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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00070 presentata da TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080429

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00070 presentata da MAURIZIO TURCO martedi' 29 aprile 2008 nella seduta n.001 MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: su La Repubblica del 20 settembre 2007 a pagina 51 e' apparso un articolo dal titolo «Chiesa e quattrini» in cui e' scritto che il 10 luglio 2007 il banchiere Giampiero Fiorani, di fronte ai magistrati milanesi, Francesco Greco, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti, ha tra l'altro affermato che «I primi soldi neri li ho dati al cardinale Castillo Lara, quando ho comprato la Cassa Lombarda, m'ha chiesto di dargli trenta miliardi delle vecchie lire possibilmente su un conto estero, non sul conto del Vaticano». All'epoca a capo della Popolare di Lodi c'era Angelo Mazza e Fiorani era il suo braccio destro. A meta' degli anni '90 l'istituto lodigiano rileva il 30 per cento della Cassa Lombarda, la banca della famiglia Trabaldo Togna guidata oggi da Giuseppe Spadafora (ex Bnp Paribas), una partecipazione tenuta in portafoglio fino al 2001. «Quando abbiamo comprato la Cassa Lombarda, una quota era del Vaticano, dell'Apsa». Il passaggio avviene con un giro di acquisti intermedi: «La quota l'hanno intestata a una societa' della Bsi di Lugano, Bsi ha venduto, poi ha venduto, e le chiese han venduto a Trabaldo Togna e poi Trabaldo Togna ha venduto a noi». I soldi pero' vengono in parte dirottati su un conto estero della Bsi, la banca della Svizzera italiana, ora in mano alle Generali. «Noi abbiamo dichiarato un valore troppo basso - dice il cardinale Castillo Lara secondo la ricostruzione di Fiorani - paghiamo troppe plusvalenze, allora facciamo un'operazione estero su estero». Fiorani riporta a Mazza, il quale da' l'autorizzazione al pagamento. E parte un bonifico bancario su un conto della Bsi. Perche' in quella banca «ci sono tre conti del Vaticano che era, penso, non esagero dai due ai tre miliardi di euro»; dall'annuario Pontificio 2007 risulta che il cardinale Castillo Lara Rosalio Jose' e' Presidente emerito sia dell'Apsa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Pontificia Commissione per lo Stato Citta' del Vaticano; rispondendo all'interrogazione a risposta scritta 4-00692 dell'interrogante, la sottosegretaria Marcella Lucidi affermava che «Al novero degli enti centrali appartengono indubbiamente gli uffici e gli organismi costituenti la Curia romana, che danno vita all'organizzazione che, operando in nome e per autorita' del Romano Pontefice (cf. can. 360 CIC), gestisce in via ordinaria gli affari della Chiesa universale. Detti uffici ed organismi sono elencati dalla costituzione apostolica di Giovanni Paolo II Pastor bonus (28 giugno 1988). Fra questi, l'articolo 172 enumera l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), a cui spetta «amministrare i beni di proprieta' della Santa Sede, destinati a fornire fondi necessari all'adempimento delle funzioni della Curia romana». Non puo', per tanto, mettersi in dubbio che all'APSA, in quanto ufficio facente parte della Curia romana, si applichi il disposto dell'articolo 11 del Trattato del Laterano. Mentre «La tipizzazione dello IOR quale ente della Chiesa Cattolica e' stata riconosciuta con pronuncia della Corte penale di cassazione, Sezione quinta, 1 aprile 1987, n. 3932.»; l'articolo 1 della Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II Pastor bonus (28 giugno 1988) recita che «La Curia romana e' l'insieme dei dicasteri e degli organismi che coadiuvano il romano Pontefice nell'esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari, esercizio col quale si rafforzano l'unita' di fede e la comunione del Popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo.»; l'articolo 307 della versione consolidata del Trattato che istituisce la Comunita' europea recita che: «le disposizioni del presente trattato non pregiudicano i diritti e gli obblighi derivanti da convenzioni concluse, anteriormente al 1 gennaio 1958 o, per gli Stati aderenti, anteriormente alla data della loro adesione, tra uno o piu' Stati membri da una parte e uno o piu' Stati terzi dall'altra. Nella misura in cui tali convenzioni sono incompatibili col presente trattato, lo Stato o gli Stati membri interessati ricorrono a tutti i mezzi atti ad eliminare le incompatibilita' constatate. Ove occorra, gli Stati membri si forniranno reciproca assistenza per raggiungere tale scopo, assumendo eventualmente una comune linea di condotta; nell'applicazione delle convenzioni di cui al primo comma, gli Stati membri tengono conto del fatto che i vantaggi consentiti nel presente trattato da ciascuno degli Stati membri costituiscono parte integrante dell'instaurazione della Comunita' e sono, per cio' stesso, indissolubilmente connessi alla creazione di istituzioni comuni, all'attribuzione di competenze a favore di queste ultime e alla concessione degli stessi vantaggi da parte di tutti gli altri Stati membri» -: se dagli atti depositati presso il Ministero della giustizia risulti una richiesta di rogatoria internazionale della procura di Milano volta a chiarire i fatti verbalizzati il 10 luglio 2007 e quali siano stati in tal caso gli atti assunti dal Ministero; se, chi, quando e con quali risultati, ha valutato la compatibilita' del Trattato del Laterano con il diritto comunitario. (4-00070)

 
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mercoledì 23 aprile
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mercoledì 30 aprile
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    Il deputato Gianfranco Fini (PdL) è eletto Presidente della Camera al quarto scrutinio.



    Gianfranco Fini