portato le donne alla scelta dei due figli, attraverso interventi mirati nel settore degli asili nido e degli alloggi a favore delle coppie giovani; in Italia, l'atteggiamento dei Governi è oscillato tra la necessità di una promozione di politiche di welfare in favore della famiglia e l'inconsistenza delle misure adottate, quasi a confermare la marginalità della famiglia come soggetto sociale. Si è assistito, cioè, al varo di misure che non avevano carattere di organicità; il sistema pensionistico statale, diffuso in tutta l'Unione europea, si basa su una sorta di contratto tra generazioni, in base al quale i contributi di coloro che lavorano oggi pagano le pensioni di quelli che sono andati a riposo ieri. Con l'abbassamento della natalità viene ad incrinarsi quel rapporto tra pensionati e lavoratori ed il rischio sarà quello di avere in Italia la classica situazione della piramide rovesciata, contraddistinta da una vasta popolazione di anziani che grava su una ristretta popolazione di giovani con effetti economici disastrosi; i costi di funzionamento del servizio sanitario aumenteranno inevitabilmente se si pensa che un paziente di 85 anni ha un costo di 11 volte superiore a quello di un bambino dai 5 ai 15 anni; le preoccupazioni delle ripercussioni di questi cambiamenti in campo previdenziale, sanitario e soprattutto del lavoro erano già presenti nella relazione demografica della Direzione Generale «Occupazione, relazioni industriali e affari sociali» pubblicata dalla Commissione europea nel 1995; impegna il Governo a: fornire alla famiglia un nuovo sistema di prestazioni e benefici volti ad un potenziamento dell'istituzione familiare e diretto a favorire un incremento del tasso di natalità, in linea con il principio di sussidiarietà, fondato su sostegno e integrazione, ma non sostituzione della famiglia nello svolgimento della sua funzione sociale; favorire la diffusione del lavoro part time, creare infrastrutture efficienti in grado di accogliere i figli delle giovani coppie già nei primi anni; attivare ogni utile iniziativa per un profondo coinvolgimento dell'opinione pubblica sull'argomento, che veda partecipi, accanto al mondo della politica, anche quello dell'economia e della cultura al fine di garantire al nostro Paese uno sviluppo durevole ed una crescita equilibrata e sostenibile. (1-00127) «Volontè, Ciro Alfano, Emerenzio Barbieri, Dorina Bianchi, Brusco, Riccardo Conti, Cozzi, D'Agrò, D'Alia, Degennaro, De Laurentiis, Di Giandomenico, Filippo Maria Drago, Giuseppe Drago, Follini, Giuseppe Gianni, Grillo, Anna Maria Leone, Liotta, Lucchese, Maninetti, Mazzoni, Mereu, Mongiello, Montecuollo, Naro, Peretti, Ranieli, Romano, Rotondi, Tabacci, Tanzilli, Tucci».

 
Cronologia
giovedì 14 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Papa Giovanni Paolo II si reca in visita alla Camera dei deputati. Nel suo discorso davanti ai membri del Parlamento lancia un appello per la pace e formula auspici per la prosperità dell'Italia.

giovedì 5 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Riccardo Chieppa è eletto Presidente della Corte costituzionale.