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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01304 presentata da BINETTI PAOLA (FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC) in data 14/01/2020

Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01304 presentata da PAOLA BINETTI martedì 14 gennaio 2020, seduta n.180 BINETTI - Al Ministro della salute . - Premesso che: con la sentenza n. 8.608 del 19 dicembre 2019 la terza sezione del Consiglio di Stato si è espressa definitivamente sulla compartecipazione socio-sanitaria che dal 2017 ha gravemente pesato sugli ospiti ricoverati nelle strutture socio-riabilitative psichiatriche (SRSR) H24 e H12 presenti nel Lazio e sui loro Comuni di residenza; il Consiglio di Stato ha affrontato la questione fornendo una corretta interpretazione dell'applicazione dei livelli essenziali di assistenza relativamente alle strutture socio-riabilitative psichiatriche, ritenendo erronea l'applicazione adottata dalla Regione Lazio, dapprima con il decreto del commissario ad acta n. 562/2015 fino alla successiva delibera della Giunta regionale n. 395/2017, riguardo alla compartecipazione socio-sanitaria per gli ospiti ricoverati nelle strutture a bassa intensità terapeutica ma ad alta (H24) e media (H12) intensità assistenziale, ritenendo che l'applicazione della compartecipazione dovesse applicarsi solamente per le strutture a bassa intensità terapeutica e bassa intensità assistenziale, ossia per le cosiddette strutture residenziali a fasce orarie; sempre la fonte ufficiale della Regione Lazio per l'anno 2017 (ultimi dati disponibili) afferma che i pazienti in SRSR H24 erano 549, di cui 498 in strutture private accreditate; i pazienti SRSR H12 erano invece 118, di cui 76 privati in strutture private accreditate; le residenze sanitarie psichiatriche sono strutture destinate al ricovero di persone con disturbi psichiatrici. In queste strutture vengono assicurate attività di diagnosi e attività terapeutiche e riabilitative di esclusiva competenza psichiatrica; esse si collocano nella nuova organizzazione data dalla Regione Lazio nell'ambito dei trattamenti psichiatrici residenziali. Il concetto di residenzialità individua in questo caso una differente modalità di gestire il disagio psichico; l'intervento è multidisciplinare e l'utente non viene più collocato in una struttura prevalentemente medica ma si crea appositamente per lui, in accordo con altre figure professionali, come tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di psicologia, educatori, psicologi, psicologi clinici e psichiatri, un progetto individuale. Il concetto di terapia viene allargato per includere un percorso evolutivo dove la terapia farmacologica trova una costante rispondenza e confronto con l'analisi delle risorse individuali del paziente. Ciò permette di sviluppare una maggiore autonomia in chi ha da tempo sperimentato varie espressioni di disagio psichico; sulla base di questa sentenza la Regione Lazio dovrà correggere i profondi disagi generati da una riforma illegittima che ha prodotto ulteriori sofferenze ai pazienti psichiatrici e ai loro familiari, ai Comuni del Lazio e alle strutture socio-riabilitative. La sentenza del Consiglio di Stato ha valore retroattivo, per cui la Regione Lazio dovrà rimborsare agli utenti e ai Comuni oltre 11.5 milioni di euro, oltre a stanziare l'importo per l'annualità 2020 di 108 euro giornalieri per gli utenti in strutture residenziali H24 ed 81 euro giornalieri per gli utenti in strutture H12, si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda monitorare le azioni della Regione Lazio in conseguenza dell'annullamento delle disposizioni sulla compartecipazione, dal momento che dovrà inserire nel budget sanitario, in favore degli utenti psichiatrici, le risorse che aveva loro tolto e garantire le risorse previste d'ora in avanti. (3-01304)