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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01924 presentata da FARINA DANIELE (SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA') in data 13/01/2016

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01924 presentato da FARINA Daniele testo presentato Mercoledì 13 gennaio 2016 modificato Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547 DANIELE FARINA , SCOTTO , FRATOIANNI , AIRAUDO , FRANCO BORDO , COSTANTINO , D'ATTORRE , DURANTI , FASSINA , FAVA , FERRARA , FOLINO , CARLO GALLI , GIANCARLO GIORDANO , GREGORI , KRONBICHLER , MARCON , MELILLA , NICCHI , PAGLIA , PALAZZOTTO , PANNARALE , PELLEGRINO , PIRAS , PLACIDO , QUARANTA , RICCIATTI , SANNICANDRO , ZARATTI e ZACCAGNINI . — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: la legge delega sulle pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio (legge 28 aprile 2014, n.67), all'articolo 2, comma 3, lettera b) , prevede l'abrogazione – con trasformazione della fattispecie in illecito amministrativo – del reato previsto dall'articolo 10- bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286, con conservazione del rilievo penale in riferimento alle sole condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia; in riferimento a tale aspetto la delega non è stata esercitata, essendo inutilmente trascorso il tempo di 18 mesi dall'entrata in vigore della legge n.67 del 2014 (tempistica prevista dal comma 4 dell'articolo 2 della legge), senza che il Governo vi abbia provveduto; quanto accaduto non può che risultare grave, tanto più in riferimento ad una norma, quale è l'articolo 10- bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione, nell'ambito di misure in tema di immigrazione che hanno inquadrato e affrontato il fenomeno migratorio come un mero tema elettoralistico e propagandistico, senza alcun approccio o soluzione all'altezza delle sfide della globalizzazione; in particolare, il cosiddetto «reato di clandestinità» (articolo 10- bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.186) è stato introdotto con la legge 15 luglio 2009, n.94, concernente «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica», entrata in vigore l'8 agosto 2009, che comporta, a carico dei pubblici ufficiali e degli incaricati di pubblico servizio, qualora siano richiesti di un qualsiasi atto, l'obbligo di denunciare la persona definita come «clandestina», ovvero il migrante colpevole di non possedere o di avere perduto (suo malgrado e, in ogni caso, anche temporaneamente) il permesso di soggiorno; il reato di clandestinità si pone ad avviso degli interroganti in aperto contrasto con la Costituzione, punendo di fatto la persona non in conseguenza di un suo comportamento contrario alle norme, bensì per il mero trovarsi in una condizione personale di difetto di permesso di soggiorno, e dunque in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione. Trattasi di una disposizione che ha posto il nostro Paese, secondo gli interroganti, in una condizione di illegalità rispetto alla normativa europea, disattendendo le norme costituzionali in tema di diritti inalienabili delle persone, nonché le convenzioni internazionali a tutela dello straniero; sulla scia di quanto stabilito dall'Unione europea, e in linea con i principi di uno Stato di diritto, sin da subito è risultato evidente il contrasto dell'articolo 10- bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione con il dettato costituzionale sui diritti inalienabili delle persone, nonché con le convenzioni internazionali a tutela dello straniero; norma che nel tempo ha portato all'incarcerazione di più di 3.000 persone; il reato di immigrazione clandestina, peraltro, si evidenzia anche come controproducente, in quanto - come anche riferito dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti - è «un ostacolo alle indagini» e «non ha avuto finora una funzione dissuasiva»; lo stesso Roberti ha anche dichiarato che con la depenalizzazione del reato «sarà più facile individuare e colpire i trafficanti di esseri umani»; particolarmente grave appare, poi, l'atteggiamento del Governo, e in particolare del Ministro dell'interno che, come da ultimo dichiarato, ritiene che l'abrogazione del reato di immigrazione clandestina trasmetterebbe all'opinione pubblica un «messaggio negativo» per «la percezione di sicurezza in un momento particolarissimo per l'Italia e l'Europa»; dunque, «motivi di opportunità fin troppo evidenti» porterebbero ad escludere l'abrogazione del reato di immigrazione clandestina–: quali siano le intenzioni del Governo quanto all'abrogazione del «reato di clandestinità», ingiusto e controproducente, previsto dell'articolo 10- bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione, già oggetto di esplicita delega al Governo, non esercitata, quanto alla sua espunzione dal nostro ordinamento penale. (3-01924)





 
Cronologia
martedì 22 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 162 voti favorevoli e 125 contrari, nel testo approvato dalla Camera, l'articolo unico del disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) (S 2111-B), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia (legge 28 dicembre 2015, n. 205).



venerdì 15 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Burkina Faso, un commando jihadista attacca un ristorante ed un albergo della capitale Ouagadougou, causando 30 vittime, tra cui un bambino italiano, Misha Santomenna, e oltre 50 feriti.