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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/04253 presentata da VOLONTE' LUCA (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 22/02/2005

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-04253 presentata da LUCA VOLONTE' martedì 22 febbraio 2005 nella seduta n. 590 VOLONTÈ, NARO, MANINETTI e RANIELI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: il rispetto delle diversità culturali e linguistiche, oggi sancito dalla Costituzione dell'Unione europea (articolo III-82), è da sempre uno dei pilastri dell'Unione europea, che si prefigge di rispettare le diversità culturali e linguistiche e vigilare sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo (articolo I-3 della Costituzione dell'Unione europea); sin dall'entrata in vigore dei trattati di Roma il 1 o gennaio 1958, gli Stati fondatori (Italia, Repubblica federale tedesca, Belgio, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi) presero una decisione di cruciale importanza per il profondo valore simbolico e culturale attribuito alle diverse lingue, adottando il regolamento n. 1 del 1958, volto ad assicurare il pluralismo linguistico; il regolamento, recante disposizioni sul regime linguistico della Comunità economica europea, stabiliva che le lingue ufficiali e le lingue di lavoro delle istituzioni della Comunità fossero la lingua francese, la lingua italiana, la lingua olandese e la lingua tedesca; nel corso del processo di unificazione il regolamento n. 1 del 1958 è stato costantemente adeguato per assicurare l'inserimento delle lingue degli Stati che entravano a far parte dell'Unione europea, realizzando così l'unico esempio al mondo di ordinamento multiculturale e multilinguistico, con undici lingue ufficiali e di lavoro, che, con l'allargamento a venticinque Stati, sono divenute venti (ceca, danese, estone, finlandese, francese, greca, inglese, italiana, lettone, lituana, maltese, olandese, polacca, portoghese, slovacca, slovena, spagnola, svedese, tedesca e ungherese); il regolamento n. 1 del 1958 lascia alle istituzioni la possibilità di determinare le modalità di applicazione del regime linguistico, fermi restando i principi fondamentali ed i diritti che esso garantisce ai cittadini dell'Unione europea; recentemente il capo del servizio del portavoce del Presidente della Commissione europea ha nominato numerosi portavoce francesi, tedeschi, britannici, ma nessun italiano, assumendo poi decisioni relative alle lingue da utilizzare nelle conferenze stampa tenute dai commissari che escluderebbero o ridurrebbero l'uso dell'italiano rispetto a quanto avveniva nel passato; le notizie destano forti preoccupazioni, in quanto denotano un passo indietro rispetto all'uso della lingua di uno degli Stati fondatori, che, se confermato, si porrebbe in palese contraddizione con gli obiettivi e le garanzie del trattato; tali perplessità, peraltro, sono state tempestivamente manifestate ufficialmente dall'ambasciatore italiano rappresentante permanente dell'Italia a Bruxelles, con una lettera di protesta al Presidente della Commissione europea -: quali siano gli atti che il Governo intenda intraprendere per assicurare l'uso della lingua italiana nelle istituzioni europee e una maggiore e più efficace promozione della lingua e della cultura italiana in ambito europeo e internazionale. (3-04253)





 
Cronologia
mercoledì 16 febbraio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Entra in vigore il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale, sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997, da più di 160 paesi nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Protocollo di Kyoto).

venerdì 4 marzo
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Nicola Calipari, un funzionario del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, viene ucciso in Iraq da soldati americani, durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.