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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00798 presentata da SERVELLO FRANCESCO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 21/01/2003

Interrogazione a risposta orale3-00798 Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00798 presentata da FRANCESCO SERVELLO martedì 21 gennaio 2003 nella seduta n. 311 SERVELLO, NANIA, RAGNO. Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e per la tutela del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti e della salute . Premesso che: i recenti avvenimenti che hanno sconvolto l'isola di Stromboli, oltre a porre in risalto l'inadeguatezza del sistema di monitoraggio e prevenzione della Protezione Civile, in caso di calamità naturali, hanno soprattutto drammaticamente riportato in evidenza l'assoluta insufficienza delle infrastrutture portuali dell'isola e l'inconcepibile assenza di un efficace piano di evacuazione della frazione di Ginostra proprio per la totale assenza di un pontile per l'attracco di aliscafi e navi; gli abitanti della piccola comunità, a causa del mare appena mosso, per giorni sono rimasti totalmente isolati e letteralmente intrappolati con la lava che scorreva a poche centinaia di metri dalle loro abitazioni; il 30 dicembre 2002, attorno alle ore 13.00, quando il mare si è ritirato per decine di metri e una serie di gigantesche onde anomale si è abbattuta sulla costa, la gente terrorizzata ha lanciato l'allarme chiedendo di essere portata in salvo sulla terraferma. Il Prefetto di Messina ha immediatamente disposto l'invio di diverse unità navali verso Ginostra, ma per ore la motonave Carpaccio della Siremar ha girato inutilmente intorno alla frazione, né alcun altro mezzo è riuscito ad avvicinarsi a riva proprio per la mancanza di una qualunque infrastruttura portuale; le autorità di Protezione Civile si sono quindi attivate per portare i soccorsi dal cielo, ma contrariamente a quanto affermato da qualche esponente dell'opposizione e dal professor Novelli palesemente insufficiente si è rivelato pure l'utilizzo di elicotteri: nonostante la bravura dei piloti, a causa delle raffiche di vento e della scarsa visibilità dovuta all'intensa pioggia di cenere vulcanica, l'evacuazione è avvenuta a singhiozzo, e per evacuare 25 abitanti ci sono voluti ben 3 giorni! C'è da chiedersi cosa sarebbe successo se si fosse presentata la necessità di portare rapidamente in salvo le 700 persone che popolano la frazione nei mesi estivi. Se esistesse un piccolo pontile, una nave porterebbe in salvo oltre 1.000 persone in pochi minuti; i precedenti governi, in venticinque anni, sono stati incapaci di concludere positivamente l' iter burocratico del progetto per la realizzazione di un molo iniziato nel lontanissimo 1978. Un punto di svolta è stato certamente segnato lo scorso 1º ottobre dal sopralluogo nella più piccola frazione delle Eolie di ben 3 esponenti dell'attuale Esecutivo nazionale. Il Ministro dell'ambiente, il Ministro delle infrastrutture e il Ministro della salute durante la loro visita si sono potuti rendere personalmente conto dell'inconcepibile situazione di disagio (Ginostra nei periodi invernali resta totalmente isolata per circa 12 giorni al mese) e di pericolo (mancanza di infrastrutture per una rapida e sicura evacuazione) e hanno solennemente promesso il loro impegno per risolvere concretamente e definitivamente oltre che la questione annosa della centralina elettrica i problemi connessi all'attuale grave situazione; è stato constatato che due sono i siti proponibili: Lazzaro e Pertuso. La località di Lazzaro, offrendo ottimali condizioni di riparo dai venti dominanti, garantirebbe una maggiore funzionalità dell'opera e più sicurezza, in quanto è la più lontana dalle bocche del vulcano e, a memoria d'uomo, mai è stata interessata dalla caduta di lava o lapilli, ma comporterebbe la realizzazione di una strada di collegamento al centro abitato di circa 700 metri. La località del Pertuso è più esposta alle mareggiate, ma più velocemente raggiungibile attraverso cinque brevi tornanti di scale; la scelta preferenziale spetta certamente ai tecnici: diversi progetti alternativi sono già stati approntati; bisogna ora individuare quello più funzionale e di minor impatto ambientale e renderlo immediatamente esecutivo; il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha dichiarato che «solo la prossima settimana si potranno fare valutazioni più precise sulla situazione a Stromboli» ed ha aggiunto che, alla riunione iniziale della Commissione Grandi Rischi, «ne seguiranno altre a mano a mano che conosceremo meglio la situazione del vulcano» e che il ritorno degli abitanti di Stromboli nelle proprie case dovrà essere deciso «sulla base delle valutazioni della comunità scientifica», gli interroganti chiedono di sapere: se sia intenzione del Governo indire una urgente conferenza di servizi per approvare, in deroga alle normative vigenti in materia e di concerto con il Presidente della Regione Sicilia e con il Sindaco di Lipari, la realizzazione di una adeguata infrastruttura fissa per l'attracco dei mezzi di linea nonché la riattivazione del già esistente scalo alternativo di Lazzaro; se siano ancora aperti i termini per inserire le Eolie in un piano di finanziamenti europei tesi alla realizzazione di indispensabili infrastrutture e quale piano di sicurezza e di intervento immediato sia stato disposto dalla Protezione Civile per far fronte alle emergenze innanzi evidenziate e alla tutela degli interessi dei residenti e dei soggetti coinvolti dagli eventi verificatisi, al fine di consentire loro «il ritorno ad una vita normale», così come ha auspicato ed assicurato il Capo dello Stato. (3-00798)





 
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