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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11573 presentata da DI BATTISTA ALESSANDRO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 04/01/2016

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11573 presentato da DI BATTISTA Alessandro testo di Lunedì 4 gennaio 2016, seduta n. 543 DI BATTISTA , FICO , SIBILIA , SCAGLIUSI , FANTINATI e MANLIO DI STEFANO . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento . — Per sapere – premesso che: il Governo, soltanto nel 2015, è intervenuto per ben due volte, attraverso l'adozione di altrettanti decreti legge, approvando norme volte a regolamentare e disciplinare le banche popolari; si tratta di provvedimenti che, nello specifico, hanno interessato ed interessano solo alcuni istituti del sistema creditizio di cui agli articoli 29 e seguenti del testo unico bancario (decreto legislativo 1 o settembre 1993, n.385), e, tra questi, la Banca Etruria e del Lazio; innanzitutto, il Ministro Boschi, come da dichiarazione patrimoniale pubblicata sul sito del Governo, risulta aver posseduto circa 1.500 azioni della predetta Banca; a ciò si aggiunga che il padre del Ministro, Pier Luigi Boschi ed il fratello Emanuele Boschi hanno rispettivamente avuto rapporti professionali e di dipendenza con la Banca Etruria; Pier Luigi Boschi, difatti, è stato socio, nonché consigliere di amministrazione di Banca Etruria e, fino al febbraio 2015, anche vice presidente del Consiglio di amministrazione stesso, nonostante fosse stato già sanzionato (insieme agli altri vertici dell'istituto bancario) da Banca d'Italia al pagamento di una somma pari a 144 mila euro per sei irregolarità individuate dalla vigilanza: «Violazione delle disposizioni sulla governance », «carenze nell'organizzazione e nei controlli interni», «carenze nella gestione e nel controllo del credito», «carenze nei controlli», «violazioni in materia di trasparenza», «omesse e inesatte segnalazioni agli organi di vigilanza»; Emanuele Boschi risulta, invece, esser stato assunto alla BPEL nel 2007 come responsabile del servizio cost management ; il primo provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri che interessa Banca Etruria è il decreto-legge 24 gennaio 2015, n.3 («Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti») convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n.33; l'articolo 1 del decreto, in materia di banche popolari, modificando e novellando il testo unico bancario, introduce, tra gli altri, un limite dimensionale per l'adozione della forma di banca popolare, con l'obbligo di trasformazione in società per azioni delle banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di euro; a prescindere dal merito del provvedimento de quo , che non rileva in questa sede, l'approvazione del decreto-legge n.3 del 2015 in Consiglio dei ministri è stata però anticipata da alcune operazioni anomale in borsa sui titoli degli istituti di credito interessati, con potenziali guadagni, secondo quanto dichiarato dal presidente della Consob in Parlamento, nell'ordine dei 10 milioni di euro per chi ha movimentato le azioni del comparto; la novità fondamentale introdotta dal decreto-legge, rappresentata proprio dall'obbligo per le banche popolari con un attivo superiore a 8 miliardi di euro di trasformarsi in società per azioni, sarebbe circolata in ambienti finanziari prima del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2015, tanto più che, fin dal 3 gennaio sarebbero state registrate operazioni sospette; i corsi delle banche popolari sono saliti da un minimo dell'8 per cento per Ubi fino a un massimo del 57 per cento proprio per la Banca popolare dell'Etruria e del Lazio; di certo è anomalo e del tutto eccezionale un rialzo dei titoli di una banca, con gravi problemi finanziari ed in difficoltà economica e con un buco complessivo di 3 miliardi di euro, tanto più che poco dopo verrà anche commissariata con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze su proposta della Banca d'Italia, per insufficienza patrimoniale rispetto ai requisiti prudenziali; l'altro provvedimento in questione è il decreto-legge 22 novembre 2015 n.183; con tale decreto, all'articolo 1, si prevede la costituzione di quattro società per azioni, tra le quali la Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio s.p.a., aventi per oggetto lo svolgimento dell'attività di ente-ponte ai sensi dell'articolo 42 del decreto legislativo 16 novembre 2015, n.180, «con l'obiettivo di mantenere la continuità delle funzioni essenziali precedentemente svolte dalle medesime banche e, quando le condizioni di mercato sono adeguate, cedere a terzi le partecipazioni al capitale o i diritti, le attività o le passività acquistate, in conformità con le disposizioni del medesimo decreto legislativo»; si tratta del cosiddetto «decreto salva banche» il quale, in sostanza, garantisce il salvataggio di 4 banche italiane in dissesto (Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti) le cui perdite sono state assorbite dagli azionisti e dagli obbligazioni subordinati (quindi anche i risparmiatori, non solo i grandi fondi di investimento così come previsto «direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie»; quest'ultimo provvedimento è strettamente connesso al decreto legislativo 16 novembre 2015, n.180, nonché al decreto legislativo 16 novembre 2015, n.181, che hanno istituito un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento attuando la «direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE), n.1093/2010 e (UE) n.648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio»; i decreti de quo , e in particolare il n.180 del 2015, secondo le prime interpretazioni, non si sarebbero limitati a recepire pedissequamente la direttiva ma avrebbero introdotto disposizioni, non richieste dalla normativa adottata in sede di Unione europea, attraverso le quali sembrerebbe che vengano posti dei limiti nel caso di azioni di responsabilità di tipo civilistico finalizzate ad accertare casi di mala gestio degli amministratori che hanno cagionato danni; si tratta di limitazioni che sembrerebbero riguardare in particolare i creditori sociali delle banche oggetto delle procedure di risoluzione; attraverso la disposizione in esame potrebbe allora esser stata introdotta una normativa che, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, potrebbe agevolare, tra gli altri, il padre del Ministro interrogato; da organi di stampa gli interroganti hanno inoltre appreso che il Ministro Boschi non sembra aver partecipato alle riunioni del Consiglio dei ministri durante le quali sono stati approvati i decreti legge citati – il decreto-legge n.3 del 2015 (trasformazioni popolari in s.p.a.) ed il 183 del 2015 (salva banche) – nonché il decreto legislativo 180 del 2015; alla luce delle considerazioni che precedono sarebbe importante, a parere degli interroganti, che l'opinione pubblica abbia delle risposte chiare ed ufficiali in merito alle predette riunioni nonché in ordine alla partecipazione del Ministro Boschi alle riunioni preparatorie/preliminari che hanno portato all'approvazione dei quattro provvedimenti di cui al presente atto di sindacato ispettivo prendendo visione dei relativi verbali; da organi di stampa risulta, ad esempio, che il Ministro Maria Elena Boschi avrebbe partecipato alla deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 10 settembre 2015, preliminare a quella definitiva di approvazione del decreto-legge 180 del 2015; inoltre, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 novembre 1993 (regolamento interno del Consiglio dei ministri) prevede che «i provvedimenti sono esaminati in una riunione preparatoria tenuta presso la sede della Presidenza del Consiglio, almeno due giorni prima della riunione del Consiglio, al fine di pervenire alla loro redazione definitiva»–: se il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro interrogato non intendano fornire urgentemente ed in via ufficiale chiarimenti in merito alla partecipazione del Ministro Boschi alle riunioni del Consiglio dei ministri di approvazione del decreto-legge 3 del 2015, del decreto-legge 183 del 2015, del decreto legislativo 180 del 2015 e del decreto legislativo 181 del 2015, nonché in ordine alle riunioni preparatorie e preliminari dei medesimi provvedimenti; se il Governo non intenda rendere di pubblico dominio i contenuti dei verbali delle riunioni del Consiglio dei ministri di approvazione del decreto-legge 3 del 2015, del decreto-legge 183 del 2015, del decreto legislativo 180 del 2015 e del decreto legislativo 181 del 2015, nonché fornire ulteriori elementi relativi alle riunioni preparatorie e preliminari dei medesimi provvedimenti. (4-11573)

 
Cronologia
martedì 22 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 162 voti favorevoli e 125 contrari, nel testo approvato dalla Camera, l'articolo unico del disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) (S 2111-B), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia (legge 28 dicembre 2015, n. 205).



venerdì 15 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Burkina Faso, un commando jihadista attacca un ristorante ed un albergo della capitale Ouagadougou, causando 30 vittime, tra cui un bambino italiano, Misha Santomenna, e oltre 50 feriti.