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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00235 presentata da PUPPATO LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 14/01/2015

Atto Senato Interpellanza 2-00235 presentata da LAURA PUPPATO mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n.375 PUPPATO, PUGLISI, CASSON, SANTINI, FILIPPIN, DALLA ZUANNA, GIROTTO, PEGORER, ORELLANA, MATTESINI, SCALIA, FAVERO, LO GIUDICE, D'ADDA, CIRINNA', DE PIN, FRAVEZZI, PALERMO, LAI, ANGIONI, CAMPANELLA, MORGONI, BOCCHINO, FASIOLO, PEZZOPANE, Elena FERRARA, IDEM, DI BIAGIO, PADUA, DEL BARBA, VALDINOSI, PAGLIARI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che a quanto risulta agli interpellanti: il giorno 8 gennaio 2015, in seguito al terribile attacco terroristico alla redazione del settimanale "Charlie Hebdo" che ha sconvolto Parigi e l'Europa intera, l'assessore per l'istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha inviato una circolare (prot. n. 6175/C.100.06.3.B.2) a tutti i dirigenti scolastici in cui veniva loro richiesto di adoperarsi perché i genitori dei bambini musulmani presenti nelle scuole venete prendessero apertamente posizione contro la strage che si era appena consumata a Parigi; nella circolare si legge quanto riportato di seguito: «È stata colpita una capitale dell'Europa in uno dei simboli della nostra civiltà: la libertà di stampa e di espressione. Libertà sconosciute in altri paesi del mondo, certamente impedite in quegli Stati a matrice islamica così distanti culturalmente da noi, ma così pericolosamente vicini sia geograficamente che nelle comunicazioni sulla rete. Non può più essere un alibi per non affrontare il problema. Se non si può dire che tutti gli islamici sono terroristi, è evidente che tutti i terroristi sono islamici e che molta violenza viene giustificata in nome di una appartenenza religiosa e culturale. E infatti una esigenza necessaria anche alla luce della presenza di stranieri a scuola e nelle nostre comunità. Soprattutto a loro dobbiamo chiedere una condanna di questi atti, perché se hanno deciso di venire a vivere in Europa, in Italia, in Veneto è giusto che sappiano adeguarsi alle regole e alle consuetudini del nostro popolo e della nostra civiltà, quella che li sta accogliendo con il massimo della pienezza dei diritti, ma che ha anche dei doveri da rispettare. Abbiamo visto in queste ore fallire il modello di integrazione finora adottato in Europa, nella Francia della terza generazione come in Italia della prima generazione e dobbiamo affermare che va rivisto con chiarezza di obiettivi e di modalità. Certamente il primo cambio di rotta conclude è una ferma condanna senza alcun distinguo tra italiani, francesi o islamici, se questi ultimi vogliono veramente essere considerati diversi dai terroristi che agiscono gridando "Allah è grande"»; considerato che a giudizio degli interpellanti: l'utilizzo nella circolare di espressioni così sgradevoli, inopportune ed inadeguate in merito ad un problema complesso e delicato lascia basiti e preoccupa profondamente; le strumentalizzazioni politiche fatte sulla pelle degli studenti e delle loro famiglie, sopratutto in un momento così delicato come quello attuale, non sono solo gravi ma anche irresponsabili e vanno condannate senza appello; nelle scuole non dovrebbe mai prevalere l'intolleranza dettata dalla paura e dall'ignoranza ma il senso di responsabilità e di comunanza; è necessario che i ragazzi vengano coinvolti in discussioni e iniziative che insegnino loro gli ideali di pace e fratellanza a prescindere dalla propria confessione religiosa; si tratta di una colpevolizzazione senza ragioni di giovani ragazzi che sono certamente scossi emotivamente dalla drammaticità di questi fatti e che potrebbero vivere con angoscia, preoccupazione e dolore la richiesta fatta alle loro famiglie di scusarsi e condannare atti da loro non commessi e nemmeno condivisi; sono quegli stessi ragazzi che a Conegliano, Treviso, Oderzo e Montebelluna come in tantissime altre piazze hanno dato vita nei giorni scorsi a flash mob di solidarietà per tutte le vittime della strage di Parigi: erano ragazzi di ogni nazionalità, cultura, lingua e religioni e si sono tutti uniti sotto l'insegna "Je suis Charlie"; la tragedia di Parigi esige, al contrario, una forte risposta di coesione e unità tra le diverse culture presenti nella nostra società e nelle nostre scuole; è pertanto indispensabile che le istituzioni e chi le rappresenta siano in grado di gestire le differenze culturali e religiose tanto più in contesti scolastici; si ritiene, pertanto, maturo il tempo per una nuova edizione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca delle linee guida per l'integrazione degli studenti stranieri, che possa offrire indicazioni specifiche ed aggiornate dal punto di vista normativo, ma anche nuovi orientamenti didattici che vedono nella gestione delle classi eterogenee la vera sfida per la scuola di oggi; a tal fine, si ritiene, inoltre, opportuno promuovere nuovi accordi interistituzionali e favorire la sperimentazione e l'innovazione metodologica didattica e disciplinare, nonché il potenziamento degli organi istituti presso il Ministero con l'obiettivo di monitorare e potenziare l'attività di integrazione nelle nostre scuole: lo scopo è quello di individuare un modello italiano che evidenzi le specificità delle condizioni individuando i punti di forza e facendoli diventare sistema, introducendo nuove pratiche e risorse aggiuntive e dando visibilità ai progetti che funzionano e alle nuove progettualità; considerato che: invece di promuovere iniziative come quella dell'assessore Donazzan, ci si dovrebbe impegnare per costruire una via italiana alla scuola interculturale e all'integrazione degli alunni stranieri; nel nostro Paese, infatti, fin dalle prime presenze di studenti con cittadinanza non italiana, dirigenti e docenti hanno lavorato per costruire un dialogo continuo e questo nonostante le difficoltà di bilancio in cui versano molte delle scuole italiane, soprattutto per quel che concerne la realizzazione di tutti i progetti per il miglioramento dell'offerta formativa; in Veneto si realizzano molti progetti a sostegno dell'integrazione e dell'inclusione scolastica degli alunni stranieri e molti ottengono ottimi risultati nonostante la scarsità delle risorse messe a disposizione; sarebbe, pertanto, opportuno informarsi sull'attività realizzata nelle scuole prima di suggerire ai dirigenti come affrontare certi argomenti; cultura, educazione, integrazione e inclusione sociale sono strumenti fondamentali per non imbarbarirsi, per imparare a stare insieme in una comunità, a riconoscere l'altro e a rispettarlo: l'identità europea non è inconciliabile con l'integrazione e questo è un processo che comincia proprio dalle scuole, si chiede di sapere: se il Governo sia a conoscenza del contenuto della citata circolare dell'assessore per l'istruzione della Regione Veneto e quali siano le sue valutazioni in merito; quali iniziative intenda promuovere per impedire che si verifichino nuovamente interferenze di tale gravità, connotate da un approccio fortemente ideologico e non culturale e che per questo non possono che nuocere ai nostri studenti in primis , alle loro famiglie nonché al lavoro di dirigenti scolastici e docenti che da tempo operano per fornire ai ragazzi quell'educazione interculturale che la globalizzazione rende ormai imprescindibile. (2-00235 p. a. )





 
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