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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01541 presentata da CAPPELLETTI ENRICO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 08/01/2015

Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01541 presentata da ENRICO CAPPELLETTI giovedì 8 gennaio 2015, seduta n.371 CAPPELLETTI, NUGNES, BERTOROTTA, SCIBONA, VACCIANO, GIROTTO, SIMEONI, DONNO, COTTI, MONTEVECCHI, MANGILI, CRIMI, SANTANGELO, PUGLIA, BLUNDO, SERRA, BULGARELLI, MORRA, MARTON, AIROLA, FUCKSIA, GIARRUSSO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: il progetto preliminare della linea alta velocità-alta capacità (AV/AC) Torino-Venezia (tratta Verona-Padova) è compreso tra quelli relativi alle opere individuate dal I programma delle infrastrutture strategiche approvato con deliberazione CIPE del 21 dicembre 2001, n. 121, ai sensi dell'art. 1 della legge n. 443 del 2001, cosiddetta legge obiettivo; con deliberazione n. 94 del 29 marzo 2006, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale , Serie Generale n. 273 del 23 novembre 2006, il CIPE ha approvato, ai sensi dell'art.165 del decreto legislativo n. 163 del 2006, il progetto preliminare della nuova linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova relativamente alle tratte Verona-Montebello vicentino e Grisignano di Zocco-Padova; in data 2 agosto 2012 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha attivato un tavolo tecnico per approfondire le esigenze di localizzazione del tracciato AV/AC per l'attraversamento del territorio vicentino; la legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), art. 1, comma 76, annovera anche la tratta Verona-Padova tra quelle da realizzare per lotti costruttivi secondo quanto previsto dalla legge n. 191 del 2009 (legge finanziaria per il 2010), art. 2, comma 232; nel corso del 2014, su iniziativa della Camera di commercio di Vicenza, della Regione Veneto e del Comune di Vicenza è stato aggiornato lo studio di prefattibilità già predisposto nel 2012; a seguito dell'incontro tenutosi a Roma presso il Ministero il 25 giugno 2014, alla presenza, tra gli altri, del Ministro, del presidente della Regione, del sindaco di Vicenza e del presidente della Camera di commercio, si è ritenuto opportuno sottoscrivere un apposito protocollo di intesa per precisare gli obiettivi che dovranno essere oggetto dello studio di fattibilità per la nuova soluzione di tracciato individuata e gli impegni di ogni soggetto interessato in ordine alla predisposizione e all'approvazione dello studio; in data 22 luglio 2014 il sindaco di Vicenza ha dato comunicazione al Consiglio comunale in merito al protocollo d'intesa per la soluzione del nodo di Vicenza per AV/AC e durante la stessa seduta consiliare è stato approvato un ordine del giorno con il quale è stato invitato il sindaco a proseguire nelle relazioni con il Governo, la Regione, Italferr ed RFI (Rete ferroviaria italiana) per addivenire alla firma del protocollo d'intesa che preveda lo sviluppo di uno studio progettuale di fattibilità da sottoporre all'approvazione del Consiglio comunale; con delibera di Giunta comunale n.148 del 28 luglio 2014 è stato approvato lo schema di protocollo di intesa per la redazione dello studio di fattibilità per l'attraversamento del territorio vicentino con la linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova, ed è stato altresì incaricato il sindaco alla firma del Protocollo stesso; il protocollo è quindi stato sottoscritto in data 29 luglio 2014 e, rispetto alle soluzioni precedenti, descrive gli impegni reciproci da parte dei soggetti firmatari prevedendo, in sintesi, una serie di interventi che interessano tutta la zona urbana di Vicenza compreso il centro storico e che, per la loro entità ed estensione (il costo stimato dei lavori si aggira intorno ai 5 miliardi di euro), sono in grado di sconvolgere completamente il territorio; con il protocollo, RFI SpA si è impegnata a procedere, tramite Italferr SpA, alla redazione dello studio di fattibilità degli interventi ferroviari per l'attraversamento del territorio vicentino entro 4 mesi dalla sottoscrizione, mentre Regione e Comune si sono impegnati ad approvare con eventuali osservazioni lo studio entro 30 giorni dalla consegna del progetto; in data 10 dicembre 2014, pgn 99049, RFI SpA ha formalizzato la consegna dello studio di fattibilità presso il Comune di Vicenza; considerato che: il Comune di Vicenza, la Regione Veneto, il Governo e RFI SpA, nel protocollo sottoscritto, hanno espressamente richiamato il valore del territorio vicentino e il riconoscimento di Vicenza quale patrimonio dell'umanità UNESCO, ed hanno concordato sulla necessità che il successivo sviluppo progettuale garantisca la massima riduzione degli impatti e la qualità paesaggistica e architettonica delle opere; l'enorme opera di riconversione interessa anche il centro storico di Vicenza, riconosciuto patrimonio mondiale dell'umanità, rischiando di compromettere irreparabilmente il patrimonio storico, artistico e culturale della città, ma anche ambientale, provocando danni che ora non sono in nessun modo quantificabili come evidenziato da articoli di stampa nazionale, come quello pubblicato su "la Repubblica" il 2 gennaio 2015; tale rischio è stato sollevato da diverse associazioni cittadine tra le quali "Civiltà del verde", "Italia nostra" e Legambiente, riunite in "OUT_Osservatorio urbano territoriale" di Vicenza e sono state inviate delle segnalazioni presso gli uffici centrali UNESCO a Parigi nonché al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo attraverso una lettera-esposto spedita dalla professoressa Francesca Leder dell'università di Ferrara, in data 30 dicembre 2014, nella quale veniva messo in evidenza il grave pericolo al quale il sito è sottoposto, ricordando altre situazioni altrettanto gravi segnalate agli stessi uffici nei mesi precedenti; nella lettera inviata dall'ufficio UNESCO del Ministero dei beni culturali, a firma del dottor Gianni Bonazzi, si sottolinea che l'impegno da parte dei soggetti sottoscrittori a tutelare "la qualità architettonica e paesaggistica" dei beni tutelati dall'UNESCO non può essere generico, ma deve sottostare alle prescrizioni previste dal paragrafo 172 delle "Linee guida operative per l'attuazione della convenzione sulla protezione del patrimonio Mondiale culturale e naturale", dove si afferma che le amministrazioni hanno l'obbligo di comunicare al segretariato generale la loro intenzione di intraprendere o autorizzare, in un'area protetta dalla Convenzione, lavori importanti di restauro o nuove costruzioni che possano incidere sull'eccezionale valore universale del bene. Tale comunicazione deve essere fatta al più presto e prima di prendere qualsiasi decisione che sarebbe difficile ribaltare, affinché il comitato possa offrire assistenza nella ricerca di soluzioni adeguate per assicurare che l'eccezionale valore universale del bene sia mantenuto; tale adempimento non è stato in alcun modo osservato dalle amministrazioni che hanno sottoscritto l'accordo con l'UNESCO come dimostrato dal fatto che gli uffici competenti hanno dovuto fare richiesta per ottenere i documenti relativi al progetto; è palese che, oltre al pericolo di danneggiamento del patrimonio culturale e paesaggistico di Vicenza sussista, per mancanza di rispetto degli accordi internazionali sottoscritti, anche il rischio che il bene UNESCO sia inserito nella " List of world heritage in danger ", cioè i beni in pericolo, con conseguenze molto gravi per l'immagine e l'economia del territorio e l'Italia tutta; considerato inoltre che: parrebbe opportuno agli interroganti un rinvio da parte della pubblica amministrazione dell'approvazione del progetto per procedere ad una valutazione più attenta del rischio e dell'impatto paesaggistico dell'opera, tanto più che, una volta approvato, lo stesso avrebbe conseguenze irreversibili; il progetto, infatti, quadruplica la linea ferroviaria, dismettendo quella attuale, e da ovest ad est della città ridisegna interi quartieri, abbatte numerose decine di edifici residenziali e produttivi-commerciali, sventra con un tunnel il monte Berico, sposta fabbriche e progetta nuovi insediamenti. Il più rilevante intervento urbanistico, viabilistico e idraulico a cui la città sia mai stata sottoposta, per usare le stesse parole del sindaco di Vicenza; un progetto talmente vasto che merita di sicuro una valutazione ben più approfondita e di certo condivisa dai cittadini, che dovranno subire quella stessa "mega" opera, e da tutto il territorio interessato; per scongiurare un tale danno, irreversibile per il paesaggio culturale palladiano, su iniziativa della professoressa Francesca Leder, è stata proposta una petizione, che tra le numerosi adesioni sta registrando anche quella di esponenti di prestigiosi istituti internazionali; tale ragionevole considerazione è stata rivolta al sindaco di Vicenza in sede di Consiglio comunale nella seduta dell'11 dicembre 2014, ma lo stesso ha affermato che è necessario procedere in tempi rapidi all'approvazione poiché un ritardo potrebbe compromettere lo stanziamento dei fondi; se si prendono per buone le affermazioni del Ministro delle infrastrutture, in un'intervista del 6 dicembre 2014 al quotidiano "il Mattino" di Padova, secondo il quale per l'alta velocità "i soldi ci sono, bisogna spenderli: 1980 milioni di euro per la tratta Verona-Vicenza-Padova", ci si chiede da dove nasca l'urgenza di approvazione di questo progetto secondo queste modalità e a queste condizioni; numerosi articoli della stampa locale confermano le critiche alla scelta di accelerare i tempi di realizzazione dell'opera, lasciando intendere che, interpretando sempre le parole del sindaco espresse in varie sedi e in particolare in Consiglio comunale, tale scelta pare imputata non a reali necessità amministrative o tecniche, ma alla volontà di amplificare il prestigio personale e consolidare i vantaggi economici di coloro che hanno sostenuto la campagna elettorale del sindaco in carica. Tali ragioni, a parere degli interroganti, sarebbero inaccettabili ed incompatibili con i principi ispiratori del sistema della pubblica amministrazione di economicità e trasparenza; atteso che, per quanto risulta agli interroganti: l'ingegner Gianmaria De Stavola dello studio di progettazione Idroesse infrastrutture SpA, autore delle opere complementari della fermata Tav a Vicenza, è uno dei finanziatori ufficiali della campagna elettorale del sindaco Achille Variati (Pd) alle ultime elezioni comunali; il progetto prevede una nuova viabilità che andrà a riqualificare il polo sorto intorno al Tribunale di Vicenza, il complesso di Borgo Berga; risulta agli interroganti che la famiglia Maltauro, finanziatrice della campagna elettorale di Alessandra Moretti (Pd) alle elezioni europee, è proprietaria dell'area che a seguito di tali interventi aumenterà considerevolmente il suo valore, a detrimento di altre zone della città, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti; quali iniziative urgenti intendano intraprendere per rivedere la procedura utilizzata per l'approvazione del protocollo d'intesa per la soluzione del nodo di Vicenza per AV/AC coordinandola con i principi contenuti nelle "Linee guida operative per l'attuazione della convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale" anche verificando, attraverso strumenti appropriati e previsti ( heritage impact assessment ), gli impatti sul bene causati da questo complesso di opere; se siano stati valutati i rischi che deriverebbero da un eventuale ritardo dell'approvazione definitiva del protocollo di intesa per la soluzione del nodo di Vicenza per l'AV/AC e se intendano fornire le dovute informazioni a riguardo; quali iniziative intendano intraprendere, nei limiti delle loro competenze, per favorire una reale consultazione pubblica coinvolgendo i cittadini di Vicenza; quale sia lo stato delle risorse economiche effettivamente disponibili al fine della realizzazione del progetto relativo all'attraversamento del territorio vicentino della linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova; se non ritengano opportuno accertare eventuali irregolarità nella redazione dei progetti di attuazione dell'opera dovute a ragioni a parere degli interroganti non conformi ad interesse pubblico. (3-01541)

 
Cronologia
giovedì 1° gennaio
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giovedì 15 gennaio
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