Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11572 presentata da SORIAL GIRGIS GIORGIO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 04/01/2016
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11572 presentato da SORIAL Girgis Giorgio testo di Lunedì 4 gennaio 2016, seduta n. 543 SORIAL . — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: secondo il Centro studi di Confindustria «L'economia italiana, anziché accelerare, sta rallentando» e più della metà del reddito delle famiglie italiane viene consumato dalle tasse; nel 2015, una famiglia composta da una coppia di lavoratori dipendenti con un figlio in età scolare, secondo i calcoli di Confindustria, ha dovuto destinare il 54,9 per cento del reddito al pagamento dei contributi sociali e delle imposte, dirette e indirette: la spesa maggiore avverrebbe a causa delle «trattenute sulla busta paga, comprese quelle che non vi figurano perché a carico del datore di lavoro»; il Ministro dell'economia e delle finanze Padoan ha di recente ammesso che «Viviamo in un mondo post recessione e io sono tra quelli che ritengono che l'ipotesi di stagnazione secolare non sia così peregrina»; il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha sottolineato che «lo scatto netto, bruciante, quello che lascia sul posto il passato e la crisi per agganciare una crescita stabile e robusta, quello, non c’è ancora»; Confindustria è dell'opinione che «l'uscita dalla seconda recessione, pur in un quadro esterno nettamente migliore che in passato, è stata più lenta rispetto alla risalita seguita alla fine della prima (tra 2008 e 2009)»; Confindustria ha rivisto al ribasso le stime di crescita del prodotto interno lordo: la crescita sarà pari al +0,8 per cento nel 2015 (dal +1 per cento stimato a settembre) e +1,4 per cento nel 2016 (dal +1,5 per cento stimato a settembre) e, sempre secondo il centro studi, in estate «invece della pronosticata accelerazione c’è stato un sorprendente scalare di marcia»; il passo dell'economia italiana «sostanzialmente non muterà rispetto a quanto osservato nel corso del 2015». Da questo punto di vista «rimangono rischi al rialzo, per la possibilità di effetti più ritardati del previsto delle potenti spinte derivanti dai fattori esterni» e nell'orizzonte di previsione «vi sono anche rischi al ribasso» derivanti dal rallentamento più forte di quanto atteso delle economie emergenti, dalle conseguenze di un'eventuale escalation militare in Siria e dalla paura generata in Europa dagli attacchi terroristici; seconda solo alla Grecia, l'Italia avrebbe un livello di evasione fiscale e contributiva che ammonta a 122,2 miliardi di euro, pari al 7,5 per cento del prodotto interno lordo e questo comporterebbe, secondo Confindustria, ad una perdita per l'erario di 40 miliardi di euro di iva, 23,4 di Irpef, 5,2 di Ires, 3 di Irap, 16,3 di altre imposte indirette e 34,4 per cento di contributi previdenziali, ogni anno–: quali siano gli orientamenti del Governo rispetto alla stagnazione dell'economia italiana di cui in premessa e in che modo intenda attivarsi per rilanciare una ripresa degna di tale nome, al di là di quelli che appaiono all'interrogante proclami trionfalistici elettorali che inneggiano ad una grande ripresa, scollegati dalla realtà del Paese e senza utilità per gli italiani; quali iniziative stia attuando il Governo per salvaguardare l'economia del Paese e la sua necessaria ripresa, e dalla stagnazione in atto ma soprattutto dai rischi al ribasso di cui in premessa relativi dai fattori esterni di politica estera; se il Governo non consideri necessario nonché urgente attivarsi affinché il reddito dei cittadini italiani sia salvaguardato dai rischi di una tassazione eccessiva che, anche secondo Confindustria, è dannosa e di intralcio alla ripresa economica necessaria per il Paese; quali siano le iniziative che il Governo intende intraprendere per arginare un problema come l'evasione fiscale che sta impoverendo l'Italia ormai da troppo tempo, se non consideri tale problema come strettamente connesso all'eccessiva tassazione che colpisce i contribuenti italiani, mettendo in difficoltà famiglie e imprese, e in che modo si intenda intervenire per interrompere questo circolo vizioso in atto da troppo tempo. (4-11572)