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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00892 presentata da DI STEFANO MANLIO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 26/01/2016

Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00892 presentato da DI STEFANO Manlio testo di Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555 La III Commissione, premesso che: nelle prime fasi della guerra in Siria, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato il più esplicito tra i leader mondiali nel richiedere la deposizione del presidente siriano Bashar al-Assad; tuttavia, il ruolo giocato dalla Turchia nella destabilizzazione della Repubblica Araba di Siria è una concausa del massiccio afflusso di rifugiati siriani verso l'Europa; l'Unione europea, sebbene preferisca non riconoscerlo, ha addirittura stipulato un accordo che vedrà confluire, nelle casse di Ankara, oltre tre miliardi di euro per il controllo del flusso di persone richiedenti asilo che dal Medio Oriente cercano di arrivare in Europa; il coinvolgimento della Turchia nel traffico illecito di petrolio dell'Isis è stato confermato da prove satellitari presentate dalla Russia, mentre il vicepresidente americano Joe Biden ha accusato Ankara di non prendere adeguate misure di contrasto ai movimenti jihadisti e di facilitare il passaggio di armi e miliziani attraverso il confine con la Siria; la Turchia sta essenzialmente usando, a giudizio dei presentatori del presente atto di indirizzo, una finta campagna contro lo Stato islamico per giustificare un nuovo conflitto con il PKK e le milizie curde; tra l'altro, la decisione del Governo turco di abbattere un caccia Su-24 russo che transitava sui cieli siriani ha impresso una nuova drammatica escalation alla guerra per procura in Siria; la risposta del governo russo si è limitata all'adozione di sanzioni economiche contro la Turchia, evitando, per il momento, ritorsioni belliche che potrebbero attivare il meccanismo di mutua difesa di cui all'articolo 5 dello statuto della Nato; per il carattere complesso e delicato del ruolo della Turchia, recentemente, è stato proposto dal presidente della Commissione europea Junker, un nuovo piano di azione per la sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione europea che individua proprio questo Paese come partner primario, fornendo anche aiuti sostanziali per l'emergenza rifugiati. Al contempo, però, appare necessario ricordare l'ambiguità della Turchia, che fino a oggi ha fatto mancare il proprio sostegno alla lotta al terrorismo dell'Isis, bloccando le forniture anche umanitarie verso i curdi e avendo avuto un comportamento che appare ai presentatori del presente atto di indirizzo alquanto ambiguo nei confronti degli estremisti islamici; proprio questa ambiguità non ha messo al riparo la Turchia dal diventare anch'essa vittima di Daesh, come dimostra il recente attentato nel quartiere turistico di Sultanahmet a Istanbul che ha causato 10 vittime di cui 8 tedeschi; il comportamento di un membro della Nato come la Turchia, con cui l'Unione europea ha intrapreso una stretta collaborazione, mirante alla costruzione di una Europa solidale e democratica, espone dunque la regione, nonché l'intero pianeta e quindi anche il nostro Paese, al serio rischio di un nuovo conflitto mondiale; a parere dei presentatori del presente atto di indirizzo, il presidente turco Erdogan, dopo aver vinto una campagna elettorale basata sulla strategia della tensione (stragi, arresti arbitrari, repressione del dissenso fino al divieto, in alcune zone del Kurdistan, per il partito di opposizione Hdp di svolgere liberamente campagna elettorale) continua nel suo accanimento contro la libertà di stampa. Eclatante il caso dei giornalisti di Comhuriyet, il direttore Dundar e il capo redattore Gul, incarcerati dal 26 novembre 2015, con l'accusa di sostegno al terrorismo, i quali rischiano la vita per aver pubblicato le prove della consegna delle armi dai servizi segreti a uomini del Daesh. Nel mirino della repressione di Erdogan risulterebbe anche il programma tv Beyaz Show, sul canale Kanal D, contro il quale la procura di Istanbul ha aperto una indagine per «propaganda terroristica» per aver osato trattare l'uccisione di civili turchi da parte dell'esercito a sud est del Paese, impegna il Governo: a farsi promotore, in sede europea, della proposta di condizionare la ripresa del processo di adesione della Turchia all'Unione europea all'assunzione da parte della stessa dei seguenti fondamentali impegni; garantire il rispetto dei diritti umani a cominciare da quelli delle minoranze etniche e politiche; assicurare la totale cessazione di arresti che risulterebbero arbitrari e delle limitazioni delle libertà di espressione e di manifestazione; consentire l'avvio di una missione dell'Unione europea nell'ambito della politica di sicurezza e difesa comune, tesa al monitoraggio della frontiera turco/siriana al fine di assicurare che, effettivamente, non vi sia passaggio dei foreign fighters e l'esecuzione dell'embargo sulle armi e della compravendita di petrolio con Daesh; procedere all'immediato cessate il fuoco nei confronti dei curdi e delle loro organizzazioni, nonché porre fine alla repressione poliziesca nelle città del Kurdistan turco, avviando la ripresa del dialogo di pace interrotto prima delle elezioni politiche; assicurare l'avvio di una inchiesta indipendente sulle stragi di Soruc (21 luglio 2015), Ankara (10 ottobre 2015) e dell'assassinio del Presidente dell'Ordine degli avvocati di Diyarbakir Tahir Elci (28 novembre 2015) assicurando alla giustizia mandanti, complici ed esecutori; assicurare la riapertura dei valichi tra la Turchia e la regione siriana del Rojava al fine di far affluire, sotto controllo internazionale, il necessario aiuto umanitario alla popolazione siriana; ad assumere iniziative volte a condizionare l'erogazione dei tre miliardi di aiuti alla Turchia per i rifugiati all'effettiva e dignitosa accoglienza degli stessi sul territorio e a contrastare efficacemente il traffico di esseri umani e le organizzazioni criminali che lo gestiscono; a promuovere, in sede Nato, una necessaria e opportuna riflessione sulla permanenza della Turchia nell'Alleanza Atlantica. (7-00892) « Manlio Di Stefano , Sibilia , Spadoni , Di Battista , Scagliusi , Del Grosso , Grande ».

 
Cronologia
giovedì 21 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva con modificazioni le proposte di legge recanti introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (C. 3169-B). 



mercoledì 27 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato discute le mozioni di sfiducia al Governo Renzi n. 1-00501 sen. Centinaio (LN-Aut) ed altri e n. 1-00510 sen. Giarrusso (M5S) ed altri. La prima è respinta con 101 voti favorevoli, 178 voti contrari e 1 astenuto; la seconda con 84 voti favorevoli, 176 contrari e 1 astenuto.