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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00308 presentata da DEIANA ELETTRA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 16/01/2007

Atto Camera Interpellanza 2-00308 presentata da ELETTRA DEIANA martedì 16 gennaio 2007 nella seduta n.092 La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che: molti quotidiani nazionali dell'8 gennaio 2007 riportavano la notizia secondo la quale il Parlamento iracheno si appresterebbe ad approvare una legge che è destinata ad accordare alle compagnie petrolifere occidentali il diritto di sfruttamento delle sterminate riserve petrolifere del Paese; in particolare, stando alle notizie di stampa, grazie ad un sistema che va sotto il nome di « production-sharing agreements » (NdT, accordi di condivisione della produzione), o PSA, le grandi compagnie petrolifere come la BP e la Shell in Gran Bretagna e la Exxon e la Chevron negli Stati Uniti potrebbero sottoscrivere accordi anche trentennali per l'estrazione del petrolio iracheno; come già ricordato dall'interpellante in una interrogazione al Ministro degli Esteri del 25 luglio 2006, i PSA consentono ad un Paese di mantenere la proprietà giuridica del petrolio, ma garantiscono una quota di profitti alle società internazionali che investono in infrastrutture e nella gestione dei pozzi, degli oleodotti e delle raffinerie; nel caso specifico, in virtù delle notizie pubblicate dal The Independent on Sunday , sulla base di una copia della bozza di legge fatta avere a luglio alle compagnie petrolifere, le remunerazione delle compagnie sarebbero molto elevate con un danno economico quasi certo per la popolazione irachena; Greg Muttitt di Platform, una organizzazione di diritti umani e ambientali che si occupa di industria petrolifera afferma che tre gruppi stranieri hanno avuto molte più opportunità del Parlamento iracheno e dell'opinione pubblica di quel Paese di valutare questo disegno di legge dal momento che la bozza sarebbe stata inviata al governo americano e alle principali compagnie petrolifere a luglio e al Fondo Monetario Internazionale a settembre, mentre molti deputati iracheni erano all'oscuro di tutto; sembrerebbe che anche l'Eni abbia mostrato un certo interesse alla conclusione positivo dell'iter di tale progetto di legge in vista dei possibili guadagni da realizzare in loco; dal momento che il Governo italiano nel decidere di ritirare il contingente militare dal territorio iracheno ha più volte sottolineato come questo non significa abbandonare il Paese al suo destino, ma, al contrario, ha rilanciato i rapporti con il governo iracheno attraverso la messa a punto di un programma di cooperazione a livello politico, economico e umanitario -: quali informazioni abbia il Governo italiano su questa vicenda; se corrispondano al vero le notizie riguardanti un interesse dell'Eni alla vicenda; se non ritenga che la difesa degli interessi petroliferi iracheni costituisca una condizione primaria nella prospettiva di rilancio di una politica di cooperazione e solidarietà con l'Iraq; se e che cosa intenda fare per far pesare in sede internazionale un'impostazione diversa sulla questione del petrolio. (2-00308)«Deiana».

 
Cronologia
mercoledì 10 gennaio
  • Politica, cultura e società
    A 27 anni dall'esplosione in volo del DC9 dell'Itavia diretto a Palermo, la prima sezione penale della Corte di Cassazione dichiara innocenti i due generali dell'Aeronautica accusati di aver depistato le indagini.

giovedì 1° febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Con il voto favorevole dei senatori dell'opposizione (152 voti a favore, 146 contro e 4 astenuti) l'Assemblea del Senato approva l'ordine del giorno n. 2 (Calderoli ed altri), di condivisione delle comunicazioni con cui il Ministro della difesa Parisi ha confermato il consenso del Governo all'ampliamento della base militare di Vicenza. La maggioranza vota contro tale ordine del giorno, su cui il vice ministro per gli affari esteri Intini ha espresso parere contrario. Viene quindi messo ai voti e approvato l'ordine del giorno n. 3 della maggioranza, con cui si impegna il Governo a dare impulso alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari.