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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00261 presentata da GARAGNANI FABIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090107

Atto Camera Interpellanza 2-00261 presentata da FABIO GARAGNANI mercoledi' 7 gennaio 2009, seduta n.110 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che: nel Comune di Bologna a seguito di quella che all'interpellante appare un'arbitraria interpretazione della legge sulla pubblicita', sono state irrogate oltre duemila multe ai commercianti, per importi pari anche ad alcune migliaia di euro, per mancati pagamenti dell'imposta comunale sulla pubblicita' riferiti soprattutto agli anni 2006 e 2007, con successiva proroga dei termini di pagamento fino al 31 marzo 2009; le sanzioni sono state irrogate in relazione all'esposizione in vetrina, da parte dei commercianti, di manifesti di dimensioni superiori ai 30 centimetri; i commercianti bolognesi lamentano la retroattivita' della sanzione ma anche le dimensioni delle pubblicita' finite nel mirino: secondo i commercianti il comune non ha mai chiesto il pagamento dell'imposta sulla base di tali presupposti; tale vicenda dimostra come siano diversi gli aspetti che, secondo l'interrogante, dovrebbero formare oggetto di revisione normativa per evitare problematiche come quelle verificatesi a Bologna; innanzi tutto, ai sensi dell'articolo 11, comma 10, della legge n. 449 del 1997, «Le tariffe e i diritti di cui al capo I del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, e successive modificazioni, possono essere aumentati dagli enti locali fino ad un massimo del 20 per cento a decorrere dal 1 o gennaio 1998 e fino ad un massimo del 50 per cento a decorrere dal 1 o gennaio 2000 per le superfici superiori al metro quadrato, e le frazioni di esso si arrotondano al mezzo metro quadrato.»; tale facolta' comporta il rischio di aumenti molto elevati dell'imposta: proprio per tale ragione l'interpellante, in un apposito progetto di legge, ha proposto di ridurre al 20 per cento il limite massimo dell'aumento, anche per limitare il potere discrezionale dei comuni; la materia inoltre merita una regolamentazione piu' accurata anche alla luce della giurisprudenza che si e' pronunciata su alcuni punti essenziali i quali, secondo l'interpellante andrebbero meglio definiti legislativamente; la vicenda di Bologna evidenzia la necessita' di chiarire quali siano i presupposti dell'imposta; alcune pronunce giurisdizionali, secondo l'interrogante, sono invece molto penalizzanti per i soggetti passivi dell'imposta e richiederebbero un intervento del legislatore con riguardo ai presupposti di applicazione della medesima: ad esempio la giurisprudenza ha sancito che tra i presupposti per l'applicazione dell'imposta sugli impianti di affissione diretta non risulterebbe necessario che vi sia l'avvenuta esposizione del messaggio pubblicitario e neppure si richiede che la prova dell'avvenuta affissione debba essere fornita dal comune impositore; inoltre l'imposta comunale sulla pubblicita' colpirebbe la mera disponibilita' del mezzo pubblicitario (impianto di affissione, o altro) e non gia' l'attivita' di diffusione di messaggi pubblicitari attraverso l'effettiva utilizzazione del mezzo stesso, che non dovrebbe quindi formare oggetto di accertamento da parte dei comuni. Infine, secondo un'interpretazione estensiva della norma, la diffusione di messaggi pubblicitari effettuata attraverso forme di comunicazione visive o acustiche, diverse da quelle assoggettate al diritto sulle pubbliche affissioni, in luoghi pubblici o aperti al pubblico o che sia da tali luoghi percepibile sarebbe soggetta all'imposta sulla pubblicita' prevista nel decreto legislativo sopra citato; appare infine spesso errato il computo della superficie dell'impianto oggetto d'imposta in quanto molti comuni sottopongono all'imposta anche quella parte dell'impianto, la cornice, che non essendo destinata a veicolare il messaggio pubblicitario non dovrebbe essere computata -: se non si intenda assumere iniziative normative che, in un momento di difficolta' economica obbiettiva dei comuni, limitino i presupposti per l'applicazione e l'importo dell'imposta in modo da tutelare i titolari di attivita' economiche e i consumatori evitando che si verifichino situazioni come quelle segnalate in premessa. (2-00261)«Garagnani».

 
Cronologia
mercoledì 31 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dalle colonne dell’Osservatore romano il Presidente della Corte d’Appello del Vaticano, José Maria Serrano Ruiz annuncia che dal 2009 il Vaticano non recepirà più automaticamente la legislazione italiana.

mercoledì 7 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 302 voti favorevoli, 228 contrari e 2 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca (C. 1966), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

mercoledì 14 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con con 327 voti favorevoli, 252 contrari e 2 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale (C. 1972), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.