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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02000 presentata da REGUZZONI MARCO GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20120110

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02000 presentata da MARCO GIOVANNI REGUZZONI martedi' 10 gennaio 2012, seduta n.567 REGUZZONI, BOSSI, LUSSANA, FOGLIATO, MONTAGNOLI, FEDRIGA, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DESIDERATI, DI VIZIA, DOZZO, DUSSIN, FABI, FAVA, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MARONI, MARTINI, MERONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici, ha disposto, nell'ambito degli interventi in materia pensionistica, il posticipo dell'accesso alla pensione di vecchiaia e l'abolizione di fatto dei trattamenti di anzianita'; a parere degli interroganti la nuova disciplina previdenziale pecca di mancanza di flessibilita' nella sua applicazione e le garanzie, pur riconosciute a taluni lavoratori, appaiono tuttavia insufficienti, lasciando completamente prive di tutela alcune particolari situazioni; ad esempio, sono stati salvaguardati dall'applicazione delle nuove regole per l'accesso al pensionamento i cosiddetti nati nel 1952 iscritti nelle liste di mobilita', i quali potranno andare in pensione nel 2012 con quota 96 piu' finestra e non si e' tenuto conto di quanti, pur nati nel medesimo 1952, sono stati licenziati o hanno perso il lavoro per i piu' svariati motivi, i quali, invece, dovranno attendere per il conseguimento del diritto alla pensione ben 4 anni e 3 mesi senza alcuna copertura economica e con grandissime difficolta' di reinserimento lavorativo, vista l'eta' avanzata e la sfavorevole congiuntura economica; parimenti, le neo misure pensionistiche non hanno considerato tutti coloro che alla data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011 si trovavano in mobilita' o in cassa integrazione e che avrebbero maturano quarant'anni di contribuzione nel periodo di percezione del trattamento di sostegno al reddito: costoro si ritroveranno, terminato l'ammortizzatore sociale, senza lavoro e senza pensione; gia' i lavoratori/le lavoratrici over 40-50 anni che si trovino in stato di disoccupazione o mobilita' rientrano nella categoria dei soggetti «a rischio di esclusione sociale», considerata l'oggettiva difficolta' di un loro reingresso nel mondo del lavoro; prevedere, poi, per costoro un allungamento dell'eta' pensionabile tout court, senza alcuna gradualita' e soprattutto senza alcuna copertura reddituale, significa, di fatto, mettere per strada intere famiglie -: se sia intenzione del Governo adottare iniziative volte a rivedere la nuova disciplina pensionistica, prevedendo una gradualita' o comunque un regime transitorio per i lavoratori/lavoratrici percettori di ammortizzatori e che avrebbero maturato i 40 anni di contribuzione durante la fruizione dell'ammortizzatore medesimo ovvero in favore dei lavoratori/lavoratrici licenziati nel 2011 ed ai quali alla data di entrata in vigore del predetto decreto-legge n. 201 del 2011 mancavano non piu' di 12 mesi al raggiungimento del diritto al pensionamento, secondo la normativa previgente rispetto all'entrata in vigore del medesimo decreto-legge. (3-02000)





 
Cronologia
giovedì 22 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 257 voti favorevoli e 41 contrari, l'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (S. 3066), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

venerdì 13 gennaio
  • Politica, cultura e società

    La nave da crociera Concordia della compagnia di navigazione Costa Crociere urta contro uno scoglio nelle acque dell'isola del Giglio. Nello scafo si apre una larga falla, che causa il naufragio della nave. Nel gravissimo incidente perdono la vita 30 persone e 2 risultano disperse.