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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01839 presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 09/01/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-01839 presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza testo di Giovedì 9 gennaio 2014, seduta n. 148 BRUNO BOSSIO . — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: il 2 gennaio 2014 l'interrogante si è recata ex articolo 67 dell'ordinamento penitenziario in visita ispettiva presso la casa circondariale «Sergio Cosmai» di Cosenza unitamente al Deputato Sebastiano Barbanti ed agli esponenti radicali calabresi Emilio Quintieri e Sabatino Savaglio; l'ispezione ha avuto una durata di circa 3 ore e nel corso della stessa, la delegazione, è stata assistita ed accompagnata dal direttore Filiberto Benevento, dal Comandante di Reparto, Vice Commissario Pietro Davide Romano ed altri appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria; la situazione riscontrata è la seguente: l'istituto è stato costruito nel 1948 e consegnato nel 1982; sorge in una zona urbana della città e le sue condizioni sono abbastanza buone e positive anche grazie agli interventi di ristrutturazione realizzati negli anni 2005/2006; i detenuti presenti all'interno della casa circondariale – che ha una capienza regolamentare di 209 posti – erano 294 dei quali 25 stranieri (85 in esubero); tra di essi 145 sono imputati (81 in attesa di primo giudizio, 39 appellanti, 25 ricorrenti) mentre i condannati definitivi sono 149; i tossicodipendenti sono 20, 5 dei quali in trattamento metadonico, 1 sieropositivo, 2 in semilibertà che lavorano alle dipendenze di datori di lavoro esterni, 4 al lavoro esterno (articolo 21 OP), 13 i permessanti (articolo 30- ter OP); 39 lavoranti alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria; la maggior parte della popolazione detenuta appartiene al circuito della media sicurezza (197) mentre il resto al circuito dell'alta sicurezza (97); secondo quanto riferito dalla direzione dell'istituto sono 105 i detenuti che hanno usufruito, dall'entrata in vigore e sino al momento della visita, della legge n.199 del 2010 e successive modifiche ed integrazioni che prevede l'esecuzione della pena detentiva presso il domicilio del condannato; nell'istituto si registra una grave carenza di personale di polizia penitenziaria: la pianta organica prevede 198 unità, gli Agenti assegnati sono 168 ma quelli effettivamente in servizio sono soltanto 160; non v’è dubbio che tale deficit di organico incide sull'organizzazione del lavoro e si ripercuote negativamente sia sulla vita dei detenuti che degli Agenti di polizia penitenziaria costretti ad operare in condizioni di stress per far fronte al notevole carico di lavoro; gli educatori previsti nella pianta organica sono 6 ma ve ne sono assegnati 5 e di questi solo 4 sono concretamente in servizio; a tal riguardo, molti detenuti lamentano di non riuscire ad essere seguiti; gli psicologi in servizio nella casa circondariale sono solo 2, uno dipendente dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per un totale di 28 ore mensili e l'altro convenzionato per un totale di 15 ore mensili; ne deriva che l'assistenza psicologica è gravemente carente e del tutto inadeguata per fare fronte alle esigenze della popolazione detenuta; l'assistenza sanitaria è assicurata h24 da 25 Sanitari (12 medici specialisti, medici di guardia e 1 dirigente sanitario) coadiuvati da 11 infermieri; sono presenti molte branche specialistiche: cardiologia, chirurgia, dermatologia, ecografia, radiologia, infettivologia, ortopedia, otorinolaringoiatria, odontoiatria, oculistica, psichiatria, etc.; nell'istituto prestano servizio anche 2 psichiatri ma non esiste un reparto di osservazione psichiatrica; molti detenuti lamentano l'assenza di lavoro all'interno del carcere; il direttore riferisce che, purtroppo, la cifra di 140.000 euro che lo Stato assegna all'istituto non è sufficiente e quindi sono pochi coloro i quali riescono a lavorare; gli stranieri lamentano l'assenza di mediatori culturali e la mancata risposta – da parte magistrato di sorveglianza di Cosenza – alle istanze avanzate e tendenti ad ottenere l'espulsione come misura alternativa alla detenzione; l'istituto è dotato di spazi comuni interni (cappella teatro, palestra, salette socialità, biblioteca) ed esterni (campo sportivo, area verde, laboratori polivalenti); la palestra, seppur attrezzata, è chiusa per mancanza di un istruttore che la direzione avrebbe comunque già richiesto al comitato provinciale Coni Cosenza; è in fase di sistemazione la Biblioteca con le attigue sale lettura; nella casa circondariale di Cosenza è data la possibilità ai detenuti, eccetto quelli appartenenti al circuito dell'alta sicurezza, di frequentare la scuola elementare, media e superiore alberghiera. Grazie ad una convenzione stipulata con l'università della Calabria è possibile iscriversi anche ad alcune facoltà universitarie e sostenere gli esami; in istituto esiste una lavanderia ma preposta solo al lavaggio della biancheria fornita dall'amministrazione penitenziaria (lenzuola, coperte, federe e altro); è presente il servizio di parrucchiere svolto da un detenuto alle dipendenze dell'amministrazione; il vitto ministeriale viene preparato nell'unica cucina, molto grande e pulita, presente nell'istituto in cui lavorano detenuti alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria. Pasti differenziati vengono preparati per motivi di salute o di fede religiosa. Ai detenuti è consentita la preparazione dei pasti in cella a mezzo di fornelli a gas. Nelle celle esiste uno spazio all'uopo predisposto dotato anche di lavabo oltre ad un vano separato destinato a servizio igienico con annessa doccia in conformità di quanto previsto dalla legge penitenziaria; i colloqui dei detenuti si svolgono nei locali all'uopo destinati che sono conformi a quanto prescritto dall'articolo 37, comma 5, del Regolamento di esecuzione penitenziaria (decreto del Presidente della Repubblica n.230 del 2000) e cioè senza mezzi divisori; sono presenti, in numero sufficiente, anche delle salette destinate ai colloqui con i difensori che sono in tenute in buone condizioni; con ordine di servizio del 14 ottobre 2013 risulta essere stata attivata la «sorveglianza dinamica» che consente ai detenuti della media sicurezza di trascorrere circa 8 ore fuori dalla cella in virtù delle recentissime direttive del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria intraprese a seguito della sentenza Torreggiani emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo contro la Repubblica italiana l'8 gennaio 2013; non risultano essere avvenuti decessi di detenuti per morte naturale, per suicidio o per altro negli ultimi anni (pare che l'ultimo suicidio sia stato nel 2006) e pochissimi sono gli atti di autolesionismo messi in atto dai reclusi (39 nel 2012, 15 nel 2013); il direttore riferisce che sono notevolmente diminuiti anche le infrazioni e quindi i provvedimenti disciplinari specie dopo l'avvio della «sorveglianza dinamica»–: se il Governo sia a conoscenza di quanto descritto nel presente atto di sindacato ispettivo e se intenda intervenire per ridurre, fino a portarla a quella regolamentare, la popolazione detenuta nella casa circondariale di Cosenza; in quale maniera ed entro quali tempi intenda adoperarsi, per quanto di competenza, per incrementare l'organico della polizia penitenziaria, degli psicologi e degli educatori in modo da migliorare le condizioni lavorative del personale e rendere lo stesso adeguato alle esigenze della popolazione reclusa; se ed in che modo intenda potenziare le attività trattamentali in particolare quelle lavorative e scolastiche per i detenuti presenti ivi compresi quelli appartenenti al circuito dell'alta sicurezza che, attualmente, sono discriminati rispetto a quelli di media sicurezza a causa del divieto di incontro che non permette a questi ultimi né di lavorare né di studiare in considerazione del fatto che il lavoro come l'istruzione è uno degli elementi fondamentali del trattamento carcerario; cosa intenda fare per incrementare i fondi relativi alle mercedi in modo da consentire ad un più elevato numero di detenuti la possibilità di lavorare e con compensi che permettano ad alcuni di loro di aiutare i loro familiari indigenti, spesso anche figli minori e se intenda intervenire per dotare l'istituto anche di un fondo per quei detenuti indigenti; se e quanti siano i detenuti stranieri che abbiano chiesto all'ufficio di sorveglianza di Cosenza di essere espulsi dal territorio dello Stato come misura alternativa alla detenzione e quanti di questi siano stati effettivamente espulsi ed a quanti di loro sia stato invece negato e per quali ragioni; se intenda intervenire per favorire la presenza di almeno un mediatore culturale per i detenuti stranieri anche attraverso convenzioni con gli enti locali o con organizzazioni di volontariato come previsto dall'articolo 35, comma 2 del Regolamento di esecuzione penitenziaria; se e come intenda intervenire per assicurare che la identificazione dei detenuti stranieri avvenga nel periodo della detenzione intramurale, evitando così il successivo trasferimento e trattenimento degli stessi, nei Centri di identificazione ed espulsione; quale sia la posizione giuridica del detenuto sieropositivo ristretto nella casa circondariale di Cosenza, in quale circuito e reparto sia assegnato, se viva in cella da solo o insieme ad altri detenuti, a quale trattamento sanitario sia sottoposto e se non ritenga che la sua permanenza all'interno dell'istituto possa pregiudicarne irreversibilmente le condizioni psico-fisiche già seriamente compromesse dalla patologia; quale sia la posizione giuridica dei detenuti tossicodipendenti ristretti nel suddetto istituto, a quale circuito penitenziario essi appartengano, se abbiano mai avanzato alle Autorità competenti richiesta di sostituzione della misura cautelare custodiale (qualora siano in attesa di giudizio) e/o di misure alternative alla detenzione (qualora siano in espiazione di pena) e quali siano i relativi esiti; quanti siano i condannati ristretti con una pena residua di 18 mesi che potrebbero ottenere, da subito, la concessione della esecuzione della pena presso il domicilio e, se corrisponda al vero, il fatto che questa venga applicata agli aventi diritti solo a ridosso del fine pena e, comunque, quanti siano i detenuti che abbiano beneficiato dell'intero periodo (12 mesi prima e 18 mesi poi) in detenzione domiciliare; quanti siano i condannati che, in tempi brevi, possano essere scarcerati alla luce delle recenti modifiche legislative apportate con il decreto-legge n.146 del 2013 soprattutto con riferimento a quanto stabilito dall'articolo 4 che prevede la concessione della «liberazione anticipata speciale» (detrazione di 75 giorni ogni semestre di pena espiata) anche per coloro che si trovano ristretti per reati ostativi previsti dall'articolo 4- bis dell'ordinamento penitenziario. Considerato che questi ultimi soggetti, possono ottenere, la liberazione anticipata, «soltanto nel caso in cui abbiano dato prova, nel periodo di detenzione, di un concreto recupero sociale, desumibile da comportamenti rivelatori del positivo evolversi della personalità» per cui, per evitare disparità di trattamento, quale sia l'interpretazione ufficiale della norma da parta del Governo e se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno, sin da subito, emanare una circolare indirizzata a tutti gli istituti penitenziari ed agli Uffici di Sorveglianza della Repubblica; se la casa circondariale di Cosenza sia dotata di Regolamento interno previsto dall'articolo 36 del Regolamento di esecuzione penitenziaria e, in caso affermativo, se questo sia stato approvato dal Ministro della Giustizia con proprio decreto ai sensi dell'articolo 16 comma 3 dell'ordinamento penitenziario e se venga consegnato ai detenuti al momento del loro ingresso nell'istituto come prevede l'articolo 69, comma 2 del regolamento di esecuzione penitenziaria; in caso negativo, per quali ragioni detta casa circondariale ne sia sprovvista e se non si ritenga doveroso intervenire per dotarla immediatamente di un regolamento interno in modo che i detenuti conoscano le regole interne nonché i loro diritti e doveri; se l'istituto sia stato oggetto di visita da parte dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza ex articolo 11, comma 12 dell'ordinamento penitenziario e, in caso affermativo, a quando risalga l'ultima visita e cosa sia emerso dalla stessa con particolare riferimento alle condizioni igienico-sanitarie; quanti siano, anno per anno, negli ultimi 3 anni, i procedimenti disciplinari nei confronti dei detenuti precisando quanti di questi procedimenti siano stati conclusi con la irrogazione della sanzione, quanti siano stati archiviati, quanti siano stati invece condizionalmente sospesi e quanti quelli eccezionalmente condonati; quale sia il carico di lavoro dell'ufficio di sorveglianza di Cosenza e quanti e di che tipo, siano i benefici premiali e le misure alternative alla detenzione adottate anno per anno, negli ultimi 5 anni, in favore dei detenuti ristretti nella più volte citata casa circondariale di Cosenza; con quale frequenza il magistrato di sorveglianza competente visiti i locali dove si trovano i detenuti e se svolga periodici colloqui individuali con i medesimi in applicazione di quanto stabilito dall'articolo 75, comma 1, del regolamento di esecuzione penitenziaria (decreto del Presidente della Repubblica n.230 del 2000) e se detto magistrato nell'ambito della sua funzione di vigilanza sulla organizzazione degli istituti penitenziari abbia prospettato al Ministro della giustizia le esigenze dei vari servizi della casa circondariale di Cosenza con particolare riguardo all'attuazione del trattamento rieducativo così come prevede l'articolo 69 comma 1 dell'ordinamento penitenziario. (5-01839)

 
Cronologia
lunedì 23 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 340 voti favorevoli e 155 contrari, nel testo della Commissione, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 31 ottobre 2013, n. 126, recante misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio (C. 1906-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



sabato 18 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Il segretario del Partito democratico Renzi e Silvio Berlusconi si incontrano nella sede romana del PD a largo del Nazareno per discutere delle riforme costituzionali e della legge elettorale.