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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00833 presentata da REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100112

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00833 presentata da ERMETE REALACCI martedi' 12 gennaio 2010, seduta n.264 REALACCI, FRANCESCHINI, MARAN, VENTURA, VILLECCO CALIPARI, MARIANI, LULLI, AMICI, BELLANOVA, BOBBA, BOCCI, BRAGA, BRATTI, CAPODICASA, CARELLA, MARCO CARRA, CAUSI, CIRIELLO, CODURELLI, CONCIA, DE PASQUALE, ESPOSITO, GATTI, GENTILONI SILVERI, GIACHETTI, GINOBLE, IANNUZZI, LOSACCO, LARATTA, MADIA, MARANTELLI, MARCHI, MARGIOTTA, MARTELLA, MASTROMAURO, MOGHERINI REBESANI, MORASSUT, MOTTA, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, PEDOTO, PES, PIZZETTI, SAMPERI, SCHIRRU, SERVODIO, SIRAGUSA, STRIZZOLO, VELO e VIOLA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: il Governo attualmente in carica nelle strategie energetiche dell'Italia assegna un ruolo centrale al rilancio della fonte nucleare sulla base delle tecnologie attualmente disponibili. Tale scelta viene presentata come in grado di fornire significative quantita' di' energia elettrica a prezzi molto piu' bassi degli attuali; il Partito Democratico ritiene che la soluzione non sia un ritorno al nucleare che, a questo stato di tecnologia comporta costi elevati, tempi molto lunghi e problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive; e' invece necessario puntare in via prioritaria su efficienza, risparmio energetico, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili per affrontare le sfide che abbiamo davanti a cominciare dalla necessita', ribadita nel summit mondiale sul clima di Copenaghen, di ridurre drasticamente le emissioni di CO 2 . Che a tal fine sia necessario accompagnare, aiutare, sostenere le scelte di imprese, istituzioni, cittadini che consentono di migliorare la qualita' della nostra vita e la competitivita' della nostra economia, cogliendo le opportunita' offerte dalla green economy; la struttura dei costi del nucleare e' particolare rispetto a quella delle altre fonti energetiche: incide molto la costruzione degli impianti, relativamente poco la gestione e il costo del combustibile, tantissimo lo smantellamento e la chiusura del ciclo, con la messa in sicurezza delle scorie (il solo impianto non definitivo per le scorie ad alta attivita' in costruzione in Francia a Bure ha un costo base di circa 15 miliardi di euro); se in un'economia di mercato si tiene conto di tutti questi costi, il ritorno al nucleare non e' competitivo, mentre diverso e' ovviamente il caso delle centrali gia' esistenti. È questo il motivo per cui attualmente in tutto l'occidente sono in costruzione due soli impianti nucleari, uno in Francia a Flamanville e uno in Finladia a Oikiluoto, entrambi con tecnologia francese Areva, la stessa privilegiata dall'Enel e dal Governo italiano; l'impianto di Oikiluoto avrebbe dovuto essere consegnato lo scorso anno, si parla ora del 2012 e i costi di costruzione sono gia' aumentati del 60 per cento, un vero e proprio disastro industriale; il 22 ottobre 2009 c'e' stata una pesante e irrituale messa in mora dei sistemi di questi impianti con tecnologie Areva espressa con un comunicato congiunto delle tre agenzie per la sicurezza nucleare: la francese ASN, la britannica HSÈsND e la finlandese Stuk. La qual cosa produrra' perlomeno un ulteriore allungamento dei tempi e un ulteriore innalzamento dei costi; per tutti questi motivi negli Stati Uniti, dove la produzione di energia elettrica e' totalmente privatizzata, dagli anni settanta non viene avviata la costruzione di un nuovo impianto nucleare. E recentemente (giugno 2009) il Massachussets Institute of Technology (MIT) ha sottolineato come il costo del chilowattora nucleare sia significativamente superiore a quello delle altre fonti tradizionali; la scelta nucleare fu a suo tempo bocciata dai cittadini italiani con il referendum del 1987, quindi una sua riproposizione richiede grande cautela anche dal punto di vista democratico. Il Governo ha invece varato una norma che, caso unico nei paesi occidentali, prevede la possibilita' di avviare la costruzione di una centrale nucleare o di un impianto di trattamento di scorie anche in presenza di un parere contrario delle istituzioni locali e delle regioni interessate, militarizzando inoltre i siti scelti. Undici regioni (Lazio, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, Calabria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Piemonte e Campania) hanno avanzato ricorso alla Corte costituzionale nei confronti di questa norma; l'Agenzia per la sicurezza nucleare (peraltro neanche prevista inizialmente e inserita solo successivamente dopo un increscioso «balletto» tra ministeri sull'attribuzione dei posti e le cui delicate funzioni meglio sarebbero state svolte da un'Autorita' indipendente) risulta finanziata nei prossimi tre anni con un importo ad avviso degli interroganti ridicolo che ne compromettono la reale operativita'; i tempi per l'individuazione dei siti da parte dei soggetti interessati alla costruzione di impianti sono tali da non rendere possibile un confronto trasparente e democratico su tale tema in occasione delle prossime elezioni regionali. Pur, ovviamente, in presenza di orientamenti gia' consolidati da parte dei soggetti proponenti l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, ha ad esempio recentemente dichiarato in una trasmissione televisiva (Effetto Domino del 6 dicembre del 2009 in onda su La7): «ho idea di quali siano i possibili siti ma non li rivelero' nemmeno sotto tortura»; non sono cambiati nel corso degli ultimi anni i criteri fondamentali per rendere un sito idoneo alla realizzazione di un impianto nucleare a cominciare dalla bassa sismicita', da una relativamente bassa densita' abitativa, dalla disponibilita' di grandi quantitativi di acqua. Ne' sono cambiate le caratteristiche geofisiche del nostro Paese -: se il Governo ritenga che la mappa dei siti per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia nucleare che l'istituenda Agenzia per la sicurezza nucleare dovra' realizzare possa essere significativamente diversa da quella redatta dal Comitato nazionale per l'energia nucleare ai sensi della legge n. 23 del 1975. (3-00833)





 
Cronologia
giovedì 17 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010), (C. 2936) e il disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010 - 2012, (C. 2937), che saranno approvati in via definitiva dal Senato il 22 dicembre (leggi 23 dicembre 2009, n. 191 e n. 192).

martedì 19 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    Nell'ambito degli interventi a sostegno della popolazione di Haiti, colpita da un gravissimo terremoto, il Governo annuncia la decisione di sottoscrivere un accordo bilaterale per la cancellazione finale del debito di 40,3 milioni di euro.

    La portaerei della marina militare Cavour parte per Haiti, per concorrere all'opera di ricostruzione e di soccorso alla popolazione.