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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08452 presentata da LUCCHESE FRANCESCO PAOLO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 13/01/2004

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08452 presentata da FRANCESCO PAOLO LUCCHESE martedì 13 gennaio 2004 nella seduta n. 405 LUCCHESE. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: quasi giornalmente centinaia di clandestini vengono scaricati sulle coste della Sicilia dal continuo afflusso di «carrette del mare»; agli albergatori dell'isola pervengono disdette di chi aveva prenotato e non giungono nuove prenotazioni; centinaia di africani e asiatici dimorano indisturbati nelle isole siciliane -: se siano a conoscenza delle conseguenze negative che il fenomeno esposto in premesa procura all'economia siciliana; quali interventi abbiano predisposto per scoraggiare, od ostacolare, il fenomeno sopra descritto. (4-08452)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdì 8 luglio 2005 nell'allegato B della seduta n. 653 all'Interrogazione 4-08452 presentata da LUCCHESE Risposta. - Il fenomeno delle migrazioni è destinato a durare a lungo nel tempo e, secondo stime recenti, a crescere fino a raddoppiare nei prossimi quaranta o cinquant'anni, incidendo profondamente sui processi economici, politici e sociali del bacino del Mediterraneo. L'immigrazione clandestina è la patologia di questo fenomeno e, almeno in linea teorica, si deve prevedere che essa tenderà a seguirne l'aumento. Quella via mare è la forma più povera, più disperata e più pericolosa di immigrazione irregolare. Il Governo è stato il primo in Europa a denunziarne pubblicamente, documentandoli, gli esiti troppe volte tragici e a indurre, con successo, l'Unione europea a sviluppare su questo tema una politica comune, nella convinzione che nessuno dei Paesi europei più esposti può farcela da solo a controllare il fenomeno e, viceversa, perché tutta l'Europa si è ampiamente giovata dell'immigrazione e continua a giovarsene. L'immigrazione clandestina via mare è la più disperata e pericolosa forma di immigrazione. I trafficanti che la organizzano non si fanno scrupolo di sovraccaricare le «carrette del mare» e di mantenere al minimo le scorte di carburante. Così i migranti affrontano nelle condizioni peggiori una traversata che, quando non si conclude tragicamente, comunque riserva loro disagi e maltrattamenti, spesso destinati a proseguire anche dopo lo sbarco, con la loro consegna al turpe mercato del lavoro nero. Nell'area del Mediterraneo, nessun Paese si è finora impegnato al pari dell'Italia nelle attività di soccorso in mare e di accoglienza in terra. I nostri doveri di solidarietà, non debbono farci dimenticare, tuttavia, che il traffico dei clandestini è gestito da gruppi criminali di diverse nazionalità che lucrano profitti enormi, con un fatturato annuo che, da recenti indagini, è risultato superiore a quello del traffico di droga, e che sono tanto cinici nel gestire la sofferenza umana quanto abili e determinati nello sfruttare le opportunità nascoste nelle pieghe dei codici di navigazione, del diritto d'asilo e delle legislazioni nazionali sull'immigrazione. Il progressivo intrecciarsi dello sfruttamento dell'immigrazione illegale, non solo con il traffico di esseri umani, di armi e di droga, ma anche con il terrorismo internazionale, impone una particolare vigilanza sui clandestini provenienti dal Corno d'Africa, dove Al Qaeda si è ormai insediata stabilmente, così come su quelli provenienti dall'area subsahariana, dove l'estremismo islamico si diffonde rapidamente. Non è possibile, dunque, lasciare spazio a dubbi o incertezze, perseguendo con severità e durezza chi sfrutta l'immigrazione illegale e, nello stesso tempo, assistendo con umanità chi ne è vittima. Così come devono essere proseguite le attività volte a favorire l'immigrazione legale, in armonia con le esigenze di sviluppo dell'Europa e in collaborazione con i Paesi di origine e transito dei migranti. In questo quadro, come evidenziato dall'interrogante, anche grazie alle favorevoli condizioni meteomarine, si ripetono, periodicamente, sull'isola di Lampedusa - ma anche in altri punti della costa siciliana - numerosi sbarchi di gruppi, anche consistenti, di clandestini. Il Ministero dell'interno, in considerazione delle implicazioni connesse a tale posizione geografica, ha sempre posto particolare attenzione al Centro di permanenza temporanea di Lampedusa, che è istituzionalmente destinato a fornire un primo soccorso agli extracomunitari che sbarcano sull'isola in attesa del loro trasferimento, immediatamente dopo le prime operazioni di identificazione ed assistenza, presso altre strutture della Sicilia o del territorio nazionale. L'attività gestionale del centro di Lampedusa, come degli altri centri esistenti sul territorio nazionale, è, pertanto, oggetto di una continua attività di monitoraggio, finalizzata al miglioramento della qualità e quantità dei servizi resi e, in primo luogo, al rispetto dei diritti umani, conformemente alle direttive emanate in materia, a partire da quella del Ministro Bianco del 30 agosto del 2000, fino a quella del Ministro Pisanu dell'8 gennaio 2003. In piena collaborazione con l'amministrazione comunale di Lampedusa, è stata recentemente individuata la struttura della ex caserma dell'esercito «Luigi Adorno» come il sito che potrà ospitare - sono in corso le necessarie intese tra i due Dicasteri - un nuovo e più adeguato centro di accoglienza per extracomunitari, con la conseguente chiusura di quello attualmente operante. A questo proposito si ricorda che l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 aprile 2005, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 96 del 27 aprile scorso, autorizza, fra il Ministero dell'interno e quello della Difesa, la permuta dell'area demaniale ove è attualmente situato il Centro, con l'altra area demaniale ubicata nel territorio del medesimo comune e sede della caserma «L. Adorno». È altresì stabilito che per gli interventi da attuare sui sedimi appartenenti al demanio militare il Ministero dell'interno è autorizzato ad avvalersi delle strutture tecniche del Ministero della Difesa per quanto attiene alla progettazione, all'affidamento, all'esecuzione e al collaudo delle opere da realizzare. Per quanto riguarda le preoccupazioni espresse dall'interrogante in ordine al disagio di carattere economico e sociale degli abitanti dell'isola, derivante dagli sbarchi, si può affermare che le stesse non trovano riscontro. Infatti, a Lampedusa i clandestini soggiornano per un tempo brevissimo, prima del loro dislocamento presso altre strutture italiane. La normale vita sociale e turistica dell'isola, di conseguenza, non viene condizionata e gli abitanti di Lampedusa hanno sempre mostrato un atteggiamento solidale verso gli extracomunitari, riconosciuto con il conferimento a quella comunità di una medaglia d'oro al merito civile. Sotto il profilo delle iniziative di carattere normativo, si ricorda che, con l'entrata in vigore dei provvedimenti attuativi previsti dalla legge n. 189 del 2002, la nuova disciplina potrà dispiegare compiutamente i suoi effetti. Va ricordato, infatti, che il 25 febbraio scorso è entrato in vigore anche l'ultimo dei quattro regolamenti attuativi, quello generale, previsto dall'articolo 34, comma 1, della legge n. 189, concernente disposizioni di revisione ed armonizzazione del regolamento n. 394 del 1999. I tre regolamenti precedentemente emanati riguardano rispettivamente le modalità di coordinamento delle attività del gruppo tecnico presso il Ministero dell'interno con l'apposita struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri, la razionalizzazione e l'interconnessione delle comunicazioni tra amministrazioni pubbliche e le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato. Sempre sotto il profilo attuativo delle nuove disposizioni in materia di immigrazione, si ricorda il provvedimento interministeriale del 14 luglio 2003, che regolamenta il contrasto in mare dell'immigrazione clandestina e, da ultimo ma non certo per ultimo, va sottolineata la positiva conclusione della complessa operazione che ha riguardato oltre 750.000 domande di regolarizzazione, portata a termine in poco più di un anno. Si rappresenta infine che la cosiddetta legge Bossi-Fini non è nata con la pretesa di essere definitiva, bensì si ha la consapevolezza che quella in vigore è una normativa completa e impegnativa che deve essere sottoposta a continue verifiche e valutazioni. Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Giampiero D'Alia.



 
Cronologia
sabato 27 dicembre
  • Politica, cultura e società
    Il Presidente della Parmalat Calisto Tanzi è arrestato a Milano per bancarotta fraudolenta.

martedì 13 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Corte costituzionale dichiara costituzionalmente illegittima la sospensione dei processi nei confronti delle cinque più alte cariche dello Stato, prevista dall'articolo 1, comma 2, della legge 140/03 (c.d. "lodo Schifani"), definendo la sospensione prevista come "generale, automatica e di durata non determinata" ed in contrasto con il principio di eguaglianza e il principio del diritto di difesa previsto dagli art. 2 e 24 della Costituzione (sentenza n. 24 depositata il 20 gennaio 2004).

mercoledì 28 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Gustavo Zagrebelsky è eletto Presidente della Corte costituzionale