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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07419 presentata da CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 05/01/2015

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07419 presentato da CATANOSO Basilio testo di Lunedì 5 gennaio 2015, seduta n. 357 CATANOSO . — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: come riporta il sito «Siciliainformazioni», il 27 novembre 2014, le rappresentanze sindacali aziendali di Fiba-Cisl, Fisac-Cisl, Uilca-Uil e Ugl Credito comunicavano di avere «incontrato, su propria richiesta, l'Azienda Sviluppo Italia Sicilia, in seguito alla comunicazione ricevuta in data 26 novembre, in cui la stessa comunicava che, per carenza di liquidità, il pagamento dello stipendio del mese di novembre non sarebbe stato corrisposto nei termini contrattuali»; la società pubblica siciliana, non è in condizione di corrispondere le mensilità correnti ai lavoratori e non esiste alcuna previsione temporale dei pagamenti delle prossime mensilità, né di saldare i debiti pregressi nei confronti dei lavoratori. La carenza di liquidità mette, peraltro, a rischio l'operatività aziendale sino al possibile blocco delle attività, in particolare quelle legate alle erogazione delle agevolazioni a valere sul titolo II del decreto legislativo n. 185 del 2000; le organizzazioni sindacali di cui sopra non hanno potuto che prendere atto dell'inaffidabilità dell'attuale gestione di onorare il pagamento degli stipendi ai lavoratori e di tenere fede agli impegni assunti; i lavoratori hanno anche indetto uno sciopero di tre giorni nella seconda settimana di dicembre a fronte del clima di incertezza, di mancanza di programmazione e pianificazione strategica oltre ad una miscela di scetticismo e problemi economici che non lasciano dormire sonni tranquilli a nessuno; insieme ad Irfis ed a Sicilia Patrimonio immobiliare, Sviluppo Italia Sicilia, vanta un patrimonio immobiliare, in passato stimato in dieci milioni di euro, e destinato a ridursi senza interventi specifici di consolidamento per non parlare della « mission » di sviluppo del territorio siciliano e della creazione d'impresa; nell'arco dell'ultimo anno si è registrato un calo degli incassi superiore al 50 per cento, a parità di attività erogate, con il management incapace di incassare i crediti vantati nei confronti del socio regione per oltre un milione di euro, mentre è rimasto un obiettivo proibitivo quello di ristabilire un focus sul percorso dell'azienda. Evidentemente, non basta per andare avanti il solo dialogo privilegiato con Invitalia; dal 30 settembre a metà dicembre 2014, sono stati firmati 200 contratti di finanziamento per un totale di somme impegnate pari a 8 milioni di euro e tempi di accoglimento dei progetti pari a 90 giorni dalla data di presentazione degli stessi. Nei primi mesi del 2015 si prevede un numero pari se non superiore di progetti di impresa da contrattualizzare e, a partire dal 16 febbraio 2015, sarà possibile presentare i progetti a valere sullo strumento «Smart & Start», che ha uno stanziamento di 200 milioni di euro. È possibile affermare che le iniziative finanziate da Sviluppo Italia Sicilia-Invitalia supereranno nettamente quelle ammesse dalla sommatoria dei vari enti regionali (Irfis, Crias, Ircac); ai lavoratori di sviluppo Italia Sicilia spa non sono stati erogati gli ultimi tre stipendi e i buoni pasto, e la presidente Carmelina Volpe ha comunicato che le casse della società sono vuote; i sindacati di settore hanno chiesto al Ministro dello sviluppo economico, con una lettera, l'apertura urgente di un tavolo di confronto sulla società; la società è stata acquistata dalla regione siciliana in virtù del protocollo d'intesa siglato il 29 novembre 2007 tra Ministero dello sviluppo economico, regione e Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti (oggi Invitalia). «Il protocollo – si spiega nella missiva – prevedeva l'impegno a definire le procedure atte a trasferire dallo Stato alla regione le risorse gestite oggi dall'Agenzia nazionale attraverso la società regionale, per garantire l'equilibrio economico e finanziario attraverso la progressiva regionalizzazione delle misure. Il trasferimento delle risorse è rimasto lettera morta, configurando un inadempimento da parte dell'Agenzia. Tale trasferimento avrebbe consentito il raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario della società»–: quali iniziative, per quanto di competenza, intendano adottare i Ministri interrogati per risolvere le problematiche esposte in premessa e tutelare i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, anche alla luce delle istanze che i sindacati di settore hanno indirizzato al Ministro dello sviluppo economico. (4-07419)

 
Cronologia
giovedì 1° gennaio
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giovedì 15 gennaio
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