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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00495 presentata da MICHELINI RENZO (PER LE AUTONOMIE) in data 20/01/2004

Interpellanza2-00495 Atto Senato Interpellanza 2-00495 presentata da RENZO MICHELINI martedì 20 gennaio 2004 nella seduta n. 516 MICHELINI, BETTA. Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e delle attività produttive. Premesso che: il 5 gennaio 2004 è stata data notizia della chiusura dello stabilimento della Filtrati di Rovereto con il licenziamento e la messa in mobilità di 139 dipendenti, senza che né questi, né le organizzazioni sindacali, né le istituzioni pubbliche abbiano avuto alcun preavviso di tale drammatica scelta effettuata dalla Filtrona s.p.a., società che controlla anche lo stabilimento di Rovereto; tra l'altro la situazione produttiva, la quantità, la qualità e il valore dei marchi dei prodotti lavorati nello stabilimento della Filtrati di Rovereto non facevano presagire la drammatica decisione; la notizia, per di più, è pervenuta tramite un mandatario della società, la quale nega allo Stato un incontro con le organizzazioni sindacali e con le competenti strutture della provincia autonoma di Trento, atte a far fronte a gravi situazioni di crisi aziendali che comportino ristrutturazioni con messa in mobilità delle maestranze; la Filtrati fa parte del cosiddetto «Polo fumo di Rovereto» che già nell'anno 2000 è stato oggetto di un ampio intervento di razionalizzazione produttiva con conferma, tuttavia, delle strutture produttive proprio alla luce della qualità, quantità e valore dei marchi in essa lavorati; è opportuno richiamare, seppur in modo succinto, come sia composto il «Polo fumo di Rovereto», che vede la presenza della Manifatture, della Filtrati e dell'ATI: con decreto legislativo n. 283 del 9 luglio 1988 veniva istituito l'ETI Spa, Ente Tabacchi Italiano, definito Ente pubblico economico, che assorbiva il Monopolio di Stato con l'intento della sua privatizzazione. Le azioni originariamente possedute dal Ministero del tesoro venivano poste all'asta e acquisite dalla B.A.T. (British American Tobacco). La vendita era condizionata: 1) al mantenimento dei livelli occupazionali per un periodo non inferiore al triennio in capo all'acquirente; 2) alla garanzia da parte dell'ETI S.p.a. di una determinata quantità di commesse per poter esaudire la condizione di cui al punto 1). La B.A.T. controlla la Manifatture di Rovereto; Europoligrafica Spa è la società che controlla l'ATI Carta Spa, anch'essa presente con uno stabilimento in Rovereto; Filtrona Italia Spa è controllata da Filtrona International. Quest'ultima già deteneva il 49% del pacchetto azionario di Filtrati, mentre il residuale 49% era in capo alla società ATI Carta Spa ed il 2% era in capo a Finmeccanica. Successivamente Filtrona International ha acquistato il rimanente 51% mediante la costituzione di una nuova società, la cui ragione sociale risponde a Filtrona Italia Spa; Filtrona International Spa ha acquistato, secondo informazioni assunte, la concorrente svizzera con sede in Baudgarden ed ora, superato il regime di oligopolio, si pone in posizione di monopolista; risulta agli interroganti che la Filtrati di Rovereto sia un'azienda all'avanguardia non solo a livello nazionale ma internazionale, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e di marchi, dando ottimi risultati dal punto di vista dei profitti aziendali; le lettere di licenziamento e di dismissione dello stabilimento giungono guarda caso proprio allo scadere di uno degli obblighi contrattualmente assunti al momento dell'acquisizione pubblica della maggioranza del pacchetto azionario ad opera di Filtrona Italia Spa, consistente nell'obbligo del mantenimento degli assetti occupazionali per un triennio; da quanto si è potuto capire, il mandatario della società per il licenziamento e la chiusura dello stabilimento avrebbe fatto riferimento ad una forma di benestare da parte del Governo, anche se non dovuta, vista la natura privatistica della Società; grande preoccupazione si nutre, infine, in merito non solo al futuro dell'attività produttiva della Filtrati ma anche del «Polo fumo» nel suo complesso, che risulta essere una delle più importanti attività che dà occupazione nel Trentino ed in modo particolare nella realtà produttiva del distretto industriale di Rovereto, si chiede di sapere: se il Governo sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa, e soprattutto del grave provvedimento di licenziamento assunto dalla Filtrona Italia Spa nei confronti delle 139 maestranze dello stabilimento di Rovereto; se corrisponda al vero che, seppur in modo improprio, il Ministro del lavoro, direttamente o in qualche sua articolazione, abbia espresso un parere preventivo positivo in merito al gravissimo provvedimento; se si sia a conoscenza delle strategie aziendali della Filtrona Italia Spa, della B.A.T. e dell'Europoligrafica e quale sia il futuro del così detto «Polo fumo di Rovereto»; quali siano le intenzioni ed i programmi di Filtrona international in ordine agli immobili, macchine ed attrezzature dello stabilimento di Rovereto della Filtrati Italia Spa; se corrisponda al vero che lo stabilimento di Rovereto venga chiuso per «salvare» un'attività produttiva di medesimo tenore nel Sud Italia; se corrisponda al vero che il soprarichiamato gravissimo provvedimento di licenziamento trovi motivazione nella diminuzione di commesse in capo alla Filtrona Italia Spa e, nel contempo, se si sia a conoscenza delle strategie aziendali e se ciò corrisponda ad una oggettiva situazione, anziché all'attuale gestione monopolistica probabilmente europea in quel campo produttivo; quali siano i provvedimenti che si intenda assumere in via d'urgenza, e se del caso in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, previa apertura di trattative urgenti tra la proprietà e le rappresentanze sindacali. (2-00495)

 
Cronologia
martedì 13 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Corte costituzionale dichiara costituzionalmente illegittima la sospensione dei processi nei confronti delle cinque più alte cariche dello Stato, prevista dall'articolo 1, comma 2, della legge 140/03 (c.d. "lodo Schifani"), definendo la sospensione prevista come "generale, automatica e di durata non determinata" ed in contrasto con il principio di eguaglianza e il principio del diritto di difesa previsto dagli art. 2 e 24 della Costituzione (sentenza n. 24 depositata il 20 gennaio 2004).

mercoledì 28 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Gustavo Zagrebelsky è eletto Presidente della Corte costituzionale