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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01541 presentata da CORDONI ELENA EMMA (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 15/01/2003

Interrogazione a risposta in Commissione Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-01541 presentata da ELENA EMMA CORDONI mercoledì 15 gennaio 2003 nella seduta n. 247 CORDONI e SPINI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: la famiglia siriana al-Sakhri, composta dal padre Muhammad Sa'id al Sakhri (ingegnere di 44 anni), dalla madre Maysun Lababidi (31 anni) e dai loro bambini, Ragda al-Sakhri (11 anni), Muhammad al-Sakhri (9 anni) e Marwa al-Sakhri (6 anni), fuggita dalla Siria 11 anni fa per non subire gravi abusi dei diritti umani, il 23 novembre 2002 è arrivata all'aeroporto di Milano Malpensa proveniente da Baghdad, dove avevano vissuto in esilio per 11 anni, via Amman; risulta all'interrogante che all'arrivo in Italia hanno fatto richiesta di asilo politico. Secondo il loro avvocato, cui sarebbe stato impedito di incontrarli, le autorità italiane avrebbero rifiutato la loro richiesta di asilo senza sottoporli alla procedura dell'intervista, ed il 28 novembre 2002 sono pertanto stati rimpatriati in Siria; dal 28 novembre 2002 non si hanno informazioni certe né rassicurazioni circa le loro condizioni; la sezione italiana di Amnesty International ha promosso una azione urgente in difesa dei diritti della famiglia al-Sakhri, rivolgendosi sia alle autorità italiane sia a quelle siriane, temendo che la famiglia possa trovarsi in stato di detenzione in uno dei centri d'interrogatorio dei servizi segreti siriani, a Damasco, dove la tortura è praticata regolarmente; a causa della sua opposizione al governo siriano, esistono fondati sospetti circa il fatto che il signor Muhammad Sa'id al-Sakhri possa subire maltrattamenti e torture. Nel 1982 era stato infatti incriminato per l'appartenenza all'organizzazione della fratellanza musulmana, un gruppo fuorilegge in Siria; gli esponenti dell'opposizione siriana, rientrati volontariamente o vittime di rimpatrio forzato da parte di altri governi, sono a particolare rischio di arresti, torture o comunque maltrattamenti (nel 2002 un ex appartenente all'organizzazione della fratellanza musulmana, rientrato volontariamente in Siria, è morto in carcere); l'Italia è uno Stato che aderisce alla convenzione sullo status di rifugiati e alla convenzione contro la tortura e gli altri trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti, convenzioni che proibiscono espressamente il rimpatrio forzato in tali circostanze; in base al principio del diritto internazionale di non-refoulement è proibito il rimpatrio forzato di una persona in un paese nel quale la sua vita o la sua libertà sarebbero in pericolo; la Siria è uno Stato che aderisce al patto internazionale sui diritti civili e politici, che proibisce la tortura e i trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti -: se, alla luce di quanto sopra, non si ritenga necessario verificare le motivazioni alla base del rifiuto della richiesta di asilo politico avanzata dalla famiglia al-Sakhri; se, non si reputi di intervenire con urgenza per avere informazioni certe e rassicurazioni sulle condizioni della famiglia al-Sakhri e, nel caso di una loro detenzione, chiedendo: che siano trattati umanamente e non siano sottoposti a torture o maltrattamenti nel corso della detenzione; di conoscere il luogo di detenzione e che sia loro concesso di incontrare, immediatamente e senza restrizioni, un avvocato ed i loro familiari; di assicurare che i diritti della famiglia al-Sakhri siano pienamente ripristinati, che possano essere informati delle ragioni del loro arresto e quindi essere messi in condizione di poter contestare la legalità del provvedimento; se, in caso di detenzione della famiglia al-Sakhri, non si ritenga di attivarsi a livello diplomatico per il loro immediato rilascio, a meno che non siano formalmente incriminati per un reato di accertata natura penale. (5-01541)





 
Cronologia
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