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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00290 presentata da ROTONDO ANTONIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 21/01/2003

Interpellanza2-00290 Atto Senato Interpellanza 2-00290 presentata da ANTONIO ROTONDO martedì 21 gennaio 2003 nella seduta n. 311 ROTONDO, GIOVANELLI, BATTAGLIA Giovanni, BETTONI, GARRAFFA, GASBARRI, IOVENE, LONGHI, MASCIONI, MONTALBANO, MONTINO, TONINI. Ai Ministri dell'ambiente e per la tutela del territorio, delle attività produttive, dell'economia e delle finanze e della salute. Premesso che: la compromissione di tutte le componenti ambientali e la presenza di numerosi impianti industriali a rischio di incidente rilevante, furono le principali ragioni che portarono nel dicembre 1990 alla dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale per i comuni di Siracusa, Augusta, Priolo, Melilli, Floridia e Solarino; con decreto del Presidente della Repubblica del 17 gennaio 1995 fu approvato il Piano di risanamento e disinquinamento della suddetta area; a quasi dodici anni dalla dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale e ad oltre 7 anni dall'approvazione del Piano e del trasferimento alla Regione Sicilia dei primi 140 miliardi di lire, nessun intervento di competenza delle parti pubbliche diretto a depotenziare i rischi o risanare i guasti ambientali è stato realizzato. Gli interventi posti a carico delle aziende industriali interessate sarebbero stati invece quasi tutti effettuati anche perché si trattava di semplice adeguamento alle esistenti norme di legge; lungi dal migliorare lo stato di crisi ambientale, il lunghissimo periodo di tempo trascorso inutilmente ha solo aggravato le problematiche dell'area e portato in luce ulteriori e gravissime emergenze come la questione sanitaria, lo smaltimento illegittimo di rifiuti pericolosi e l'inquinamento delle falde idriche profonde più prossime agli stabilimenti industriali dove erano stati smaltiti impropriamente ed illegalmente milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi; la magistratura di Siracusa, nei giorni scorsi, ha tratto in arresto dirigenti dell'Enichem-Priolo, dipendenti della stessa azienda, funzionari di enti di controllo, con l'accusa gravissima di associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi; l'eccesso di mortalità per cancro e per altre patologie correlate all'esistenza del polo petrolchimico causa, secondo l'OMS, 27 decessi l'anno, mentre nell'area in questione il tasso dei bambini che nascono malformati si mantiene da oltre un decennio ben sopra il 2% con una punta del 5,6% registrata nell'anno 2000; il Ministro dell'ambiente nella conferenza tenuta il 9 gennaio 2002 ha commentato così i dati della OMS: «Si tratta di dati spaventosi che pongono in primo piano il problema della bonifica di questi siti dove per decenni si sono accumulati veleni(..)»; la 13ª Commissione Ambiente del Senato della Repubblica, dopo le visite effettuate nelle aree industriali del Paese, nel suo «Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla situazione ambientale di Porto Marghera e la bonifica di siti inquinati» approvato all'unanimità il 23.7.2002 afferma a proposito dell'area Augusta Priolo Melilli: «Purtroppo, fenomeni recenti quali quelli avvenuti all'interno degli impianti che sono costati la vita ad alcuni lavoratori e hanno dato vita anche a commissioni d'indagine del Ministero dell'Ambiente (la commissione guidata dal professor Clini ha ritenuto necessario predisporre un esame epidemiologico sulla popolazione, predisporre piani di sicurezza e di prevenzione dell'inquinamento diffuso e delle falde idriche) e, soprattutto, la recente individuazione in un pozzo di irrigazione della presenza di idrocarburi dimostra come i siti di Priolo e Augusta, non siano più un'area a rischio di crisi ambientale ma un'area in crisi ambientale per cui si rendono indispensabili interventi legislativi e finanziari che consentano di affrontare con tempestività la drammatica emergenza.»; successivamente alla visita della Commissione a Priolo si è constatato che una decina di pozzi, tra cui uno utilizzato per l'alimentazione idrica cittadina, risultano gravemente contaminati da pericolosi idrocarburi aromatici come il benzene; il territorio dell'area a rischio è disseminato di discariche, abusive e non, nelle quali per un cinquantennio sono stati «abbandonati» milioni e milioni di tonnellate di rifiuti. Basterà dire che nella sola frazione di Villasmundo, del comune di Melilli, esistono ben 11 discariche per rifiuti industriali tra attive e dismesse; l'antica e colpevole inerzia della Regione Sicilia nell'affrontare e risolvere la questione dei rifiuti continua a produrre guasti irreparabili e nessun rimedio è purtroppo derivato dal commissariamento della Regione sia per ciò che attiene l'applicazione della «legge Ronchi», sia per quanto riguarda l'attuazione del Piano di risanamento ambientale, si chiede di conoscere: quali iniziative intendano adottare i Ministri in indirizzo al fine di procedere più celermente possibile alla rimozione della gravissima situazione di pericolosità ambientale e sanitaria e al risanamento delle aree interessate; quali interventi intendano compiere i Ministri stessi al fine di salvaguardare i posti di lavoro nell'area interessata, nell'ottica di promuovere, nel rispetto dell'ambiente, investimenti per l'innovazione nell'industria chimica. (2-00290)





 
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