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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00116 presentata da ASCIERTO FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 05/02/2007

Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00116 presentata da FILIPPO ASCIERTO lunedì 5 febbraio 2007 nella seduta n.103 La IV Commissione, premesso che: la problematica inerente la soppressione dell'Assegno Speciale corrisposto dalla Cassa Ufficiali dell'Esercito è stato oggetto di trattazione fin dal 1977, più volte riproposto ma ancora senza soluzione; nelle varie occasioni gli Stati Maggiori sono stati sempre favorevoli a tale ipotesi; anche la Corte dei conti si è pronunciata per la soppressione dell'A.S. atteso che lo stesso «non risponde più alle finalità che ne costituivano il fondamento» e che «genera disparità di trattamento tra gli Ufficiali dell'Esercito italiano/Carabinieri e Ufficiali delle altre Forze Armate». A parere del suddetto Organo l'istituto risulta «anacronistico», senza utilità per il personale e generatore di disparità di trattamento; la difficile situazione patrimoniale relativa alla gestione dell'Indennità Supplementare (I.S.) e dell'A.S. (entrambi gestiti dalla Cassa Ufficiali Esercito) hanno portato, nel 1996, all'unificazione delle due gestioni e all'aumento dei contributi, a carico peraltro dei soli Ufficiali dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri, dal 3 per cento al 4 per cento sull'80 per cento della voce stipendio; gli Ufficiali della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare non percependo la provvidenza suddetta corrispondono solo il 2 per cento sull'80 per cento, della voce stipendio per la sola liquidazione dell'I.S.; l'assegno in parola è corrisposto dopo ben otto anni dal collocamento in pensione e non è reversibile; una valutazione condotta sviluppando delle ipotesi concrete al fine di quantificare il rapporto costo-beneficio per il personale ha fornito risultati allarmanti riscontrando che, nella maggioranza dei casi, «per recuperare» il solo importo dei contributi versati durante il servizio, il personale dovrebbe superare di almeno 20 anni la speranza media di vita (attualmente attestata attorno ai 77 anni). Dai conteggi effettuati per un generale di corpo d'armata e per un tenente colonnello o generale di brigata si evince che i primi dovrebbero raggiungere i 98 anni ed i secondi i 120 anni; si può, pertanto, affermare che la maggior parte del personale effettua dei versamenti che non riuscirà mai a recuperare; tale situazione è destinata a peggiorare in quanto: a) la riduzione dello strumento militare prevede una contrazione degli arruolamenti ed un aumento dei collocamenti in quiescenza, che produrranno una diminuzione delle entrate ed un aumento delle uscite per la Cassa Ufficiali; b) il recente incremento (avvenuto nel 2005), del 10 per cento dell'A.S. ha già comportato una maggiore spesa fissa rispetto alla precedente misura di circa 60,00 euro pro capite , che moltiplicata per il numero dei beneficiari (7.755 nel 2005) si traduce in un maggior onere di circa 465.000,00 euro annui, a fronte di un futuro incremento delle entrate, dovuto alla rideterminazione del fitto dell'immobile di Via Todi (circa 637.000,00 euro a regime); c) l'aumento del numero dei beneficiari dell'A.S. dei prossimi 5 anni comporterà un onere aggiuntivo fisso di circa 1,5 milioni di euro. Tale situazione, aggiunta ai precedenti aumenti, annullerà entro il 2010 le maggiori entrate derivanti dall'immobile di Via Todi, impegna il Governo ad adottare tutte le iniziative e tutti i provvedimenti necessari idonei a garantire e tutelare gli aventi diritto alle prestazioni della Cassa Ufficiali dell'Esercito. (7-00116)«Ascierto».

 
Cronologia
venerdì 2 febbraio
  • Politica, cultura e società
    In occasione della partita di calcio Catania-Palermo, scoppia una guerriglia tra le tifoserie in cui perde la vita l'ispettore di Polizia Filippo Raciti. Il giorno successivo viene sospeso il campionato di calcio.

giovedì 8 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Governo emana il decreto-legge 8 febbraio 2007, n.8 recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche. Il decreto sarà convertito, con modificazioni, nella legge 4 aprile 2007, n. 41.