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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00010 presentata da DELFINO TERESIO (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 20/06/2006

Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00010 presentata da TERESIO DELFINO martedì 20 giugno 2006 nella seduta n.013 La XIII Commissione, premesso che: l'accordo sottoscritto dall'Unione europea e dagli Stati Uniti il 10 marzo 2006 in materia vitivinicola ha riconosciuto la reciprocità di alcune pratiche enologiche statunitensi; l'accordo ha evitato l'instaurarsi di un pericoloso contenzioso che avrebbe potuto avere effetti deleteri per le nostre esportazioni vitivinicole negli USA; tuttavia un punto particolarmente delicato dell'accordo è rappresentato dalla possibilità di commercializzare vini statunitensi che hanno subito un trattamento di «invecchiamento artificiale», attraverso l'aggiunta di trucioli di legno, con lo scopo di imitare i risultati dell'invecchiamento tradizionale in botti di legno; l'autorizzazione di immissione in commercio di tali vini pone indubbiamente i produttori statunitensi in una situazione di vantaggio commerciale, trattandosi di una pratica assai più economica rispetto al tradizionale invecchiamento; è quindi in stato di avanzata discussione una proposta di regolamento della Commissione europea che autorizza anche i produttori europei ad avvalersi dell'uso dei trucioli di legno quale pratica enologica; tale possibilità apre scenari complessi anche in merito alla qualificazione e specialità delle produzioni vitivinicole italiane, caratterizzate dall'elevata qualità e legame con il territorio e la tradizione; occorre, cioè, tener ben distinta la produzione di qualità a denominazione d'origine, per la quale l'utilizzo di tale pratica risulterebbe incomprensibile per il consumatore, visto il legame tra tradizione, ambiente e territorio che caratterizza tali vini, dalle produzioni più commerciali, per le quali la pratica di invecchiamento attraverso i trucioli può consentire una maggiore concorrenzialità su taluni mercati esteri; occorre comunque evitare che i trucioli di legno possano essere utilizzati quali veicolanti di altre sostanze aromatiche allo scopo di immettere nel vino sostanze che determinino «gusti» o profumi particolari; è indispensabile porre il consumatore nella condizione di poter identificare chiaramente le produzioni di qualità ed è così necessario rafforzare la politica promozionale in favore dei vini di qualità italiani, impegna il Governo: a porre in atto ogni sforzo affinché la normativa comunitaria riconosca la specificità delle produzioni europee a denominazione d'origine e consenta al consumatore di poter individuare al meglio la qualità di tali produzioni; escludendo l'utilizzo di pratiche enologiche non tradizionali dai vini di qualità prodotti in regioni determinate, nonché con chiare indicazioni in etichetta sull'utilizzo di tali pratiche sugli altri vini; a proseguire l'azione di rafforzamento della promozione sui mercati esteri, assicurando risorse almeno pari a quelle - 50 milioni di euro - recate nel 2005 dall'articolo 10, comma 10, del decreto-legge n. 35/05, convertito nella legge 80/05; ad adottare iniziative normative miranti alla riforma della legislazione in materia di denominazione d'origine dei vini, al fine di sancire che esse rappresentano «patrimonio economico, culturale e dell'ingegno nazionale, come tali protette nell'ambito degli accordi internazionali concernenti i diritti di proprietà intellettuali». (7-00010) «Delfino, Ruvolo, Martinello».

 
Cronologia
martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.