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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00839 presentata da DOZZO GIANPAOLO (LEGA NORD PADANIA) in data 20120130

Atto Camera Mozione 1-00839 presentata da GIANPAOLO DOZZO testo di lunedi' 30 gennaio 2012, seduta n.578 La Camera, premesso che: l'evoluzione tecnologica determina gli sviluppi economici e sociali: il XIX secolo e' stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall'elettricita', il XXI secolo e' il secolo digitale. L'affermarsi della digital & networks economics rende improcrastinabili le trasformazioni radicali dei modelli di sviluppo dove cultura, conoscenza e spirito innovativo sono i volani che proiettano nel futuro: a livello globale la «internet economy» supera i 10.000 miliardi di dollari (presentazione National strategy for trusted identities in cyberspace - Nstic); nel predisporre il piano delle liberalizzazioni il Governo deve tener conto che, in questi anni, il principale settore che ha generato valore nelle economie avanzate e' l'economia di internet. Per la prima volta nella storia economica mondiale la prima azienda per capitalizzazione e' un'azienda che ha, come principale fattore di produzione, la conoscenza. I campi d'azione sono molteplici: dai sistemi di pagamento ai servizi postali, dall'educazione ai lavori pubblici, dalla sanita' al fisco; porre il Paese nelle condizioni di sviluppare appieno le potenzialita' di internet e delle nuove tecnologie vuol dire: a) creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, ad alto valore aggiunto; consentire allo straordinario patrimonio rappresentato dalle piccole e medie imprese italiane di essere piu' competitive e generare nuova ricchezza; b) migliorare la trasparenza, semplificare e rendere efficiente la pubblica amministrazione con nuovi servizi ai cittadini; c) recuperare per il nostro Paese il ruolo storico come esempio di imprenditorialita' e leadership nella produzione di ricerca, sapere e innovazione; d) generare un tessuto economico e sociale capace di valorizzare il talento, il merito, la competenza e il coraggio con maggiore equita' nelle opportunita' e nei diritti; e) non solo garantire a tutti i cittadini l'accesso alla rete, ma anche porre «realmente» gli individui nelle condizioni di sfruttare appieno il potenziale espressivo, formativo, creativo e lavorativo fornito dalle nuove tecnologie, individuando anche forme efficaci di tutela della persona; in Italia, le conseguenze del mancato intervento si riflettono, sia per i cittadini che per le aziende, sugli indici di digitalizzazione, che si attestano su posizioni di retrovia: i dati di alfabetizzazione informatica, di copertura di rete fissa e di sviluppo dei servizi on line, sia sotto il profilo di utilizzo da parte dei consumatori che delle imprese, sono nettamente al di sotto della media europea. Non a caso il peso di internet nel prodotto interno lordo italiano e' ancora al 2,5 per cento contro, ad esempio, il 7 per cento dell'economia inglese. Questo dato da solo spiega forse meglio di tutti il differenziale di crescita fra l'economia italiana e le economie occidentali che mantengono una prospettiva di sviluppo; i principali Paesi europei si sono da tempo dotati di piani strategici di sviluppo delle reti di nuova generazione (ngn) in linea con gli obiettivi dell'agenda digitale europea che Neelie Kroes, il Commissario per la societa' dell'informazione e i media della Commissione europea, considera elemento base della sostenibilita' socioeconomica. Tali piani mirano a creare condizioni favorevoli allo sviluppo degli investimenti privati, favorendo la collaborazione tra i vari operatori e tra questi e le amministrazioni pubbliche; il Governo britannico ha sviluppato il «Digital Britain» per un settore che gia' oggi vale il 7,2 per cento del prodotto interno lordo, piu' della quota riservata alla spesa sanitaria; il Governo tedesco ha un redatto il progetto «Digital Deutschland 2015», nel quale, tra le altre cose, si stima che la banda ultra larga generera' 1 milione di nuovi posti di lavoro in Europa. il Governo francese ha assegnato allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ict) 4,5 miliardi di euro, 500 milioni di euro in piu' di quanto raccomandato dal rapporto strategico «Investir pour l'avenir»; il Governo spagnolo si e' dato come obiettivo di investire in innovazione il 4 per cento del prodotto interno lordo entro il 2015 ed arrivare a 150 brevetti annui per milione di abitanti; nel nostro Paese le risorse pubbliche destinate al superamento del digital divide sono esigue e certamente insufficienti a fronte di un fabbisogno stimato pari a 20 miliardi di euro per passare dall'attuale penetrazione della banda larga dall'attuale 17 per cento al 23 per cento della media europea; l'assenza di un obbligo di fornitura del servizio universale, da parte delle compagnie di telecomunicazione, ha creato un ulteriore discrimine tra i cittadini e imprese che hanno accesso alla banda larga di prima generazione e coloro che ne sono esclusi ha aumentato il gia' ampio divario con l'Europa, dove sono gia' disponibili reti a 50 megabit al secondo presto ampliate da quelle di nuova generazione fino a 100 megabit al secondo; i finanziamenti pubblici devono essere destinati, nell'ambito delle aree sottoutilizzate, ai bacini territoriali caratterizzati da importanti insediamenti demografici ed industriali, come le aree nelle quali si collocano distretti industriali, in quanto maggiormente sollecitati nell'agone competitivo globale. In tali aree, l'assenza di un'adeguata capacita' di banda costituisce un grave svantaggio competitivo che potrebbe essere colmato sviluppando una domanda di servizi innovativi che poggiano le basi sulle reti di nuova generazione a banda «ultra larga», anche per contrastare l'erosione della propria competitivita' attraverso innovazioni di processo; su un universo di circa un milione di piccole e medie imprese, circa 300 mila sono dislocate in aree che necessitano di banda ultra larga, di queste, 100 mila si trovano in aree con la piu' elevata priorita', in quanto corrispondenti a zone ad alta densita' di aziende. Sviluppare moderne infrastrutture di nuova generazione, con un'alta capacita' di trasmissione nelle suddette aree, e' tale da consentire l'interconnessione di tutte le 100 mila aziende in aree con una maggiore priorita' mediante un'infrastruttura di rete di nuova generazione a banda ultra larga; i distretti sono dislocati su tutto il territorio nazionale e concentrati principalmente nei centri e nelle province di media e piccola dimensione e nelle aree poste in prossimita' dei grandi centri urbani. In particolare, le aree sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia e Sicilia; l'attuale situazione del mercato italiano vede la presenza di Telecom Italia come operatore incumbent, dominante in tutti i segmenti della catena del valore, proprietario dell'unica infrastruttura di accesso in rame necessaria a tutti gli operatori alternativi per offrire i propri servizi. In Italia, a differenza di altri Paesi europei, non esistono infrastrutture alternative, come, ad esempio, le reti via cavo, ad eccezione di Fastweb, che potrebbero consentire una competizione piu' efficace nella fornitura dei servizi ai clienti; la delibera n. 731/09/CONS, in cui l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni aveva formulato alcune previsioni rivolte alle reti di nuova generazione ed alle infrastrutture atte ad ospitarle, riprende quanto previsto dagli impegni di Telecom Italia quali l'obbligo di fornire accesso alle infrastrutture civili ed alla fibra spenta (delibera 718/08/CONS) che sono stati ampiamente disattesi; in tema di liberalizzazioni, quella sancita dalla Corte costituzionale trentacinque anni fa nel settore televisivo, ha reso possibile l'avvio dello sviluppo dell'emittenza privata consentendo alle piccole e medie imprese del Paese di accedere ai media per la promozione delle loro attivita'. La capacita' delle televisioni locali di operare anche come aziende di telecomunicazione, oltre che editoriali, ha portato alla migliore ottimizzazione possibile nell'utilizzazione dello spettro radioelettrico dedicato alle trasmissioni televisive, consentendo lo sviluppo di una rete di aziende produttrici di apparati di trasmissione che, pur partendo da approcci spesso artigianali, costituiscono ancora oggi un comparto fra i primi cinque al mondo; oggi come allora gli operatori di rete in ambito locale, partendo dalla migliore utilizzazione delle frequenze televisive a loro assegnate, potrebbero costituire un'importante risorsa per le centinaia di migliaia di piccole e medie imprese che, per la loro competitivita', sono bisognose di accesso alla banda larga; la recente gara per i servizi mobili di quarta generazione (4G) ha generato un introito di circa 4 miliardi di euro per le casse dello Stato. Tale incasso, principalmente dovuto alla messa a disposizione di frequenze pregiate (la cosiddetta banda Uhf) precedentemente destinate ad uso televisivo, sara' inevitabilmente destinato a salire nel caso di nuove aste, considerata la crescita esponenziale del mercato radiomobile trainato dall'introduzione degli smartphone e dai tablet, e visto il costante trend di crescita a livello mondiale del valore delle frequenze nell'ultimo decennio. Data l'imprescindibile necessita' di broadband, il wireless broadband costituisce un'opportunita' irrinunciabile per il Paese che, se negli anni Novanta poteva vantare una penetrazione dei servizi mobili di seconda generazione assai maggiore rispetto agli Stati Uniti, con l'avvento dei servizi mobili di terza generazione e' stata ampiamente superata sia come penetrazione del servizio che come tasso di crescita. Il wireless broadband e', inoltre, di fondamentale importanza in quanto consente di fornire l'accesso ai servizi broadband, sia alle aziende che agli utenti consumer, in tempi molto piu' brevi rispetto alle rete fissa; il Parlamento ha impegnato il Governo ad annullare il bando di gara per l'assegnazione dei diritto d'uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara, il cosiddetto beauty contest, che avrebbe aumentato, a titolo gratuito, la gia' rilevante dotazione di frequenze dei soggetti gia' operanti nel mercato televisivo. L'impetuosa crescita del wireless broadband impone la liberazione di un ulteriore spettro elettromagnetico insieme a quello del beauty contest da destinarsi ai servizi mobili di quarta generazione; proprio in questi giorni si sta svolgendo a Ginevra il World radiocommunication conference 2012 che fissera' l'agenda per la liberazione di ulteriori canali in banda Uhf (dal canale 50 al canale 60), oltre a quelli gia' messi a disposizione (dal canale 61 al canale 69), e di altre bande di frequenza da destinarsi al wireless broadband entro il 2015. Tali risorse dovranno essere oggetto di una nuova asta, da realizzarsi nel prossimo triennio, che dovra' essere orientata alla neutralita' tecnologica, cosi' come previsto dalla direttiva europea, in modo da riscuotere interessi anche di nuovi soggetti oltre a quelli gia' scontati degli operatori di telecomunicazioni mobili; vista l'impossibilita' del mercato italiano di remunerare gli investimenti necessari per la realizzazione di piu' reti a banda ultra larga, la via sostenibile per la realizzazione di una rete a banda larga ultra veloce, dunque, e' l'identificazione di una Netco, come indicato nel memorandum of understanding firmato dagli operatori con il Ministero dello sviluppo economico nel novembre 2010, per la realizzazione di un'infrastruttura passiva, neutrale, aperta ed economica, che porti la rete in fibra al 50 per cento della popolazione italiana; a seguito della comunicazione adottata il 20 settembre 2010 dalla Commissione europea, che presenta 16 azioni concrete intese a raddoppiare entro il 2015 la quota del commercio elettronico nelle vendite al dettaglio e quella dell'economia di internet nel prodotto interno lordo europeo, l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni ha proposto una serie di interventi legislativi illustrati al Parlamento il 18 gennaio 2012. l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni chiede misure di semplificazione degli adempimenti burocratici e amministrativi nonche' iniziative diverse dagli investimenti pubblici per facilitare la creazione di un ecosistema digitale e fluidificare il percorso di aziende e cittadini nella produzione e fruizione dei contenuti digitali. Tra i principali interventi puntuali da adottare: a) promozione delle reti di telecomunicazione di nuova generazione attraverso la semplificazione delle procedure amministrative con abolizione delle autorizzazioni, concessioni e di tutti gli altri atti amministrativi non indispensabili; b) condivisione dei lavori di scavo da parte di differenti fornitori di servizi a rete (elettricita', gas, acqua e altro); c) incentivi alla circolazione dei contenuti digitali per favorire un ambiente piu' concorrenziale nell'accesso alle risorse per i media; d) promozione delle transazioni on line attraverso norme pro digitalizzazione improntate alla riduzione dei costi e degli adempimenti, oltre che alla facilita' di accesso ai contenuti digitali, che sono un diritto per il cittadino; e) lo sviluppo della moneta elettronica e dell'e-commerce attraverso la diffusione delle tecnologie near field communication per i pagamenti in mobilita'; f) la possibilita' di notifica degli atti giudiziari e delle infrazioni al codice della strada a mezzo di posta elettronica certificata; g) la nullita' delle clausole contrattuali in accordi di distribuzione che vietino la vendita diretta su canale on line; h) l'alfabetizzazione digitale, utilizzando il canale scolastico e quello dei media; i) l'uso sociale della tecnologia nel mercato del lavoro e per una sanita' digitale. Interventi che dovrebbero essere completati dall'adozione di una politica dello spettro radio coerente con i principi comunitari in cui siano valorizzate le risorse frequenziali, liberando piu' risorse per la larga banda; e' urgente e necessario prevedere un piano di migrazione completa dall'attuale rete in rame al fine di garantire una sostenibilita' del progetto ed evitare l'aumento dei prezzi ai clienti finali; le regole sui servizi di accesso delle reti di nuova generazione, che l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni doveva definire, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo sono state un'occasione persa per creare le condizioni di sviluppo del mercato italiano della fibra ottica; e' necessario realizzare una rete aperta, senza sovrapposizioni, che preveda una suddivisione dei costi tra gli operatori. La presenza di un altro operatore in alcune aree non renderebbe il mercato concorrenziale, ma porterebbe ad uno sviluppo a diverse velocita' della rete di nuova generazione con un aggravio di prezzi per i consumatori; la rete e' un patrimonio che va mantenuto ed implementato e l'organizzazione dei lavori non puo' prescindere dal coinvolgimento sistematico e strutturato degli stakeholder per garantire l'apporto delle intelligenze operative multidisciplinari necessarie e garantire il volume degli investimenti necessari a migliorare il servizio e la qualita' dei contenuti; le tecnologie digitali non sono solo un importante mezzo di comunicazione interpersonale sul quale focalizzarsi per evidenziare gli usi distorti che ne possono conseguire, ma sono anche una grande occasione, estesa ad ogni settore dell'economia e della societa', per favorire profonde trasformazioni mediante la digitalizzazione; e' compito precipuo dei media, in particolare del servizio pubblico, impegnarsi in una equilibrata opera divulgativa nei confronti delle tecnologie digitali, orientando aziende e cittadini verso un loro corretto utilizzo. Solo attraverso una corretta informazione si potra' beneficiare al massimo delle grandi possibilita' offerte dal mutare del contesto tecnologico, impegna il Governo: ad attuare un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica per massimizzare la penetrazione dei servizi broadband per restare allineati alle principali economie, assicurando la competitivita' delle aziende, la continuita' operativa dei servizi essenziali e l'offerta di servizi sempre piu' evoluti; a perseguire l'obiettivo della creazione di un'infrastruttura di telecomunicazione capace di fronteggiare le sfide dell'innovazione idonea a permettere sempre piu' elevate prestazioni, vale a dire far fronte alle crescenti esigenze di nuovi e piu' evoluti servizi nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni; a promuovere una strategia che si dimostri adeguata a permettere ai cittadini ed alle imprese di sviluppare rapidamente una domanda di accesso a servizi innovativi, per contrastare l'erosione della propria competitivita' attraverso innovazioni di processo; a prevedere interventi per opere di modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione strategiche per la crescita economica, civile e culturale con la realizzazione di una rete in fibra ottica che possa essere efficacemente strutturata negli anni, in funzione anche di significativi cambiamenti della pianificazione, delle esigenze e dell'effettiva disponibilita' delle risorse; a riservare un adeguato ruolo agli operatori di rete in ambito locale valorizzando la cospicua esperienza acquisita quali aziende di telecomunicazione in ambito televisivo e consentendo di estendere la loro capacita' di impresa sul territorio, a beneficio di centinaia di migliaia di piccole e medie imprese, alla fornitura - in neutralita' tecnologica - dei nuovi servizi in banda larga nell'ambito delle frequenze a loro assegnate; ad incentivare la ricerca e le applicazioni alternative come, ad esempio, la power line communication (plc) per le aree rurali o le nuove tecnologie fotoniche studiate, tra gli altri, dal Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa per quanto riguarda le reti di trasmissione dati ultra veloci via cavo e via etere; a ritenere prioritaria, in relazione al complesso di interventi volti a sostenere il rilancio dell'economia del Paese, la finalita' di assicurare, attraverso il piano di sviluppo delle nuove reti, un'alta capacita' di trasmissione alle principali citta' ed ai distretti industriali che ancora scontano un forte divario di connettivita'; a promuovere la realizzazione di one network, un'unica infrastruttura di rete a banda larga, aperta, efficiente, neutrale, economica e gia' pronta per evoluzioni future, garantendo il rispetto delle regole di libero mercato e concorrenza nella fornitura di accesso e servizi agli utenti finali privati ed imprese con un'unica rete all'ingrosso e concorrenza al dettaglio; a promuovere ed incentivare una tempestiva migrazione dalla rete in rame a quella in fibra ottica alla cui realizzazione dovranno partecipare e contribuire tutti gli operatori; a dotare con urgenza l'Italia di un'organica agenda digitale che preveda interventi nell'ambito delle infrastrutture tecnologiche, dei servizi finali e infrastrutturali, includendo i necessari standard per l'e-business e per i beni digitali (o «neobeni puri», secondo la definizione del Cnel) e di una piu' organica regolamentazione; a promuovere ogni iniziativa volta alla massima diffusione dell'utilizzo delle tecnologie digitali e alla sperimentazione dei relativi vantaggi, anche con riferimento alla disciplina dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini; a prevedere la neutralita' tecnologica per tutti gli operatori di rete, anche quelli televisivi, al fine di ottimizzare l'utilizzo dello spettro elettromagnetico oltre che renderlo remunerativo per lo Stato. (1-00839) «Dozzo, Caparini, Crosio, Pini, Montagnoli, Fedriga, Fogliato, Lussana, Desiderati, Buonanno, Di Vizia, Torazzi, Allasia, Maggioni, Dal Lago».

 
Cronologia
domenica 29 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    Muore Oscar Luigi Scalfaro, ex-Presidente della Repubblica.



giovedì 9 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 420 voti favorevoli, 78 contrari e 35 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211 recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri (C. 4909), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.