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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00930 presentata da LICANDRO ORAZIO ANTONIO (COMUNISTI ITALIANI) in data 22/01/2008

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00930 presentata da ORAZIO ANTONIO LICANDRO martedì 22 gennaio 2008 nella seduta n.271 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, per sapere - premesso che: con ben altre tre precedenti interpellanze i sottoscritti hanno posto all'attenzione del Governo la grave crisi economico-finanziaria in cui versa il comune di Catania e di cui anche l'informazione nazionale (TG3, La Stampa, L'Espresso, La Repubblica, eccetera) ha avuto modo ripetutamente di occuparsi; nulla è cambiato nell'azione dell'amministrazione comunale di Catania nonostante la relazione del 4 luglio 2007 degli ispettori del Ministero del tesoro, dottor Attilio Vallante e dottor Luciano Cimbolini, abbia evidenziato l'enorme gravità della situazione con valutazioni critiche particolarmente rilevanti e gravi come «l'aumento non realistico delle previsioni d'entrata» che «permette di finanziare reali maggiori esigenze di spesa, portando l'ente in un circolo vizioso» (pag. 14); oppure che «una situazione del genere, qualora si protragga in un arco pluriennale, porta ad un'erosione della liquidità, ad un impiego massiccio di anticipazioni di cassa e, sovente, ad un utilizzo improprio per cassa, di somme vincolate (trasferimenti vincolati, mutui, risorse derivanti da emissioni obbligazionarie e quant'altro), al di là dei limiti cogenti previsti dall'articolo 195 del Testo unico in materia di entrate aventi specifica destinazione e dalla normativa concernente le modalità di utilizzo delle risorse derivanti da prestiti obbligazionari e da mutui ed aperture di credito contratti con istituzioni finanziarie private, senza oneri a carico dello Stato» (pag. 14);

oltre a quanto sopra, si è evidenziato da parte degli Ispettori ministeriali quella che agli interpellanti appare una continua violazione di legge con censure altrettanto gravi: «una situazione contabile di questo genere (di sostanziale occultamento del disavanzo), oltre a quanto sopra rappresentato, crea anche un paradosso, dato che l'Ente continua, durante la gestione, a prevedere maggiori entrate e maggiori spese, che, in parte, provvede a finanziare con un avanzo di amministrazione fittizio o con minori disavanzi di amministrazione» (pag. 15); «l'avanzo di amministrazione è stato utilizzato in modo difforme rispetto alla disciplina prevista dall'ordinamento», e cioè dall'articolo 187 del testo unico sugli enti locali (pag. 17); sin dal 2003 l'Amministrazione comunale ha approvato con notevole ritardo i bilanci di previsione ben oltre i limiti fissati dalla legge, con diversi «profili d'illegittimità» (pag. 31-32); nel 2007 il bilancio di previsione è stato approvato il 29 settembre 2007 e addirittura in assenza del conto consuntivo del 2006; nelle conclusioni della relazione ministeriale si certifica un indebitamento che si aggira intorno a 1 miliardo di euro e che il dato potrebbe ulteriormente aggravarsi; che la situazione presenta aspetti «che possono avere una qualche ripercussione sul piano della credibilità finanziaria di tutto il settore pubblico nazionale» e che «l'Ente ha sovente violato, formalmente e sostanzialmente, le norme di legge ed i principi contabili che regolano la gestione finanziaria degli enti locali»; il 12 dicembre 2007, dopo una prima deliberazione (la n. 34 del luglio 2007), con una seconda deliberazione n. 177, la Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione siciliana, ha duramente stigmatizzato l'Amministrazione comunale con gravissimi rilievi: a) il Collegio dei revisori dei conti di Catania ha dichiarato l'inattendibilità delle principali previsioni di entrata, sia con riguardo alle entrate ordinarie sia con riferimento a quelle straordinarie; b) sono presenti ingenti debiti fuori bilancio; c) nonostante la situazione finanziaria del comune, che era emersa in modo preoccupante già nell'esame della precedente documentazione trasmessa, le spese di parte corrente continuano a crescere essendo previsto un aumento significativo anche nel 2007; d) il comune ricorre in modo sempre più crescente all'anticipazione di cassa, evidenziando la mancata soluzione dei problemi già emersi in merito alla capacità e velocità di riscossione; e) si prevede, sempre per il 2007, l'accensione di nuovi prestiti, nonostante le difficoltà finanziarie in cui versa il comune; f) il disavanzo 2003 non è stato legittimamente ripianato entro il 31 dicembre 2006 non essendo andata in porto l'operazione ricca di gravi profili di illegittimità denominata Catania Risorse s.r.l., più volte oggetto di interrogazioni; g) quanto all'utilizzo di una società partecipata al 100 per cento per procedere alla vendita di immobili del comune si ribadisce quanto già espresso nella delibera n. 34 del 2007 circa il fatto che l'operazione appare, nelle modalità con cui è stata posta in essere, elusiva delle disposizioni di legge in merito all'indebitamento degli enti locali; pertanto si ribadisce la necessità che quanto ricavato dalla vendita degli immobili a Catania Risorse sia destinato, come già garantito dall'Amministrazione, alla sola copertura di spese di investimento; h) l'Azienda municipalizzata dei trasporti (AMT) ha un disavanzo pari a 21,4 milioni di euro; i) non si può ritenere accettabile che il comune stesso si rimetta in termini utilizzando lo strumento della delibera sottoposta a condizione sospensiva se non violando l'articolo 191 del TUEL; nonostante tutto ciò l'Amministrazione comunale ha continuato imperterrita, non curante persino del parere negativo del Collegio dei revisori dei conti rilasciato il 17 dicembre 2007; successivamente infatti è intervenuta l'approvazione da parte del Consiglio comunale della proroga per Catania Risorse sino al 31 dicembre 2008. È dunque una deliberazione consiliare preventivamente indicata come illegittima dalla Corte dei conti e priva del conforto di un parere positivo del Collegio dei Revisori dei conti, ancora una volta con il parere favorevole del ragioniere generale dottor Francesco Bruno; si fa presente che ormai siamo dinanzi a un apparato burocratico che ai vertici asseconda violazione di leggi, come ripetutamente evidenziato da altri organi istituzionali, e ciò addirittura con coinvolgimenti giudiziari molto gravi: basti citare, e a solo scopo esemplificativo e non esaustivo, alcune figure come il Ragioniere generale, dottor Francesco Bruno, rinviato a giudizio; l'ex Direttore dell'ufficio poteri speciali per l'emergenza traffico e il rischio sismico ingegner Salvatore D'Urso indagato, entrambi per reati contro la pubblica amministrazione; il dirigente del servizio attuazione della pianificazione del comune, ingegner Vito Padalino, indagato per abusivismo, come da notizia apparsa il 18 gennaio 2008 sul quotidiano La Sicilia, in quanto avrebbe rilasciato una concessione edilizia illegittima in contrasto con le norme del PRG relative al centro storico; in un recente servizio dedicato a Catania dalla trasmissione AnnoZero è apparsa evidente, sia pure limitatamente al mercato, la situazione di profonda e grave illegalità, servizio peraltro aggravato da un assessore comunale che ha asserito la non coincidenza, e dunque la non compatibilità, tra legalità e giustizia, restando impunemente al proprio posto; ad oggi nessun intervento è stato posto in essere dal competente Assessorato regionale agli enti locali, né di serio monitoraggio né di carattere sanzionatorio a fronte della elencazione, soltanto esemplificativa e non tassativa, delle violazioni di legge: al riguardo non vi è alcun dubbio - secondo gli interpellanti - che il governo regionale siciliano stia venendo meno al suo compito istituzionale giacché, stante il regime di autonomia speciale della regione Sicilia, è sostanzialmente l'unico titolare in materia di controllo degli enti locali, a fronte di quelli assai limitati del Governo nazionale;

ad oggi, come è agevolissimo verificare presso il quotidiano allarme sugli organi di stampa e di informazione, la crisi finanziaria precipita ulteriormente (morosità nei confronti di Enel, Poste, eccetera, che sta conducendo alla sospensione di servizi essenziali per la cittadinanza) -: quali misure urgenti il Governo intenda adottare attraverso ogni sua articolazione istituzionale per far cessare la sistematica violazione di legge perpetrata da organi istituzionali e dall'apparato burocratico del comune di Catania, come sovente denunciato e accertato da altre istituzioni, affinché anche nel territorio non si propaghi presso la popolazione e anche presso l'opinione pubblica più accorta il devastante convincimento che le leggi della Repubblica italiana non sono applicate o impunemente violate. (2-00930) «Licandro, Sgobio, Diliberto».

 
Cronologia
lunedì 21 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Dopo la riunione dell'ufficio politico dell'Udeur Mastella annuncia in una conferenza stampa la decisione del suo partito di non fare più parte della maggioranza di governo.

martedì 22 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Prodi rende alla Camera comunicazioni sulla situazione politica generale, chiedendo, analogamente a quanto farà successivamente al Senato, di esprimere un voto di fiducia sulle sue dichiarazioni. Sulla risoluzione n. 6-00029 (on. Soro ed altri) il Governo pone la questione di fiducia, che è approvata con 326 voti favorevoli e 275 contrari.

giovedì 24 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Prodi riferisce al Senato sulla crisi politica in atto. Seguono una serie di interventi. Al termine della replica, il Presidente del Consiglio pone la questione di fiducia sulla approvazione della risoluzione n. 6/00066 Finocchiaro ed altri, che approva le comunicazioni del Presidente del Consiglio. Il Senato, con 161 voti contrari, 156 favorevoli ed un astenuto, respinge la risoluzione.