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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/01080 presentata da BIASOTTI SANDRO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 03/12/2015

Atto Camera Mozione 1-01080 presentato da BIASOTTI Sandro testo di Giovedì 3 dicembre 2015, seduta n. 535 La Camera, premesso che: il gruppo Ferrovie dello Stato italiane S.p.a. conta circa 70.000 dipendenti, una linea ferroviaria lunga 16.726 chilometri, di cui circa 1.000 ad alta velocità, 11.900 elettrificati e oltre 7.400 a doppio binario, 2.300 stazioni viaggiatori, un fatturato di 8,4 miliardi di euro, 8 mila treni al giorno, 600 milioni di passeggeri e 50 milioni di tonnellate-merci all'anno e rappresenta una delle più grandi realtà industriali del nostro Paese; in particolare lo schema organizzativo delle Ferrovie dello Stato è quello di una holding, FSI S.p.a., cui fanno capo sia la società di gestione delle infrastrutture, RFI S.p.a., che (l'impresa di trasporto, Trenitalia S.p.a., la cui separazione legale, amministrativa, contabile e gestionale è garantita e vigilata dallo Stato: Trenitalia è l'impresa di trasporto passeggeri e merci mentre Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) è la società che si occupa della gestione dell'infrastruttura: entrambe sono partecipate al 100 per cento di Ferrovie dello Stato italiane; gli strumenti che regolano i rapporti tra Ferrovie dello Stato italiane S.p.a. e lo Stato sono il contratto di programma e di servizio con il gestore dell'infrastruttura e il contratto di servizio con l'impresa di trasporto, che individua gli obblighi di servizio pubblico posti a carico di quest'ultima con riferimento al servizio universale; il Gruppo Ferrovie dello Stato italiane è la seconda azienda italiana per investimenti, quinta per dipendenti, decima per redditività e tredicesima per fatturato; Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a. ha chiuso i primi sei mesi del 2015 con un fatturato in crescita di oltre 2 punti percentuali rispetto all'anno 2014; il 23 novembre 2015 il Consiglio dei Ministri ha avviato il processo di privatizzazione e di definizione delle modalità di parziale vendita della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a., approvando, in esame preliminare, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri predisposto dal Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativo alla cessione di non oltre il 40 per cento di quote di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a, ai sensi della normativa sulle privatizzazioni (legge n.474 del 1994 e legge n.481 del 1995); tale cessione potrà essere effettuata anche in più fasi. Il 40 per cento alienabile andrà ad un azionariato diffuso, compresi i dipendenti del gruppo ferroviario, ed a investitori istituzionali; nel Documento di economia e finanza, l'operazione di privatizzazione prevede innanzitutto la scissione, deliberata negli scorsi mesi dal consiglio di amministrazione, di Grandi Stazioni in tre aziende: GS Rail, GS Immobiliare e GS Retail, che costituisce la parte commerciale del gruppo; suddetta operazione non è stata confermata nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza recentemente sottoposta alla Camera dei deputati; i termini di dettaglio dell'operazione, che, secondo stime di alcune testate economiche, potrà far entrare nelle casse dello Stato da 3 a 14 miliardi di euro, a seconda del grado e dell'intensità della privatizzazione, sono ancora in corso di definizione; a fronte di questi numeri, che fanno del gruppo Ferrovie dello Stato italiane S.p.a. una delle aziende italiane più appetibili dal punto di vista economico, l'azienda risulta comunque al dodicesimo posto nella classifica delle ferrovie europee per percorrenza media chilometrica per abitante: i settori più problematici, anche perché meno redditizi, sono quelli relativi al trasporto su intercity e regionali, e quindi quelli a servizio dei cittadini e dei tanti pendolari che utilizzano il treno come mezzo di trasporto privilegiato per raggiungere le postazioni di lavoro e di studio; il servizio del trasporto pubblico locale rappresenta un servizio fondamentale sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo sociale perché attraverso di esso deve essere garantita la possibilità di effettuare gli spostamenti necessari per lo svolgimento delle attività principali della vita economica e sociale, assicurando comunque un livello adeguato di prestazioni su tutto il territorio; sul processo di privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane S.p.a., il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, non si sarebbe espresso a nome del Governo, ma come Ministro di settore, sostenendo che, egli, personalmente, gradirebbe lo scorporo della rete, ma aggiungendo che all'interno del Consiglio dei ministri il tema è ancora in discussione; il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha dichiarato di preferire, dal canto suo, la privatizzazione dell'intera holding ; il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è limitato a cambiare i vertici del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane S.p.a.; il Governo, nella sua collegialità, non si è ancora espresso sullo scorporo della rete, che, peraltro, riveste importanza strategica; non è dato sapere se la privatizzazione del 40 per cento sia riferita all'intero Gruppo oppure se non si tratti invece di una semplice dismissione a privati di una somma minoritaria del servizio, al fine di fare cassa, e mettere in piedi una nuova società che vivrà, probabilmente, di sussidi pubblici; non si sa se il sacrificio di questo settore strategico faccia parte di un progetto per il rilancio, anche occupazionale, del settore stesso e se sia stata presa in considerazione la necessità di garantire a milioni di utenti, attraverso prezzi sostenibili e la certezza di un trasporto pubblico che colleghi tutte le aree del Paese, incluse le cosiddette zone periferiche; non si tratta di mettere in discussione il concetto di privatizzazione ma è necessario conoscere qual è il fine ultimo di tale progetto, affinché non si realizzi invece la dismissione di un asset essenziale di questo Paese a fini elettoralistici e di miopia politica e strategica, impegna il Governo: ad illustrare urgentemente in Parlamento il piano di cui in premessa, specificando se si tratti di dismissione o di privatizzazione e chiarendo puntualmente tutti gli aspetti e i risvolti economici, industriali e occupazionali conseguenti all'annunciato piano; a chiarire se l'annunciato progetto costituisca un'opportunità di crescita e di sviluppo per l'intero sistema del trasporto ferroviario italiano, con particolare riguardo al rispetto del principio di libera concorrenza e di garanzia di servizio pubblico e non si tratti, invece, di una mera operazione economico-finanziaria; a reinvestire i ricavi attesi, dall'operazione in favore anche del trasporto pubblico locale, garantendo che il servizio venga svolto su tutto il territorio nazionale nel rispetto di più alti criteri di qualità e a prezzi sostenibili per i cittadini. (1-01080) « Biasotti , Occhiuto , Santelli , Prestigiacomo , Nizzi , Polidori ». (Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga – Testo modificato nel corso della seduta).

 
Cronologia
venerdì 20 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti, nel testo che recepisce le modifiche proposte dalla Commissione, l'emendamento 1.900 interamente sostitutivo degli articoli del d.d.l. recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) (S. 2111), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



martedì 8 dicembre
  • Politica, cultura e società
    Nel cinquantesimo anniversario della conclusione del concilio Vaticano II, si inaugura il Giubileo straordinario della Misericordia, che terminerà il 20 novembre 2016.