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IL SOTTOSCRITTO CHIEDE DI INTERPELLARE IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, PER CONOSCERE I CRITERI AI QUALI SI INFORMA LA SUA POLITICA NEI CONFRONTI DELLA SPERIMENTAZIONE SCOLASTICA. TALE RICHIESTA E' MOTIVATA DALLA SINGOLARITA' DEL DECRETO MINISTERIALE DEL 29 LUGLIO 1976, CON IL QUALE SI PRESCRIVE AL LICEO GINNASIO DELLA BUFALOTTA IN ROMA DI FUNZIONARE, A PARTIRE DAL 1976-77 E CON INIZIO GRADUALE DALLA PRIMA CLASSE, SECONDO I PIANI DI STUDIO NORMALMENTE VIGENTI NEI LICEI GINNASI STATALI, PONENDO COSI' FINE ALLA PIU' ANTICA E COMPLETA ESPERIENZA DI SPERIMENTAZIONE CHE ABBIA AVUTO LUOGO IN ITALIA. QUANTO ALLA SINGOLARITA' DI TALE DECRETO, L'INTERPELLANTE RILEVA QUANTO SEGUE: 1) L'AUTORIZZAZIONE A PROSEGUIRE LA SPERIMENTAZIONE SCOLASTICA IN CORSO ERA STATA DATA AL SUDDETTO LICEO CON DECRETO DEL 23 DICEMBRE 1975. POICHE' NON SI VEDE QUALI ELEMENTI NUOVI POSSANO ESSERE INTERVENUTI IN UN PERIODO DI SETTE MESI, IL DECRETO DEL 29 LUGLIO 1976 CONFIGURA, DA PARTE DEL MINISTRO, UN COMPORTAMENTO CHE APPARE CONTRADDITTORIO; 2) NEL DECRETO IN QUESTIONE SI FA RIFERIMENTO, COME GIUSTIFICAZIONE PER LA SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' SPERIMENTALE, ALLE CARENZE DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE RISPETTO ALLE ESIGENZE SPECIFICHE DELLA SPERIMENTAZIONE. MA A QUESTO PROPOSITO L'INTERPELLANTE FA NOTARE: A) L'INSUFFICIENZA DELLE CONDIZIONI MATERIALI DELL'INSEGNAMENTO NON PUO' ESSERE INVOCATA COME CAUSA DI INTERRUZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE, A MENO CHE DELLA SPERIMENTAZIONE NON SI DIA, SU UN TERRENO DI MERITO, UN GIUDIZIO NEGATIVO; SE, INFATTI, IL GIUDIZIO NON FOSSE NEGATIVO, QUELL'INSUFFICIENZA SAREBBE SEMPLICEMENTE UN MOTIVO DI INTERVENTO PER ADEGUARE LE CONDIZIONI MATERIALI ALLE NECESSITA' DELLA SPERIMENTAZIONE, SIA PURE IN CONCORRENZA CON ALTRI OBIETTIVI CHE LA POLITICA DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE INTENDA DICHIARATAMENTE PERSEGUIRE; B) COMUNQUE, SE LE CONDIZIONI MATERIALI SONO RITENUTE SUFFICIENTI ALLO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITA' SCOLASTICA NORMALE, ESSE LO SONO ANCHE CERTAMENTE ALLO SVOLGIMENTO DI UN'ATTIVITA' SPERIMENTALE, CHE, PUR MANTENENDO INTEGRE LE PROPRIE CARATTERISTICHE DI QUALITA', RINUNCI, AL PIU', A QUALCUNO DEGLI INSEGNAMENTI AUSPICATI; 3) IL RIFERIMENTO, CHE IL DECRETO CONTIENE, ALLA RELAZIONE ISPETTIVA DEL 20 GIUGNO 1976, INDUCE A PORRE UNA QUESTIONE DI METODO. SE I RISULTATI DI UN'ISPEZIONE DISPOSTA DAL MINISTRO SONO DESTINATI A COSTITUIRE UNA DELLE BASI SU CUI VENGONO PRESE DECISIONI DI COSI' GRAVE MOMENTO - COM'E' QUELLA CHE SOPPRIME UNA DIMENSIONE RILEVANTE, PER QUALITA' SE NON PER QUANTITA', DELL'INSEGNAMENTO SUPERIORE -, PARE ALL'INTERPELLANTE CHE TALI RISULTATI AVREBBERO DOVUTO ESSERE MESSI A CONFRONTO CON LE POSIZIONI E I GIUDIZI ESPRESSI DAI PIU' DIRETTI INTERESSATI ALLA VICENDA, E, IN PRIMO LUOGO, DEGLI INSEGNANTI. L'AVER ASSUNTO UNILATERALMENTE LE CONCLUSIONI DI UN ISPETTORE CONFIGURA, A GIUDIZIO DELL'INTERPELLANTE, UNO DI QUEI CASI IN CUI L'INSUFFICIENZA DI DEMOCRAZIA COINCIDE CON UNA PERDITA DI EFFICIENZA. PER TUTTI QUESTI MOTIVI, SEMBRA CHE LE RAGIONI INVOCATE DAL DECRETO IN QUESTIONE NON SIANO SOSTENIBILI E NASCONDANO VICEVERSA RAGIONI PIU' PROFONDE PER L'ATTEGGIAMENTO DEL MINISTRO VERSO LA SPERIMENTAZIONE SCOLASTICA. TALI PIU' REALI RAGIONI L'INTERPELLANTE CHIEDE APPUNTO DI CONOSCERE.