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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00113 presentata da GIROTTO GIANNI PIETRO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 21/01/2014

Atto Senato Interpellanza 2-00113 presentata da GIANNI PIETRO GIROTTO martedì 21 gennaio 2014, seduta n.171 GIROTTO, MARTON, CRIMI, SIMEONI, MOLINARI, BOTTICI, LUCIDI, CASTALDI, SCIBONA, NUGNES, BATTISTA, MORRA, MONTEVECCHI, SANTANGELO, ORELLANA, CIOFFI, PAGLINI, GIARRUSSO, MANGILI, VACCIANO, COTTI, CAPPELLETTI, BENCINI, GAETTI, AIROLA, MUSSINI, PEPE, DONNO, BULGARELLI, BOCCHINO, FUCKSIA, MASTRANGELI, CAMPANELLA, TAVERNA, BERTOROTTA, CATALFO, CIAMPOLILLO - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che: il Parlamento europeo nella seduta del 21 maggio 2013 ha approvato una risoluzione (con 465 voti a favore, 177 contrari e 66 astenuti) sulle attuali sfide e opportunità delle energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo per l'adozione di obiettivi 2030 sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, di un contributo al bilancio energetico dei Paesi UE da parte delle fonti rinnovabili e di una riduzione dei consumi unitari di energia per unità di prodotto interno lordo, vincolanti per tutti; le commissioni ITRE (industria, ricerca ed energia) e Envi (ambiente e salute Pubblica e sicurezza alimentare) dello stesso Parlamento europeo il 9 gennaio 2014 hanno deliberato con 66 voti favorevoli e 44 contrari l'adozione di misure vincolanti sugli obiettivi ambientali ed energetici al 2030, nella misura del 40 per cento di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (rispetto al 1990), del 30 per cento come contributo delle fonti rinnovabili e del 40 per cento di misure di efficientamento; commentando il "libro verde", documento europeo sugli obiettivi energetici al 2030, il Governo italiano, in particolare nella persona del Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, si è espresso in modo contrario alle indicazioni del Parlamento europeo, indicando invece il proprio assenso ad un obiettivo unico ristretto alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e senza indicazioni dei valori; il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, d'intesa con altri 9 ministri dell'Unione europea tra cui quelli di Germania e Francia, ha inviato, in due occasioni, una lettera alla Commissione europea nella quale si sostiene la necessità di adottare i tre obiettivi al 2030, analogamente a quanto fatto per il 2020 (con percentuali rispettivamente del 20/20/20 che si trasformerebbero nel 40/30/40 per il 2030); il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, si è espresso pubblicamente sulla necessità di adottare il solo obiettivo sulla riduzione delle emissioni per non penalizzare ulteriormente le imprese italiane; il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, ha scritto al Presidente del Consiglio dei ministri esprimendo la sua preoccupazione per l'eventuale adozione di vincoli sugli obiettivi energetici ed ambientali per il 2030, allineando in questa posizione "combinata" Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Unione petrolifera, Anigas, Assoelettrica, Assovetro, Federacciai, A2A, Edison, Enel ed Eni; gli amministratori delegati di Enel e Eni partecipano al "gruppo Magritte" che sta incontrando sia i rappresentanti della Commissione UE, sia i Capi del Governo di alcuni Paesi europei (inclusa l'Italia) per sostenere la necessità della fine di ogni incentivo alle fonti rinnovabili di energia; la Commissione europea presenterà in data 22 gennaio 2014 il testo sugli obiettivi climatici ed energetici europei al 2030, che sarà in seguito sottoposto all'esame del Consiglio europeo e del Parlamento europeo; il Governo italiano, in sede di Consiglio europeo, dovrà sostenere una propria linea politica sulle strategie energetiche in armonia con il contesto europeo; considerato che: il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ricordava ai capi di Stato e di Governo riuniti a New York in preparazione della CoP (Conference of the Parties)15 di Copenhagen (2009): "Il clima sta cambiando più velocemente di quanto si prevedesse solo due anni fa. Continuare a comportarci come se niente fosse equivale a rendere inevitabile una trasformazione pericolosa, forse catastrofica del clima nel corso di questo secolo"; dal 2002 il rapporto della National research council (NRC) e dell'Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti d'America ha avvertito sul cambio di stabilità dei cicli climatici, in base a studi effettuati sul campo nel decennio precedente, e sulle inevitabili sorprese che attendono chi conta su un'evoluzione graduale delle dinamiche climatiche; lo studio "Trends and projections in Europe 2013 - Tracking progress towards Europe's climate and energy targets until 2020", condotto dall'Agenzia europea per l'ambiente (EEA), dimostra che l'adozione di obiettivi vincolanti per il 2020 ha costituito il motore fondamentale per sostenere il grande sviluppo delle fonti rinnovabili in Europa ed in particolare nel nostro Paese; nel rapporto mensile del dicembre 2013 di Terna la generazione italiana da rinnovabili (inclusi circa 12 TWh (terawattora) da biomasse, inserite nel termoelettrico), circa 106,8 TWh, risulta pari al 38,5 per cento della produzione nazionale e al 33,7 per cento della domanda nazionale. Quindi più di un chilowattora su tre richiesto in Italia oggi è prodotto da fonti pulite. Il fotovoltaico con i suoi 22,1 TWh prodotti copre il 7 per cento della domanda ( record mondiale) e l'8 per cento della produzione. Le rinnovabili elettriche nel complesso sono aumentate di circa 15,5 per cento rispetto al 2012; la stima del report prodotto dalla Commissione europea, ancora riservato e rivelato dalla rivista "Guardian", indica che stabilire un obiettivo europeo al 2030 vincolante anche per le rinnovabili produrrebbe oltre mezzo milione di posti di lavoro in più rispetto allo scenario che si verificherebbe qualora la UE si accontentasse di un obiettivo unico per la riduzione delle emissioni; la dipendenza da fonti fossili dell'Italia è ancora molto alta e costa al Paese, in termini commerciali, oltre 60 miliardi di euro all'anno. Secondo studi della Confartigianato investire nella green economy e nelle energie rinnovabili è l'unico modo per alleviare la nostra forte dipendenza energetica, che si attesta all'83,8 per cento contro il 52,7 per cento della media dei 27 Paesi della UE: una bolletta energetica ancora troppo elevata rispetto ai bassi toni dell'economia, che si fissa al 3,7 per cento del PIL e un alto fabbisogno di energia soddisfatto da importazioni; il rapporto sull'imprenditoria italiana, presentato nel novembre 2013 da Confartigianato, afferma che in Italia sono oltre 102.000 le imprese dei settori coinvolti nella filiera delle rinnovabili, mentre le aziende che investono in risparmio energetico ed energia pulita sono oltre 350.000. La parte del leone, l'89,1 per cento del totale, la fanno le 91.000 imprese che installano impianti elettrici. Nella produzione di energia elettrica invece sono impegnate 7.290 aziende, pari al 7,1 per cento. Quelle del comparto fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici, entro il quale si ricomprendono le imprese che fanno moduli fotovoltaici - sono 2.556, pari al 2,5 per cento del totale, mentre nel recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti (solidi urbani, industriali e biomasse) sono attive 1.147 unità, l'1,1 per cento del totale; nel comparto fabbricazione di turbine e turboalternatori (incluse parti e accessori), entro il quale si trova la produzione di turbine eoliche, si contano 154 unità, pari allo 0,1 per cento del totale; dallo studio realizzato dalla società di ricerca e consulenza economica ECBA Project, pubblicato sul n. 5/2013 di "Nuova energia", ammontano a quasi 50 miliardi di euro all'anno i danni ambientali e sanitari delle attività di imprese e famiglie in Italia: il 3,1 per cento del PIL; a parere degli interroganti è falso affermare che gli obiettivi energetici e ambientali siano stati i motivi della recessione economica che ha colpito il Paese, anzi tali obiettivi e le misure adottate a sostegno delle fonti rinnovabili negli anni recenti in Italia hanno costituito uno dei pochi settori che ha mitigato i problemi di occupazione e sviluppo dell'innovazione, si chiede di sapere quale sia la posizione unitaria del Governo, soprattutto considerate le divergenze di posizione dei Ministri competenti sugli obiettivi vincolanti al 2030, ed in particolare se sia rivolta a sostenere la definizione dei medesimi obiettivi in favore dell'incremento dell'efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della riduzione delle emissioni. (2-00113 p. a. )

 
Cronologia
sabato 18 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Il segretario del Partito democratico Renzi e Silvio Berlusconi si incontrano nella sede romana del PD a largo del Nazareno per discutere delle riforme costituzionali e della legge elettorale.

venerdì 24 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 335 voti favorevoli, 144 contrari e 1 astenuto, nel testo della Commissione identico a quello approvato al Senato, l'articolo unico del d.d..l. di conversione del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia (C. 1941), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.