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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Giovanni Battista Cassinis

Nasce a Masserano (Vercelli) il 25 febbraio 1806
Deceduto a Torino il 18 dicembre 1866
Laurea in Giurisprudenza; Avvocato

Biografia

Nasce a Masserano, in provincia di Biella, il 25 febbraio 1806. Precoce negli studi, si laurea in giurisprudenza presso l'università di Torino, a soli diciannove anni. Si avvia all'attività forense, mantenendo tuttavia stretti contatti con l'ambiente universitario e svolgendo un'intensa attività pubblicistica, che gli farà ottenere l'incarico di redattore degli Annali di giurisprudenza.
La carriera politica inizia dapprima come consigliere comunale a Masserano, e poi di distretto a Torino, e prosegue come rappresentante del collegio di Salussola alla Camera dei deputati nella I legislatura del Parlamento subalpino.
Terminata la legislatura, torna per qualche anno ai suoi impegni di avvocato e di studioso, per riaffacciarsi alla scena politica negli ultimi mesi della IV legislatura, il 4 settembre 1853, quando viene chiamato a sostituire l'onorevole Giovanni Chiarle del collegio di Dogliani. Pochi mesi dopo, l'8 dicembre, il medesimo collegio lo conferma alla Camera per la V legislatura.
In quella successiva ottiene invece un seggio con le elezioni suppletive di Pieve di Oneglia, nel febbraio 1858. Nella VII e VIII legislatura è riconfermato deputato rispettivamente per il IV e il III collegio di Torino. Per i suoi successi forensi, Cavour nel 1857 gli affida la difesa giudiziaria dei diritti relativi all'uso delle acque in terreni di sua proprietà. Rappresentante di un liberalismo moderato, Cassinis diventa uno dei suoi più fidati sostenitori.
Rifiuta il portafoglio di grazia e giustizia offertogli, nel 1859, da Rattazzi, preferendo proseguire l'attività politica solo come deputato e impegnandosi soprattutto a migliorare la forma dei testi normativi in Parlamento.
Ritorna poi a far parte del governo, accettando l'incarico di Ministro di grazia e giustizia e dei culti, sia nel primo Gabinetto Cavour dell'VIII legislatura (21 gennaio 1860), sia nel secondo del 22 marzo dello stesso anno.
In questa veste pone mano alla grande opera di riforma delle legislazioni vigenti nei vari Stati che sono entrati nella nuova compagine sabauda. Fra i suoi primi atti di governo particolare rilievo assume la fusione delle due commissioni precedentemente incaricate di procedere all'opera di unificazione legislativa, quella nominata da Farini nel novembre 1859 per le province dell'Emilia e l'altra insediata a Torino in dicembre da Rattazzi. La nuova commissione, allargata anche a giuristi toscani, procede in tempi molto rapidi alla revisione del codice civile albertino, ma il progetto suscita una vivace opposizione da parte di numerosi corpi giudiziari. Cassinis, in nome del "bisogno di unificazione", reagisce presentando un proprio progetto di legge di estensione della legislazione sarda alle province dell'Emilia che, nonostante il voto contrario della commissione della Camera, riesce a far approvare nella tornata del 18 ottobre 1860.
Dopo essere stato chiamato il 2 ottobre 1860 come reggente al Ministero degli interni, Cassinis è improvvisamente inviato a Napoli su richiesta dello stesso Cavour, con il compito di affermare e consolidare l'autorità del Governo e di affrettare i primi atti dell'unificazione nel Meridione. Soggiorna a lungo nell'ex Regno delle due Sicilie, rivelando in questa missione grande energia e dinamismo.
Rientrato a Torino, torna a concentrare i propri sforzi sul problema dell'unificazione legislativa, tanto che il 15 marzo chiede alla Camera la nomina di una nuova commissione incaricata di esaminare il progetto di codice civile presentato in precedenza. Le forti resistenze da parte dell'Assemblea e la morte prematura di Cavour bloccano definitivamente tale iniziativa.
Il 26 maggio 1863 è eletto Presidente della Camera dei deputati. Durante la sua presidenza il Parlamento è chiamato alla grande opera di unificazione dei codici.
Pur non entrando a farne parte, è l'ispiratore del Governo Farini, successivamente Minghetti, ruolo che gli costerà aspre critiche dopo la convenzione del settembre 1864, che sancisce il trasferimento della capitale a Firenze.
Nominato senatore l'8 ottobre 1865, riduce notevolmente la sua partecipazione ai lavori parlamentari.
La notte fra il 17 e il 18 dicembre 1866 si toglie la vita a Torino.

VIII Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 29 maggio 1863

Nella seduta del 26 maggio 1863, con 166 voti su 263 votanti, Giovanni Battista Cassinis è eletto Presidente della Camera, mentre 48 voti vanno al Presidente uscente Tecchio e 29 a Crispi. Nel discorso di insediamento, il neoeletto Presidente, pur sottolinenando la sua natura schiva e il suo temperamento di studioso, ritiene che, prima di ogni altra considerazione e al di là delle proprie inclinazioni, sia dovere di ciascuno servire la Patria nel modo in cui viene richiesto. Egli vuole, inoltre, leggere nella propria designazione un riconoscimento indiretto alla memoria di Cavour, di cui fu stretto collaboratore, soprattutto per quanto riguarda l'impegno per l'unificazione legislativa del Regno.