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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05596 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100104

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05596 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI lunedi' 4 gennaio 2010, seduta n.262 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: nella risposta all'interrogazione 4-03997 sul caso del nostro connazionale Fernando Nardini, si afferma che e' stato arrestato il 29 giugno 2007 a Chonburi (Thailandia) con l'accusa di omicidio volontario in concorso con altre persone e possesso illegale di arma da fuoco, mentre risulterebbe che Nardini si sia presentato spontaneamente alla polizia dietro richiesta della moglie, tanto che vi sarebbe stato accompagnato dal figlio; Nardini si sarebbe trovato, a seguito della visita alla moglie, nella posizione di inquisito senza mai poter avere comunicazioni con l'esterno e con un verbale che sarebbe stato redatto 4 giorni dopo; nessun interprete si sarebbe mai presentato come tale, poiche' Nardini ricorda solo la presenza di una persona che riteneva fosse un agente che gli ha semplicemente chiesto in inglese «Tu c'entri in qualche modo in questo episodio?» a cui Nardini ha risposto con un categorico «No!» a cui ha fatto seguito un diniego della possibilita' di telefonare; quanto all'affermazione che Nardini non si sarebbe mai presentato in ambasciata nel periodo di liberta' provvisorio, risulterebbe invece che vi si e' recato per la registrazione del certificato di morte del piccolo Lorenzo, e che in quell'occasione avrebbe anche affrontato il suo caso giudiziario; quanto alle visite mediche, risulterebbe che un cittadino inglese detenuto nello stesso carcere di Nardini riceva regolarmente a cadenza mensile visite mediche, mentre il nostro connazionale ha ricevuto tali visite grazie al fatto che qualcuno ha pagato il medico e grazie all'intervento del console onorario che ne ha fatto richiesta; inoltre mentre la nostra ambasciata utilizza un metodo per cui chiede l'autorizzazione alla visita, la Gran Bretagna ricorre ad un diverso metodo per cui si limita a comunicare il giorno; nella risposta all'interrogazione si riconosce che, di fatto, la Thailandia non rispetta i termini delle Convenzioni sulle relazioni consolari -: se e quali iniziative il Governo intenda adottare sul piano bilaterale per il rispetto da parte della Thailandia della Convenzione sulle relazioni consolari, a partire dal caso Nardini; per quali motivi la prima visita a Nardini sia stata effettuata a circa 6 mesi di distanza dall'arresto; quali iniziative si stiano attuando per consentire a Nardini di effettuare o ricevere telefonate dal carcere. (4-05596)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 8 marzo 2010 nell'allegato B della seduta n. 295 All'Interrogazione 4-05596
presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI Risposta. - Come indicato nella risposta all'interrogazione parlamentare n. 4-03997, il signor Nardini e' stato arrestato in data 29 giugno 2007 a Chonburi con l'accusa di omicidio volontario in concorso con altre persone, nonche' per il reato di possesso di arma da fuoco, in concorso con gli altri imputati (un cittadino francese e una thailandese). Tale informazione si evince dalle comunicazioni ufficiali della polizia thailandese (verbale di arresto redatto il 29 giugno 2007 e richiesta di custodia cautelare inoltrata dalla polizia all'autorita' giudiziaria il 30 giugno 2007), agli atti dell'ambasciata d'Italia a Bangkok. La sentenza di condanna emessa il 19 febbraio 2009 conferma che l'accusa includeva anche la fattispecie del possesso illegale di arma da fuoco, mentre la sentenza infligge la condanna per questo reato al solo cittadino francese, quale esecutore materiale dell'omicidio, mentre il signor Nardini e' stato riconosciuto colpevole unicamente per l'accusa di omicidio. L'addebito a carico del connazionale del capo di imputazione relativo al possesso illegale di arma da fuoco, pur omesso nel dispositivo di condanna, risulta quindi presente in maniera costante sia negli atti processuali sia in quelli di polizia. Circa le attivita' di assistenza al connazionale messe in atto dall'ambasciata a Bangkok, si ritiene necessario elencare i diversi passi svolti. Innanzitutto, sin dall'arresto e per tutto il periodo in cui si trovava in liberta' su cauzione, il signor Nardini non ha mai sollecitato dall'ambasciata alcun intervento o richiesta di assistenza ne' fornito aggiornamenti sulla propria situazione. Al contrario, essendosi recato una volta presso l'ufficio consolare per una pratica notarile, alla richiesta di informazioni sulla sua situazione giudiziaria ha risposto dimostrandosi particolarmente fiducioso circa gli esiti della vicenda processuale. Si precisa inoltre che, secondo quanto risulta agli atti della sede, l'ambasciata ha ricevuto la documentazione relativa alla registrazione della morte del figlio per il tramite del corrispondente consolare a Pattaya e non direttamente dal connazionale. Stante quanto premesso, tuttavia, dal giorno dell'arresto il connazionale ha ricevuto 7 visite (5 da parte del corrispondente consolare dell'ambasciata operante a Pattaya, avvocato Paolo Battaglino, e 2 da parte dei funzionari dell'ambasciata) in un carcere, che, come noto, non si trova presso la capitale. Inoltre, a seguito della richiesta recentemente formulata dalla famiglia Nardini al ministero degli esteri, la nostra ambasciata sta valutando la possibilita' di concedere un contributo per il pagamento delle spese legali, in particolare con riguardo alla parcella del legale (contattato dalla stessa Ambasciata) che si sta occupando della richiesta di liberta' provvisoria dietro pagamento di cauzione (vista soprattutto la circostanza che per l'udienza al ricorso in appello occorrono 2-3 anni). In secondo luogo, in merito a quanto rappresentato dagli interroganti circa l'assistenza medica, l'ambasciata inglese, appositamente contattata, ha escluso che i propri connazionali detenuti presso il penitenziario di Rayong siano regolamenti visitati con cadenza mensile ed ha specificato di provvedere a comunicare con congruo anticipo al carcere data e ora delle visite. La nostra ambasciata ha seguito e segue una procedura analoga: il corrispondente consolare e l'ambasciata informano le autorita' penitenziarie dell'effettuazione della visita medica. Ancorche' la comunicazione sia formulata, per motivi di cortesia istituzionale, come una richiesta di autorizzazione, si tratta in buona sostanza di una notifica, in quanto nella prassi tali richieste non sono mai riscontrate espressamente, ma sempre accolte tacitamente. A riguardo, si segnala altresi' che le spese dell'ultima visita medica per il monitoraggio delle condizioni di salute del signor Nardini sono state sostenute dall'erario. È stato inoltre concordato con i colleghi inglesi di coordinare in future occasioni l'effettuazione di visite mediche per il signor Nardini e i detenuti inglesi. In terzo luogo, l'ambasciata ha richiesto piu' volte ed a piu' istituzioni che, in deroga ai regolamenti carcerari, fosse consentito al signor Nardini di poter mantenere regolari contatti telefonici con i familiari in Italia. La questione e' stata sollevata con il ministero degli affari esteri, con le autorita' carcerarie e con il «department of corrections», struttura del ministero della giustizia che sovrintende all'amministrazione di tutti i penitenziari del Paese. Dopo una serie di risposte negative, in riscontro alle ripetute sollecitazioni scritte e verbali, nei giorni scorsi il «department of corrections» ha accordato al signor Nardini un permesso straordinario per effettuare una chiamata alla famiglia in Italia dal telefono fisso del penitenziario. Relativamente alle azioni intraprese dalla nostra ambasciata presso le autorita' thailandesi, si segnala che la vicenda del signor Nardini e' stata sollevata in occasione di un incontro con il reggente della competente direzione europa meridionale e settentrionale del ministero degli affari esteri thailandese, in cui si e' evidenziato il grande interesse per il caso suscitato dai media presso l'opinione pubblica italiana, soprattutto in considerazione delle peculiarita' della vicenda giudiziaria, nonche' per le preoccupanti condizioni di salute del connazionale e per i ripetuti rifiuti delle richieste di liberta' provvisoria in pendenza dell'appello. In quella sede, dopo aver rinnovato il dovuto rispetto e la piena fiducia per il sistema giudiziario thailandese, la parte italiana ha espresso il vivo auspicio che venga assicurato un processo equo e rapido e concessa la liberta' su cauzione al signor Nardini in pendenza dell'appello, nonche' la garanzia di un costante regime di assistenza medica. Gli interlocutori locali hanno ribadito la trasparenza e l'indipendenza del sistema giudiziario thailandese e assicurato che quello del connazionale sara' un processo equo e rapido. In tale ambito, nel pieno rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura locale, gli uffici della Farnesina e l'ambasciata a Bangkok continueranno a seguire da vicino il procedimento di revisione del giudizio di primo grado, mantenendosi in contatto con i congiunti del singor Nardini e con l'avvocato incaricato della sua difesa. Con riferimento al tema del rispetto della convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, questo ministero e la nostra ambasciata a Bangkok hanno piu' volte sollevato la questione sia di fronte alle autorita' locali sia in ambito dell'Unione europea. In primo luogo, la nostra ambasciata e' intervenuta in occasione delle locali riunioni di coordinamento consolare dei paesi membri dell'Unione europea, riscontrando come diverse rappresentanze di altri paesi europei sono in genere informate con ritardo dell'arresto e addirittura della morte di propri cittadini (articoli 36 e 37 della menzionata Convenzione). Questo ministero e' invece intervenuto lo scorso novembre all'interno del gruppo affari consolari del consiglio dell'Unione europea, sottolineando la situazione particolarmente preoccupante in Thailandia che, grazie all'intervento da parte italiana, e' stata identificata quale oggetto di interventi specifici da parte dell'Unione europea. A seguito di quanto concordato in quella sede, ha dunque avuto luogo un incontro con il direttore della divisione relazioni internazionali della polizia thailandese, in occasione del quale i paesi membri dell'Unione europea hanno chiesto alla Thailandia di voler facilitare l'esercizio delle proprie funzioni consolari rispettando gli impegni assunti in qualita' di Stato parte della suddetta convenzione di Vienna. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Stefania Gabriella Anastasia Craxi. Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedi' 9 marzo 2010 nell'allegato B della seduta n. 296 All'Interrogazione 4-05596
presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI Risposta. - Come indicato nella risposta all'interrogazione parlamentare n. 4-03397, il signor Nardini e' stato arrestato in data 29 giugno 2007 a Chonburi con l'accusa di omicidio volontario in concorso con altre persone, nonche' per il reato di possesso di arma da fuoco, in concorso con gli altri imputati (un cittadino francese e una thailandese). Tale informazione si evince dalle comunicazioni ufficiali della polizia thailandese (verbale di arresto redatto il 29 giugno 2007 e richiesta di custodia cautelare inoltrata dalla polizia all'Autorita' giudiziaria il 30 giugno 2007), agli atti dell'Ambasciata d'Italia a Bangkok. La sentenza di condanna emessa il 19 febbraio 2009 conferma che l'accusa includeva anche la fattispecie del possesso illegale di arma da fuoco, mentre la sentenza infligge la condanna per questo reato al solo cittadino francese, quale esecutore materiale dell'omicidio, mentre il signor Nardini e' stato riconosciuto colpevole unicamente per l'accusa di omicidio. L'addebito a carico del connazionale del capo di imputazione relativo al possesso illegale di arma da fuoco, pur omesso nel dispositivo di condanna, risulta quindi presente in maniera costante sia negli atti processuali sia in quelli di polizia. Circa le attivita' di assistenza al connazionale messe in atto dall'ambasciata a Bangkok, si ritiene necessario elencare i diversi passi svolti. Innanzitutto, sin dall'arresto e per tutto il periodo in cui si trovava in liberta' su cauzione, il signor Nardini non ha mai sollecitato dall'ambasciata alcun intervento o richiesta di assistenza ne' fornito aggiornamenti sulla propria situazione. Al contrario, essendosi recato una volta presso l'ufficio consolare per una pratica notarile, alla richiesta di informazioni sulla sua situazione giudiziaria ha risposto dimostrandosi particolarmente fiducioso circa gli esiti della vicenda processuale. Si precisa inoltre che, secondo quanto risulta agli atti della sede, l'ambasciata ha ricevuto la documentazione relativa alla registrazione della morte del figlio per il tramite del corrispondente consolare a Pattaya e non direttamente dal connazionale. Stante quanto premesso, tuttavia, dal giorno dell'arresto il connazionale ha ricevuto 7 visite (5 da parte del corrispondente consolare dell'Ambasciata operante a Pattaya, Avv. Paolo Battaglino, e 2 da parte dei funzionari dell'ambasciata) in un carcere, che, come noto, non si trova presso la capitale. Inoltre, a seguito della richiesta recentemente formulata dalla famiglia Nardini al Ministero degli esteri, la nostra ambasciata sta valutando la possibilita' di concedere un contributo per il pagamento delle spese legali, in particolare con riguardo alla parcella del legale (contattato dalla stessa Ambasciata) che si sta occupando della richiesta di liberta' provvisoria dietro pagamento di cauzione (vista soprattutto la circostanza che per l'udienza al ricorso in appello occorrono 2-3 anni). In secondo luogo, in merito a quanto rappresentato dagli interroganti circa l'assistenza medica, l'ambasciata inglese, appositamente contattata, ha escluso che i propri connazionali detenuti presso il penitenziario di Rayong siano regolamenti visitati con cadenza mensile ed ha specificato di provvedere a comunicare con congruo anticipo al carcere data e ora delle visite. La nostra ambasciata ha seguito e segue una procedura analoga: il corrispondente consolare e l'Ambasciata informano le autorita' penitenziarie dell'effettuazione della visita medica. Ancorche' la comunicazione sia formulata, per motivi di cortesia istituzionale, come una richiesta di autorizzazione, si tratta in buona sostanza di una notifica, in quanto nella prassi tali richieste non sono mai riscontrate espressamente, ma sempre accolte tacitamente. A riguardo, si segnala altresi' che le spese dell'ultima visita medica per il monitoraggio delle condizioni di salute del signor Nardini sono state sostenute dall'erario. È stato inoltre concordato con i colleghi inglesi di coordinare in future occasioni l'effettuazione di visite mediche per il signor Nardini e i detenuti inglesi. In terzo luogo, l'ambasciata ha richiesto piu' volte ed a piu' istituzioni che, in deroga ai regolamenti carcerari, fosse consentito al signor Nardini di poter mantenere regolari contatti telefonici con i familiari in Italia. La questione e' stata sollevata con il Ministero degli affari esteri, con le autorita' carcerarie e con il department of corrections, struttura del Ministero della giustizia che sovrintende all'amministrazione di tutti i penitenziari del Paese. Dopo una serie di risposte negative, in riscontro alle ripetute sollecitazioni scritte e verbali, nei giorni scorsi il department of corrections ha accordato al signor Nardini un permesso straordinario per effettuare una chiamata alla famiglia in Italia dal telefono fisso del penitenziario. Relativamente alle azioni intraprese dalla nostra ambasciata presso le Autorita' thailandesi, si segnala che la vicenda del signor Nardini e' stata sollevata in occasione di un incontro con il reggente della competente direzione europa meridionale e settentrionale del Ministero degli affari esteri thailandese, in cui si e' evidenziato il grande interesse per il caso suscitato dai media presso l'opinione pubblica italiana, soprattutto in considerazione delle peculiarita' della vicenda giudiziaria, nonche' per le preoccupanti condizioni di salute del connazionale e per i ripetuti rifiuti delle richieste di liberta' provvisoria in pendenza dell'appello. In quella sede, dopo aver rinnovato il dovuto rispetto e la piena fiducia per il sistema giudiziario thailandese, la parte italiana ha espresso il vivo auspicio che venga assicurato un processo equo e rapido e concessa la liberta' su cauzione al signor Nardini in pendenza dell'appello, nonche' la garanzia di un costante regime di assistenza medica. Gli interlocutori locali hanno ribadito la trasparenza e l'indipendenza del sistema giudiziario thailandese e assicurato che quello del connazionale sara' un processo equo e rapido. In tale ambito, nel pieno rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura locale, gli uffici della Farnesina e l'ambasciata a Bangkok continueranno a seguire da vicino il procedimento di revisione del giudizio di primo grado, mantenendosi in contatto con i congiunti del signor Nardini e con l'avvocato incaricato della sua difesa. Con riferimento al tema del rispetto della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, questo Ministero e la nostra ambasciata a Bangkok hanno piu' volte sollevato la questione sia di fronte alle autorita' locali sia in ambito UE. In primo luogo, la nostra Ambasciata e' intervenuta in occasione delle locali riunioni di coordinamento consolare dei Paesi membri dell'UE, riscontrando come diverse rappresentanze di altri Paesi europei sono in genere informate con ritardo dell'arresto e addirittura della morte di propri cittadini (articoli 36 e 37 della menzionata convenzione). Questo Ministero e' invece intervenuto lo scorso novembre all'interno del gruppo affari consolari del Consiglio dell'Unione europea, sottolineando la situazione particolarmente preoccupante in Thailandia che, grazie all'intervento da parte italiana, e' stata identificata quale oggetto di interventi specifici da parte dell'UE. A seguito di quanto concordato in quella sede, ha dunque avuto luogo un incontro con il Direttore della divisione relazioni internazionali della polizia thailandese, in occasione del quale i paesi membri dell'UE hanno chiesto alla Thailandia di voler facilitare l'esercizio delle proprie funzioni consolari rispettando gli impegni assunti in qualita' di Stato parte della suddetta Convenzione di Vienna. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Stefania Gabriella Anastasia Craxi.



 
Cronologia
giovedì 17 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010), (C. 2936) e il disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010 - 2012, (C. 2937), che saranno approvati in via definitiva dal Senato il 22 dicembre (leggi 23 dicembre 2009, n. 191 e n. 192).

martedì 19 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    Nell'ambito degli interventi a sostegno della popolazione di Haiti, colpita da un gravissimo terremoto, il Governo annuncia la decisione di sottoscrivere un accordo bilaterale per la cancellazione finale del debito di 40,3 milioni di euro.

    La portaerei della marina militare Cavour parte per Haiti, per concorrere all'opera di ricostruzione e di soccorso alla popolazione.