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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14404 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120110

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14404 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 10 gennaio 2012, seduta n.567 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: sulle condizioni della casa circondariale «Piazza Lanza» di Catania la prima firmataria del presente atto ha gia' presentato tre atti di sindacato ispettivo (4-00592 in data 10 luglio 2008, 4-05421 in data 15 dicembre 2009 e 4-09543 in data 18 novembre 2010), rimasti a tutt'oggi senza risposta, nonostante i numerosi solleciti; il 31 dicembre 2011 la prima firmataria del presente atto e' tornata per la quarta volta a visitare la casa circondariale di Catania, Piazza Lanza, accompagnata dagli esponenti dell'Associazione radicali Catania Gianmarco Ciccarelli e Assunta Albergo; la delegazione e' stata ricevuta e accompagnata nella visita dalla vicedirettrice dell'istituto Elisabetta Zito e dal comandante di polizia penitenziaria Tramontana; la prima parte della visita, che ha avuto una durata complessiva di circa tre ore, si e' svolta alla presenza del senatore Salvo Fleres, garante regionale dei diritti delle persone detenute, e dell'avvocato Vito Pirrone, presidente dell'Associazione nazionale forense di Catania; la situazione riscontrata e' la seguente: la casa circondariale Piazza Lanza e' gravemente sovraffollata; i detenuti presenti sono 569 mentre la capienza regolamentare dell'istituto e' di 155 posti letto: l'indice di sovraffollamento e' del 367 per cento; risulta pertanto errato e fuorviante il dato, presente nelle piu' recenti statistiche sulla capienza regolamentare degli istituti penitenziari pubblicate sul sito del Ministero della giustizia, che attribuisce alla casa circondariale di Catania piazza Lanza una capienza regolamentare di 361 posti; «fino a una settimana fa erano ristretti piu' di 600 detenuti e abbiamo toccato punte anche di 630», evidenzia la vicedirettrice; i detenuti che hanno potuto usufruire della detenzione domiciliare ai sensi della legge n. 199 del 2010 sono stati soltanto cinque, a fronte di una quarantina di pratiche istruite; i detenuti che potrebbero scontare la pena nel proprio domicilio ai sensi del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 16 dicembre 2011 (cosiddetto «svuotacarceri») sono circa cinquanta, secondo quanto riferito; tutti i detenuti sono in regime di media sicurezza; la percentuale dei detenuti in attesa di giudizio e' superiore all'80 per cento; il flusso di nuovi ingressi e scarcerazioni e' notevole (fenomeno delle «porte girevoli»): «i detesti che transitano in un anno sono circa 2500, e 900 stanno meno di 5 giorni», riferisce la vicedirettrice; i detenuti stranieri sono 47 (di cui 44 uomini e 3 donne); i detenuti tossicodipendenti sono poco meno di 100; sono circa 100 i detenuti affetti da patologie di tipo psichiatrico; la percentuale di detenuti che svolge un lavoro non supera il 10 per cento: il personale di agenti di polizia penitenziaria permane gravemente sottodimensionato: la pianta organica prevede 435 agenti, gli assegnati sono 339 mentre quelli effettivamente in servizio sono 247; gli educatori presenti all'interno dell'istituto sono 7 (a fronte di una pianta organica di 6); l'assistenza psicologica risulta inadeguata: soltanto 12 ore al mese per l'attivita' di «osservazione e trattamento», mentre il presidio «nuovi giunti» puo' contare su una copertura giornaliera di 5 ore (dalle 17.00 alle 22.00); l'istituto e' privo di riscaldamento: «i termosifoni ci sono ma sono spenti per carenza di fondi», viene riferito; i fondi a disposizione della direzione sono limitatissimi, «e per il 2012 si prevede un ulteriore taglio del 30 per cento», sottolinea la vicedirettrice; il reparto «Nicito» (detto anche «isolamento») ospita 26 detenuti e presenta condizioni strutturali fatiscenti; il carcere di piazza Lanza e' stato costruito piu' di 100 anni fa e questo reparto non e' mai stato ristrutturato; le celle sono piccole, umide e buie, i muri scrostati; ogni cella ospita fino 3 tre detenuti che vengono sistemati in un letto a castello a due o tre piani; le celle misurano circa 7 metriquadrati, sono sprovviste di doccia e hanno il wc alla turca, in alcuni casi a vista; le celle hanno come apertura un piccolo lucernario che i detenuti aprono e chiudono attraverso un filo metallico fissato in corrispondenza della porta: l'ingresso di luce naturale e' molto limitato; la doccia comune ha solo 2 piatti-doccia e si presenta in condizioni strutturali e igieniche pessime; i detenuti trascorrono all'interno della cella 20 ore su 24: «ci sono le 4 ore d'aria, ma poi nessuna attivita', io prendo le gocce per dormire», racconta un detenuto; «io ho chiesto di fare qualcosa, ma qui non c'e' niente, nemmeno l'assistenza spirituale», lamenta un altro; l'intero reparto allo stato attuale non appare idoneo alla sua destinazione di ambiente detentivo; molti detenuti riferiscono di trovarsi ristretti in questo reparto da parecchi mesi, a volte anche da piu' di un anno e in alcuni casi da 2 anni; la cella n. 20 (la cosiddetta «cella liscia») non ha il materasso e ha il wc a vista; il reparto femminile, denominato «Etna», ospita 12 detenute (di cui 3 straniere), a fronte di una capienza regolamentare di 5 posti letto; nella cella n. 1 sono ristrette 3 detenute: «si muore di freddo, siamo congelate», dicono; alle finestre sono applicate, oltre alle sbarre, reti metalliche a maglia stretta che riducono l'ingresso di luce naturale; il bagno presenta umidita' alle pareti ma e' provvisto di doccia e bidet; nella cella n. 5 sono ristrette 4 detenute; anche loro lamentano l'assenza di riscaldamento e alcune indossano la sciarpa; nella sezione sono presenti un'aula destinata a scuola elementare e un laboratorio dove le detenute svolgono corsi (di taglio e cucito e di aiuto parrucchiere); le ore d'aria vengono trascorse in un cortile dotato di tettoia in cui sono presenti quattro vasche per lavare i panni; su un piccolo cortile esterno contiguo al reparto «Etna» si affacciano cinque aule destinate alle attivita' trattamentali e di istruzione dei detenuti: l'aula n. 1 e' un laboratorio per la lavorazione dei tappeti; nell'aula n. 2 ha luogo il corso di alfabetizzazione; l'aula n. 3 e' attrezzata per ospitare piccoli spettacoli; l'aula n. 4, dotata di alcuni computer, ospita il corso di informatica; l'aula n. 5 e' adibita all'integrazione degli stranieri, anche se nell'istituto non e' presente la figura del mediatore culturale; la delegazione visita il reparto «Amenano» e incontra in un passeggio i detenuti del piano terra; un detenuto lamenta carenze nell'assistenza medica; alcuni detenuti sottolineano l'esiguita' degli spazi in cui sono costretti a vivere: «stiamo in 9 in una cella di 21 metriquadrati, e a volte siamo anche in 10»; altri lamentano l'assenza di attivita': «stiamo in cella 20 ore, non c'e' socialita', e le attivita' non sono per tutti»; le lamentele di molti detenuti si appuntano sul funzionamento del magistrato di sorveglianza: «rigetta quasi tutto, qui non si vede mai»; un detenuto afferma: «e' giusto che chi ha sbagliato sconti la sua pena, ma non in queste condizioni; l'esempio di legalita' ce lo deve dare lo Stato»; la delegazione visita la sala colloqui, recentemente interessata da un intervento di ristrutturazione che ha eliminato il muretto divisorio e realizzato un ambiente accogliente per l'incontro fra i detenuti e i loro familiari; alle pareti sono presenti quadri e dipinti in carta pesta, frutto di un progetto di collaborazione con il liceo artistico «Emilio Greco»; i detenuti mostrano di apprezzare la nuova sala colloqui e considerano molto positivo il metodo di prenotazione telefonica adottato dall'istituto, che ha posto fine alle lunghe attese dei familiari, spesso anche nelle ore notturne, fuori dal carcere; la delegazione prosegue la visita nel 2 o piano del reparto «Amenano»; i detenuti lamentano l'assenza di riscaldamento: «il termosifone c'e' ma e' spento, spesso manca anche l'acqua calda»; e ancora: «la notte fa molto freddo, dormiamo con la tuta sopra il pigiama»; molti detenuti indossano cappelli o fasce per riscaldare la testa; in questo carcere, secondo quanto riferito dai detenuti e confermato dalla direzione, e' proibito far entrare i cappelli di lana: il divieto e' motivato dal rischio che i detenuti possano «coprire il volto e non farsi riconoscere»; i detenuti, per riscaldare la testa, ricavano i cappelli di lana tagliando i maglioni; le calze, invece, vengono adattate a fasce per coprire le orecchie; nella cella n. 21 sono ristretti 8 detenuti; «siamo stati anche in 10», dicono; nella cella sono presenti tre letti a castello e un lettino singolo; nella cella n. 22 sono ristretti 10 detenuti, sistemati in due letti a castello a tre piani e in un letto a castello a quattro piani; lo spazio tra il quarto piano del letto a castello e il tetto e' di pochi centimetri, e per questo a volte i detenuti preferiscono mettere il materasso a terra; i detenuti offrono alla delegazione in visita una fetta di scacciata preparata per la cena di fine anno; anche la cella n. 26 ospita 10 detenuti in tre letti a castello, di cui uno a quattro piani; «non c'e' lavoro, non c'e' niente, solo il mangiare che passa l'Amministrazione», dice un detenuto egiziano; la cella n. 25 ospita 8 detenuti; «fino a qualche giorno fa eravamo in 10 con una branda a terra», riferiscono i detenuti; e ancora: «non c'e' il riscaldamento, spesso non c'e' l'acqua calda, non funziona lo sciacquone, dobbiamo buttare l'acqua con la bacinella»; nel bagno i lavandini perdono acqua; la frutta e l'insalata, cosi' come la pentola e la padella sono sistemati nel vano bagno a poca distanza dal wc; «non facciamo attivita' perche' non ci sono posti disponibili, stiamo 20 ore in cella, non c'e' la sala per la socialita'», lamentano i detenuti; in questa cella e' ristretto un detenuto rumeno di 22 anni che ha un evidente disagio di tipo psichiatrico: «ha problemi seri, non dovrebbe stare qua, un giorno ha fatto i bisogni in stanza, prende Tavor e dorme, prende Tavor e dorme», racconta un compagno di cella; nella cella n. 27 sono reclusi 8 detenuti; «siamo stati in 10», dicono; «anche qui c'e' il grattacielo», scherza un detenuto indicando il letto a castello a quattro piani; «nessuno di noi lavora», riferiscono; la cella n. 24 ospita 9 detenuti; «il problema e' il magistrato di sorveglianza: in tre persone non arriviamo a un anno e mezzo di pena residua ma il magistrato di sorveglianza non fa niente», lamentano i detenuti; e ancora: «con gli agenti e la direttrice il rapporto e' buono, e' la giustizia che non funziona»; la cella n. 28 ospita 10 detenuti; uno di loro dorme sul tavolo; «siamo quasi tutti con l'influenza», dice un detenuto; nella cella n. 23 sono ristretti 10 detenuti; alcuni lamentano il fatto che l'acqua calda sia disponibile soltanto per un'ora al giorno; «le caldaie sono tarate per 200 detenuti», evidenzia il comandante; altri lamentano il fatto che «i corsi sono per poche persone»; «qual e' il reinserimento?», si chiede un detenuto, «qui finisce che usciamo peggiorati»; i detenuti sottolineano la difficolta' di vivere in 10 in una cella di 20 metriquadrati: «10 teste non si possono coordinare, cosi' litigare e' piu' facile»; «quando stiamo male ci danno l'Acetamol 500, la pillola che cura tutti i mali: mal di schiena, mal di testa, mal di denti, mal di piedi... serve anche per fare crescere i capelli!», scherza un detenuto -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa; se non ritenga opportuno intervenire in modo deciso e tempestivo per fronteggiare il drammatico sovraffollamento della casa circondariale di Catania (piazza Lanza) e, a tal fine, quali urgenti iniziative intenda assumere per far rientrare l'istituto nella dimensione regolamentare dei posti previsti; se intenda chiarire quale sia allo stato attuale la capienza della casa circondariale di Catania (piazza Lanza), atteso che sul sito www.giustizia.it l'ultima rilevazione, risalente al 30 giugno 2011, riporta n. 361 posti regolamentari, mentre il numero dei posti di cui si e' avuto contezza durante la visita ispettiva risulta, come riportato in premessa, notevolmente inferiore; quali atti intenda assumere affinche' sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione; quali urgenti provvedimenti intenda adottare per colmare il deficit di organico di polizia penitenziaria, posto che la grave carenza di agenti determina seri rischi in termini di sicurezza e notevoli disfunzioni per la vita dei reclusi e per le condizioni di lavoro e di vita degli agenti stessi; quali atti intenda assumere affinche' sia pienamente garantito il diritto alla salute delle persone ristrette; se ed in che modo si intendano potenziare le attivita' trattamentali, in particolare quelle lavorative, scolastiche, di formazione e sportive; se intenda adoperarsi per quanto di competenza al fine di potenziare l'assistenza psicologica ex articolo 80 ordinamento penitenziario; se, in che modo e in quali tempi, intenda intervenire per rimuovere tutte le carenze strutturali ed igienico-sanitarie che contrastano con la normativa vigente, in particolare nel reparto «Nicito»; a quando risalgano e cosa vi sia scritto nelle relazioni semestrali delle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie della casa circondariale di Catania (Piazza Lanza); quale e' la cifra totale spesa negli ultimi 10 anni per le ristrutturazioni dell'istituto, per la manutenzione straordinaria e a quanto ammonta oggi il budget annuo per la manutenzione ordinaria; per quale ragione non siano stati previsti i fondi per l'attivazione dei riscaldamenti e in che tempi si intenda risolvere il problema; se, e in che modo, intenda intervenire rispetto ai casi segnalati in premessa; quali iniziative di propria competenza intenda assumere in relazione alle criticita' rappresentate in premessa con riferimento al ruolo della magistratura di sorveglianza; quanti e di che tipo siano i benefici e le misure alternative alla detenzione adottate dalla magistratura di sorveglianza di Catania anno per anno, negli ultimi 5 anni; quanti e di che tipo siano i rigetti operati dalla magistratura di sorveglianza di Catania, anno per anno, negli ultimi 5 anni; quali iniziative urgenti intenda adottare, in definitiva, al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario di Catania alla piena conformita' al dettato costituzionale e normativo; se non intenda il Ministro della giustizia prendere in considerazione un'ipotesi normativa che stabilisca che un istituto penitenziario non possa superare il numero dei posti regolamentari per i quali e' stato progettato; se intenda prevedere l'aggiornamento mensile del sito www.giustizia.it quanto alle rilevazioni dei detenuti presenti in ciascuno dei 206 istituti penitenziari italiani. (4-14404)

 
Cronologia
giovedì 22 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 257 voti favorevoli e 41 contrari, l'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (S. 3066), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

venerdì 13 gennaio
  • Politica, cultura e società

    La nave da crociera Concordia della compagnia di navigazione Costa Crociere urta contro uno scoglio nelle acque dell'isola del Giglio. Nello scafo si apre una larga falla, che causa il naufragio della nave. Nel gravissimo incidente perdono la vita 30 persone e 2 risultano disperse.