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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01670 presentata da FERRANTI DONATELLA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 05/12/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-01670 presentato da FERRANTI Donatella testo di Giovedì 5 dicembre 2013, seduta n. 132 FERRANTI e VELO . — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: la CO.MI. SOCIETÀ A.R.L. è una cooperativa edilizia che ha come scopo la costruzione o l'acquisto di case economiche e popolari da assegnare ai propri soci in proprietà divisa e/o indivisa: a norma degli articoli 7 e 8 del proprio statuto essa può annoverare, tra i propri soci, soltanto appartenenti alle Forze di polizia ed Armate dello Stato, in servizio, in quiescenza o comunque cessati dal servizio, che siano cittadini italiani e che siano in possesso dei requisiti per essere assegnatari di alloggi ai sensi della legislazione sull'edilizia economica e popolare; la CO.MI. amministra, allo stato, sette iniziative edilizie, di cui tre a Roma, due ad Udine, una a Verona ed una a Trieste, avendo negli anni realizzato delle unità immobiliari, a proprietà indivisa, di edilizia economica e popolare: tutte le iniziative edilizie sono state da tempo completate e per alcune, ci si riferisce a quelle di Verona, Trieste, Udine, è già stato rilasciato il nulla osta per la trasformazione in cooperativa a proprietà individuale, ai sensi dell'articolo 9 della legge n.136 del 1999 (si è in attesa, ormai da anni, dell'autorizzazione alla stipula del mutuo edilizio individuale); la citata società è stata più volte commissariata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a causa dei dissidi intercorsi tra i soci di alcune iniziative edilizie, per una durata complessiva del periodo di commissariamento di oltre dieci anni degli ultimi venti trascorsi; solamente nel corso del 2012, però, i soci della CO.MI venivano messi a conoscenza di alcune problematiche scaturenti dall'attività edilizia dei soci CO.MI., quella relativa alla cosiddetta «iniziativa Roma 2», che erano state oggetto di contenzioso giudiziale tra CO.MI, Edilcervialto S.r.l. e Parti Seconda S.r.l. Si apprendeva così che il tribunale di Roma aveva condannato «... CO.MI coop. r.l. al pagamento, in favore di Edilcervialto S.r.l. delle somme di lire 4.135.990.000 e di lire 4.000.000 oltre interessi legali dalla sentenza al saldo; condanna inoltre Parti Seconda S.r.l. a tenere indenne CO.MI coop. S.r.l. di quanto fosse tenuta a pagare a Edilcervialto S.r.l.»; la sentenza è stata confermata in seguito dalla Corte di Appello di Roma; avverso la sentenza della corte di appello di Roma CO.MI. ha in seguito proposto ricorso in Cassazione, giudizio tuttora pendente; in forza della suddetta sentenza sono stati sottoposti a pignoramento immobiliare 54 appartamenti, tutti situati a Roma, e cioè esattamente tutti quelli relativi all'iniziativa di Roma 2; il debito che ha condotto alla condanna riguarda una iniziativa edilizia del 1989 riconducibile esclusivamente ai soci dell'Iniziativa edilizia di Roma 2, che aveva ad oggetto la realizzazione di alcuni locali commerciali nell'edificio sociale: essa andava a benefìcio dei soli soci dell'Iniziativa di Roma 2, come evidenziato chiaramente dal preliminare di vendita sottoscritto dalle parti; non è dato a sapere se nella fattispecie siano state rispettate le forme di cui agli articoli 8-9 del testo unico del 1938 e se, dunque, la società CO.MI. fosse realmente in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni di legge, considerato che le assemblee del 7 novembre 1989 e del 26 ottobre del 1990 furono convocate e partecipate dai soli soci della CO.MI. dell'Iniziativa di Roma 2; appare, però, abbastanza evidente e oggettivo che le finalità alla base della costruzione degli immobili afferenti all'iniziativa di Roma 2 siano state di tipo speculativo, finalità ovviamente in contrasto con la stessa natura di una società cooperativa, la cui caratteristica funzionale precipua è il perseguimento dello scopo mutualistico; inoltre, un'assemblea ordinaria CO.MI., e per la precisione quella del 27 aprile 1985, aveva deliberato che i vari condomini, una volta realizzati e completati e una volta definiti il contributo e la consistenza del mutuo, dovessero essere gestiti in maniera del tutto autonoma, oltre che essere dotati di uno stato patrimoniale proprio, tutto ciò per evitare che, in caso di difficoltà o di insolvenza per altre iniziative, il patrimonio di tutti i condomini venisse «inglobato» nel patrimonio generale e utilizzato per concorrere al salvataggio delle cooperative, e cioè esattamente quello che sta accadendo ora; già dal 25 novembre 2002 il provveditorato aveva rilasciato l'autorizzazione al passaggio a proprietà individuale delle unità abitative di cui sopra, ai sensi dell'articolo 9 della legge n.136 del 1999, precisando, però, di rimanere in attesa di richiesta dalla CO.MI. del nulla osta all'effettivo frazionamento ai sensi dell'articolo 139 del testo unico 1938, ed il 10 maggio 2006 i servizi integrati infrastrutture e trasporti presso il Magistrato alle acque di Venezia, richiamando la richiesta della CO.MI. del 13 novembre 2002, rilasciavano il nulla osta alla trasformazione ai sensi della nuova normativa, con la precisazione che, in caso di mancata consegna di tutti gli alloggi, gli stessi avrebbero dovuto essere comunque tutti assegnati, eventualmente con riserva di consegna; ad oggi, nonostante siano trascorsi ben undici anni dalla prima autorizzazione, la pratica non si è mai perfezionata, e non si è giunti alla intestazione degli immobili in proprietà ai soci, mentre è intervenuto, in data 18 settembre 2013, il decreto di liquidazione coatta amministrativa della CO.MI; il Ministero ha per molti anni controllato attraverso il commissariamento l'attività della CO.MI., ciononostante non è mai stata evidenziata ai soci delle altre iniziative la problematica relativa al debito verso Edilcervialto, e lo stesso figura, per la prima volta, solo nel bilancio del 2012; le case realizzate da CO.MI. rappresentano la unica e sola abitazione per le famiglie dei soci, molti dei quali, tra l'altro, sono anziani e pensionati, oppure vedove di militari in pensione, e che vi abitano ormai da moltissimi anni, risalendo l'assegnazione al 1984; i soci dell'iniziativa di Verona, in particolare, pur avendo pagato per intero l'immobile dove vivono, anzi avendo addirittura maturato un credito di circa 10.000 euro a testa per avere rimborsato somme maggiori di mutuo all'INPDAP, oggi INPS, corrono il rischio di vedersi revocata l'assegnazione e venduta coattivamente la loro casa, casa dove abitano e che loro hanno già, come appena detto, pagato interamente, fino all'eccedenza–: se, anche in virtù dei prolungati commissariamenti ai quali il Ministero ha sottoposto per lungo tempo la CO.MI a.s.r.l., risulti che, per quanto concerne l'iniziativa di Roma 2, dei soci CO.MI, che ha dato origine al contenzioso con la società Edilcervialto, le forme di cui agli articoli 8 e 9 del testo unico del 1938 in materia di edilizia popolare ed economica, siano state effettivamente rispettate e se la stessa società fosse realmente in possesso delle necessarie autorizzazioni previste dalla legge e se, eventualmente, siano state avviate dal Ministero azioni giudiziarie volte a far valere l'estraneità dei soci della CO.MI che non hanno partecipato all'operazione Iniziativa Roma 2; quale tipo di controllo il Ministero abbia in concreto esercitato sulla CO.MI, considerato che a quanto consta alle interroganti nessuno dei commissari nominati ha mai evidenziato, sino al bilancio del 2012, il rilevante debito che essa aveva nei confronti della Edilcervialto, e questo nonostante il fatto che è del 2001 la sentenza del tribunale di Roma che ha condannato la CO.MI, nonché quali siano le ragioni per cui, nonostante l'intervenuto e comprovato integrale pagamento da parte dei soci CO.MI di Verona delle somme dovute in relazione al mutuo ipotecario iscritto sul complesso di alloggi facenti parte dell'iniziativa immobiliare di Verona e malgrado già dal 25 novembre del 2002 il provveditorato avesse rilasciato l'autorizzazione al passaggio a proprietà individuale, rinnovata nel 2006, non si è mai giunti alla trasformazione e alla assegnazione degli immobili in proprietà ai soci; quali iniziative il Ministro intenda assumere a tutela dei soci della CO.MI nonché quali iniziative di competenza intenda adottare nei confronti dei responsabili dei fatti che hanno condotto negli anni a tale incresciosa situazione, per cui incolpevoli soci, quali quelli di CO.MI di Verona, corrono il rischio di vedersi venduta coattivamente la casa dove abitano da circa trent'anni e che hanno, inoltre, integralmente pagato. (5-01670)

 
Cronologia
mercoledì 4 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale della legge 21 dicembre 2005, n. 270 (legge elettorale), per quanto riguarda l'attribuzione del premio di maggioranza e la mancata previsione del voto di preferenza.



giovedì 5 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 159 voti favorevoli e 67 contrari, il d.d.l. di conversione del decreto-legge 10 ottobre 2013, n.114, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione (S. 1190), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia (legge 9 dicembre 2013, n. 135).



sabato 7 dicembre
  • Politica, cultura e società

    Si tengono le elezioni primarie per la scelta del segretario della Lega Nord: Matteo Salvini risulta eletto con l'82% dei voti contro Umberto Bossi.