Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00376 presentata da MARONI ROBERTO (LEGA NORD PADANIA) in data 06/11/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00376 presentata da ROBERTO MARONI lunedì 6 novembre 2006 nella seduta n.063 MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI, POTTINO e STUCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: risulta agli interroganti che, secondo la prefettura di Treviso, in ordine alla richiesta di far rispettare la normativa vigente che vieta il travisamento in pubblico delle persone, l'ordinamento giuridico italiano non conosce norme che vietano l'occultamento dei tratti somatici delle persone fisiche, se non in presenza di situazioni particolari, tassativamente indicate da alcune leggi speciali, in cui tale comportamento può concretamente costituire un elemento di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica; l'articolo 85 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, recita: «È vietato comparire mascherato in luogo pubblico»; mentre l'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, proibisce «l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo»; si ricorda, inoltre, la circolare n. 4 del 14 marzo 1995, con la quale il ministero dell'interno ha autorizzato l'uso del copricapo nelle fotografie destinate alle carte di identità di cittadini professanti culti religiosi che impongano l'uso di tali copricapo; con un'altra circolare del 24 luglio 2000, il ministero dell'interno ha precisato che il turbante, lo chador e il velo, imposti da motivi religiosi, «sono parte integrante degli indumenti abituali e concorrono, nel loro insieme, ad identificare chi li indossa, naturalmente purché mantenga il volto scoperto» e, pertanto, tali accessori sono ammessi, anche in ossequio al principio costituzionale di libertà religiosa, purché i tratti del viso siano ben visibili; tale circolare, di conseguenza, estende il principio della precedente, riferita alla carta d'identità, anche alle fotografie da apporre sui permessi di soggiorno; mentre il burqa , oltre ad essere un simbolo religioso, nasconde il volto di chi lo indossa, gli chador e i copricapo mantengono il loro significato simbolico e religioso, ma non occultano il volto della persona; la definizione di ordine pubblico è stata resa in modo magistrale dalla nostra Corte costituzionale, con sentenza 16 marzo 1962, n. 19: l'ordine pubblico è un valore costituzionalmente protetto, quale patrimonio dell'intera collettività; sono, pertanto, costituzionalmente legittime le norme che effettivamente, ed in modo proporzionato, siano rivolte a prevenire e a reprimere i turbamenti all'ordine pubblico (intesi come insorgere di uno stato concreto ed effettivo di minaccia all'ordine legale mediante mezzi illegali idonei a scuoterlo), eventualmente anche mediante la limitazione di altri diritti costituzionalmente garantiti; la norma che vieta il mascheramento risale, infatti, ai cosiddetti «anni di piombo», nei quali accadeva di frequente che si commettessero omicidi con il volto nascosto da un passamontagna; la Corte costituzionale ha dettato i criteri: è possibile limitare un diritto costituzionalmente garantito (quale quello della libertà religiosa), ma solo con norme che in modo proporzionato reprimano uno stato concreto ed effettivo di minaccia all'ordine legale mediante mezzi illegali idonei a scuoterlo; nel nostro Paese, le indagini sul terrorismo internazionale hanno portato a numerosi arresti e hanno dimostrato, senza ombra di dubbio, la presenza di cellule eversive del terrorismo islamico legate al movimento di Al Qaeda ; le varie inchieste giudiziarie hanno accertato la presenza di cellule terroristiche islamiche in Italia, che è divenuta terra di indottrinamento e arruolamento per aspiranti mujihaidin , miliziani islamici che hanno combattuto in Afghanistan, Bosnia, Kashmir, Palestina e Iraq. Gli estremisti islamici hanno sentenziato che l'Italia è diventata un dar al-harb , territorio di guerra, legittimandone l'aggressione -: se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti intenda prendere al fine di uniformare le posizioni delle prefetture italiane in merito alla normativa vigente, che inequivocabilmente vieta il travisamento in pubblico delle persone. (3-00376)





 
Cronologia
giovedì 26 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 327 voti favorevoli e 227 contrari, l'emendamento 2.500 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A.C. 1750), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

sabato 18 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 331 voti favorevoli e 231 contrari, l'emendamento 16.500 del Governo, sostitutivo dell'articolo 16 del testo e soppressivo dei successivi articoli del d.d.l. C. 1746- bis, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)", sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.