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Documenti ed Atti

XVIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01069 presentata da GIACOMETTO CARLO (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 12/01/2021

Atto Camera Interpellanza 2-01069 presentato da GIACOMETTO Carlo testo di Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico , per sapere – premesso che: la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, a seguito del nullaosta del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il 5 gennaio 2021, ha pubblicato sul sito web www.depositonazionale.it la documentazione non completa, tenuta dal 2015 sotto riservatezza assoluta, della Cnapi, la Carta nazionale delle 67 aree più idonee, nelle quali potrà essere costruito il deposito per lo stoccaggio nazionale del rifiuti radioattivi; con questa pubblicazione, attesa da anni per responsabilità dei Governi che si sono succeduti, si va verso la realizzazione del deposito dei rifiuti radioattivi che permetterà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività; l'elenco dei siti potenzialmente idonei era pronto dal 2015 ed i Governi Renzi, Gentiloni e Conte, a giudizio degli interpellanti, hanno perso anni di tempo prezioso per far partire la procedura per scegliere il luogo dove costruire il deposito nazionale nucleare; la pubblicazione della Cnapi, di fatto, dà l'avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all'esito della quale si terrà, nell'arco dei quattro mesi successivi, il seminario nazionale; in base alle osservazioni e alla discussione nel seminario nazionale, Sogin aggiornerà quindi la Cnapi, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello sviluppo economico, dell'ente di controllo Isin, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In base a questi pareri, il Ministero dello sviluppo economico convaliderà quindi la versione definitiva della carta, ovvero la Cnai, la carta nazionale delle aree idonee; le 67 aree potenzialmente idonee, sono situate nelle regioni Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia, e sono state individuate senza alcuna comunicazione e coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate che hanno appreso tutto dalla stampa nazionale; il suddetto metodo di comunicazione produrrà nel futuro nei possibili 67 siti, difficoltà e complicazioni di carattere amministrativo e soprattutto di valorizzazione agricola e industriale/artigianale delle aree interessate. Fino alla data di scelta del sito più idoneo, tutti i 67 siti vivranno nell'oblio più completo, con perdite e dislocazione di attività produttive. Quindi, tale metodo ha condizionato e condizionerà queste località con danni che ad oggi non sono calcolabili; tra le sette regioni, una di quelle dove sono stati individuati il maggior numero di siti per il deposito nazionale delle scorie nucleari, è il Piemonte, che conta 8 siti di cui 7 definiti «molto buoni – A1» e 1 definito «buono – A2»: due in provincia di Torino e sei in provincia di Alessandria; si ricorda che il Piemonte, già oggi, ha sul suo territorio il deposito nazionale (quasi l'80 per cento) dei rifiuti nucleari, peraltro in una localizzazione molto precaria dal punto di vista idrogeologico e vicina ai pozzi dell'Acquedotto del Monferrato (che «serve» 107 comuni tra le province di Alessandria, Asti e Torino). È attualmente, quindi, la regione depositaria del maggior numero di scorie radioattive. In particolare, il maggior quantitativo di rifiuti radioattivi è costituito dai rifiuti liquidi ad alta attività stoccati presso l'impianto Eurex di Saluggia, in parte ancora da condizionare (vetrificare). Il combustibile nucleare irraggiato ancora in Piemonte è stoccato invece nel deposito Avogadro, sempre a Saluggia, e sempre in una zona a forte rischio di esondazioni per la vicinanza della Dora Baltea. Una situazione precaria e pericolosa che dura da anni, e simile, seppur in misura maggiore, a quelle tante strutture (circa 20) in cui si producono e/o si stoccano rifiuti radioattivi sul territorio nazionale, a cui solo il deposito nazionale può finalmente porre rimedio. Inoltre è da tenere conto che il nuovo deposito nazionale avrà funzione di deposito e non di trattamento, per cui oggi si hanno notevoli scorie radioattive ad alto livello di radioattività presso i depositi temporanei non trattate (soprattutto in Piemonte) –: se non ritengano necessario definire, prima della conclusione dell' iter che dovrà portare all'individuazione del deposito definitivo, criteri, tempi, modalità e risorse relativamente allo smantellamento, messa in sicurezza, bonifica completa e ripristino ambientale, di tutti i siti temporanei e strutture del territorio nazionale dove si stoccano rifiuti radioattivi; se non si intendano adottare iniziative per rivedere i benefici economici e i criteri vigenti in materia di compensazioni ambientali basati attualmente sui confini amministrativi comunali, al fine di includere anche il parametro della distanza chilometrica dal sito che ospita i rifiuti nucleari; se non si ritenga necessario adottare le opportune iniziative volte a garantire tempi più rapidi nell'erogazione delle compensazioni ai territori interessati, che attualmente risultano erogate con notevoli ritardi; se non si intendano adottare iniziative per modificare e facilitare le modalità di accesso agli atti, prevedendo che tutta la documentazione sia contenuta nel portale del «deposito nazionale», laddove invece attualmente si prevede che, per prendere visione degli atti che non sono disponibili o accessibili con le modalità telematiche, è necessario recarsi fisicamente presso le sedi di Sogin o altre sedi delle ex centrali nucleari. (2-01069) « Giacometto , Porchietto ».