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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00025 presentata da GIORGETTI GIANCARLO (LEGA NORD E AUTONOMIE) in data 29/04/2013

Atto Camera Mozione 1-00025 presentato da GIORGETTI Giancarlo testo di Lunedì 29 aprile 2013, seduta n. 10 La Camera, premesso che: ogni giorno 80.000 lavoratori di diverse regioni italiane attraversano i confini nazionali per andare a lavorare in Svizzera, in Francia, in Austria, in Slovenia o a San Marino: sono i cosiddetti «lavoratori frontalieri», le cui particolari condizioni di vita e di lavoro – a cavallo di due Paesi – li rendono misconosciuti ai più e, a seconda dei momenti e delle circostanze, diventano talvolta oggetto di grosse campagne mediatiche oppure cadono nel più completo dimenticatoio; divenuto ormai un fenomeno strutturale del mercato del lavoro ed un aspetto rilevante nei rapporti dell'Italia con i Paesi di confine, il lavoro frontaliero costituisce un importante contributo allo sviluppo di questi Paesi e rappresenta una elevata risorsa per l'economia delle province italiane di confine; tuttavia il lavoro frontaliero rimane spesso una realtà lontana dalle istituzioni, che non sempre introducono una specifica disciplina legislativa in grado di riconoscerne pienamente il valore né il ruolo che svolge nel contesto economico e sociale delle aree territoriali ove è presente; alcuni provvedimenti governativi adottati negli ultimi anni in materia fiscale, di sicurezza sociale o di politica del lavoro che hanno coinvolto i lavoratori frontalieri, denotano una conoscenza insufficiente della realtà del fenomeno e una conseguente sottovalutazione dei problemi aperti; le recenti questioni intorno all'indennità di disoccupazione per i frontalieri attivi in Svizzera, così come le contraddittorie comunicazioni fiscali circa la dichiarazione dei conti stipendi e le velate accuse di infondati privilegi, non hanno fatto altro che rivelare uno spettro assai più ampio di problematiche. Si tratta di questioni il cui denominatore comune è la poca considerazione presso il Governo e le istituzioni e la mancanza di interazione e conseguente chiarezza nella comunicazione delle decisioni centrali verso province e comuni confinanti e verso le associazioni sindacali e i patronati, le cui sedi periferiche rappresentano un punto di riferimento per il lavoratore frontaliero; occorre un convinto impegno per arrivare al più presto all'approvazione di uno statuto dei lavoratori frontalieri, che riguardi tutti i lavoratori che si recano quotidianamente in un altro Paese confinante, che definisca un quadro di diritti e doveri chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere, generati principalmente dalla mancanza di una regolamentazione specifica, impegna il Governo: ad aprire un tavolo di confronto con l'obiettivo di predisporre uno Statuto dei Territori di frontiera attraverso il diretto coinvolgimento di tutte le regioni, delle province e dei comuni italiani che si trovino al confine con altri Stati, delle associazioni sindacali e dei lavoratori dei territori di confine, il cui contributo scaturisce dal concreto e quotidiano confronto con la realtà del lavoro frontaliero, uno statuto che diventi il punto di riferimento, per chiunque governi, per portare avanti negoziati internazionali in grado di produrre accordi bilaterali con tutti i Paesi confinanti verso i quali esista un flusso di lavoratori frontalieri; ad appoggiare ed evidenziare ciò che le regioni, le province ed i comuni confinanti propongono sul tema del frontalierato; ad assumere ogni utile iniziativa volta a sanare l'inaccettabile penalizzazione dei lavoratori italiani frontalieri che hanno contribuito alla crescita economica delle zone di confine per ripristinare in favore degli stessi le procedure per il pagamento dell'indennità speciale di disoccupazione; ad adottare opportune iniziative per il ripristino della corretta applicazione della legge n.147 del 1997 agevolando, per quanto di competenza, l’ iter approvativo delle sue integrazioni; a contrastare ogni azione volta a destinare il fondo a gestione separata istituito presso l'Inps per finalità diverse da quelle per le quali è stato creato. (1-00025) « Giancarlo Giorgetti , Molteni , Matteo Bragantini , Marcolin , Gianluca Pini , Attaguile , Fedriga , Caon , Caparini , Busin , Grimoldi , Prataviera , Rondini , Marguerettaz , Allasia ».

 
Cronologia
domenica 28 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    Giuramento davanti al Capo dello Stato del primo Ministero Letta detto "di larghe intese" in quanto sostenuto da una vasta pluralità di forze politiche: PD, SC, UdC, NCD, Ppl, PdL/FI e GS (fino al 16/11/2013) e con l'appoggio esterno di PSI, SVP, PATT, USEI, MAIE, UV, CD, UpT e GAPP.



lunedì 29 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    Il Presidente del Consiglio Letta si presenta alla Camera per illustrare il programma del Governo. La seduta viene sospesa per consentirgli di recarsi, secondo la prassi, al Senato per depositare il testo delle dichiarazioni programmatiche.

    Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia (1-00028), presentata dai deputati Speranza (PD), Brunetta (PdL), Dellai (SCpI), Pisicchio (Misto), Formisano (Misto), Merlo (Misto), Alfreider (Misto) e Di Lello (Misto), è approvata con 453 voti favorevoli, 153 contrari e 17 astenuti.



martedì 30 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    Al Senato si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. La mozione di fiducia (1-00030), presentata dai senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Susta (SCpI), Ferrara Mario (GAL) e Zeller (Aut-PSI), è approvata con 233 voti favorevoli, 59 contrari e 18 astenuti.