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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Gianfranco Fini

Nasce a Bologna il 3 gennaio 1952
Laurea in pedagogia; Giornalista

Biografia

Nasce a Bologna il 3 gennaio 1952. Laureato in pedagogia, giornalista professionista, inizia il suo percorso politico, alla fine degli anni '60, nella Giovane Italia, organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano, poi confluita nel Fronte della gioventù. Candidato al consiglio provinciale di Roma nel 1976, nel 1978 diviene segretario nazionale del Fronte della gioventù.

Nel 1983 è eletto, per la prima volta, alla Camera dei deputati ed è successivamente sempre riconfermato, fino alla XVI legislatura, nella quale ricopre la carica di Presidente. È eletto parlamentare europeo nel 1989 e nel 1994.

All'attività parlamentare affianca un'intensa attività all'interno del Movimento sociale italiano. Nel settembre del 1987, è indicato da Giorgio Almirante come suo successore alla segreteria del partito, indicazione ratificata dal Congresso del dicembre 1987. È Segretario nazionale del Movimento sociale italiano-destra nazionale dal 1987 al 1990, fino al congresso di Rimini. Nuovamente segretario nel luglio 1991, rimane in carica fino allo scioglimento del partito avvenuto nel 1995.

Nel 1993, il Movimento sociale italiano ottiene un rilevante successo alle elezioni amministrative di novembre. Fini, candidatosi a sindaco di Roma, ottiene un notevole consenso e giunge al ballottaggio. È consigliere comunale di Roma dal 1993 al 2001.

Nell'ambito della complessiva ristrutturazione del sistema politico italiano, spinge il partito ad aderire ad un'ampia alleanza elettorale, che, dopo aver vinto le elezioni nel marzo 1994, sostiene il I Governo Berlusconi (1994-1995). Favorisce, inoltre, la nascita di un nuovo soggetto politico, più ampio del Movimento sociale italiano, denominato Alleanza nazionale, che ridefinisce la cultura politica della destra italiana, mettendo in discussione la tradizionale impostazione del rapporto con le radici del Movimento sociale. Alleanza nazionale, che aggrega personalità di area cattolica e liberale, consegue, alle elezioni politiche del 1994, un successo elettorale, confermato anche nelle elezioni europee del giugno 1994.

Nel 1995, il congresso di Fiuggi elegge Fini presidente di Alleanza nazionale, carica che manterrà fino allo scioglimento del partito nell'ambito del Popolo della libertà (2009). Nel successivo congresso di Verona (1998), Fini promuove un'ulteriore riflessione culturale e politica sul partito, nel quadro di una progressiva evoluzione verso un soggetto unitario di destra, liberale, laico ed europeista.

Dal 2001 al 2006, è Vicepresidente del Consiglio dei ministri nel II e nel III Governo Berlusconi. Nel gennaio del 2002, è nominato rappresentante dell'Italia alla Convenzione europea per la redazione del progetto di Trattato costituzionale e, dal novembre 2004 al maggio del 2006, ricopre, inoltre, l'incarico di Ministro degli affari esteri.

Nella XVI legislatura, è eletto Presidente della Camera dei deputati. La sua Presidenza si caratterizza per una particolare attenzione al tema del rapporto tra l'istituzione parlamentare ed i cittadini nell'ambito di una profonda riflessione sul futuro della democrazia rappresentativa. In questo quadro è molto attento sia alle esigenze di modernizzazione e razionalizzazione delle strutture amministrative di supporto al lavoro parlamentare sia all'adeguamento, in relazione all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, delle procedure parlamentari di collegamento con l'Unione europea al fine di pervenire ad un arricchimento degli strumenti di intervento della Camera nelle decisioni comunitarie.

Nel luglio del 2010, lascia il Popolo della libertà e promuove la costituzione di Futuro e libertà, un nuovo soggetto politico che si prefigge di aggregare l'area moderata, in una prospettiva liberaldemocratica.

XVI Legislatura della Repubblica italiana

Seduta del 30 aprile 2008

A seguito delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, vinte dalla coalizione di centro-destra, Gianfranco Fini è eletto Presidente della Camera al quarto scrutinio, con 306 voti su 611 votanti. Nel discorso di insediamento rivendica la sua condizione di uomo di partito e, allo stesso tempo, afferma che ispirerà la propria azione  al rispetto di assoluta parità di diritti di tutti i deputati.

Dopo aver richiamato il ruolo della religione cristiana nell'identità culturale dell'Italia e, insieme, il valore della laicità delle istituzioni, il Presidente afferma la necessità che le istituzioni, e in primo luogo il Parlamento, rispondano con credibilità ed efficienza ai nuovi problemi posti dalle trasformazioni della democrazia rappresentativa.

In questo ambito, è necessaria una riforma costituzionale che rafforzi il ruolo dell'Esecutivo e il potere di indirizzo e controllo del Parlamento, nel quadro di un federalismo unitario e solidale. Nell'evocare le principali questioni su cui è necessario che la Camera operi, il Presidente richiama la valorizzazione dell'unità nazionale, sia relativamente alla dialettica tra le aspirazioni delle diverse aree del Paese, sia relativamente alla costruzione di una memoria storica condivisa, sia ancora nell'ambito della grande questioni del rapporto tra le culture. Ampio spazio è pure dedicato al tema della difesa di una cultura della libertà di fronte alla minaccia del relativismo e della disaffezione e al tema della valorizzazione del diritto al lavoro.

Nella conclusione, Fini riprende il tema della cooperazione parlamentare internazionale, con particolare riferimento all'area del Mediterraneo, attraversato da imponenti flussi migratori, che pongono all'Italia il problema di avviare effettive politiche di integrazione.