Portale storico della Camera dei deputati

I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E I MINISTRI DEL COMMERCIO CON L'ESTERO, DELL'AGRICOLTURA E FORESTE, DEGLI AFFARI ESTERI E DELLE FINANZE PER SAPERE SE NON RITENGANO OPPORTUNO ISTITUIRE MAGGIORI CONTROLLI SULLE IMPORTAZIONI IN TEMPORANEA DI BESTIAME IN PIEDI E DI CARNI BOVINE E SUINE NEL NOSTRO PAESE, ANCHE AL FINE DI PERVENIRE AD UNA REGOLAMENTAZIONE CHE NON CONTRASTI CON LA POLITICA ECONOMICA DEL SETTORE ZOOTECNICO, CHE PORTI ORDINE AL SETTORE STESSO E NON CONTRIBUISCA A DISTRUGGERE O A DEPAUPERARE IL NOSTRO PATRIMONIO ZOOTECNICO. ATTUALMENTE VENGONO INTRODOTTI NEL NOSTRO PAESE IN MASSICCE QUANTITA' BESTIAME IN PIEDI E CARNI BOVINE E SUINE ATTRAVERSO IMPORTAZIONI IN TEMPORANEA DAI PAESI TERZI, DALLA COMUNITA', DAI PAESI DELL'AREA DEL DOLLARO COME LE AMERICHE E PERSINO DAL CONTINENTE AFRICANO. NON E' ASSOLUTAMENTE VERO CHE DETTE IMPORTAZIONI, IN QUANTO EFFETTUATE IN TEMPORANEA, NON DANNEGGINO LA PRODUZIONE DI BESTIAME DEL NOSTRO PAESE; BASTI SOLTANTO CONSIDERARE L'INFLUENZA NEGATIVA CHE IL SOLO TRANSITO DI BESTIAME SUL NOSTRO TERRITORIO APPORTA ALLE QUOTAZIONI SENSIBILISSIME DEL BESTIAME. LE QUOTAZIONI SVILISCONO AL PUNTO DA RENDERE ANTIECONOMICO L'ALLEVAMENTO ANCHE PERCHE' NON SEMPRE IL BESTIAME E LE CARNI IMPORTATE IN TEMPORANEA VENGONO RIESPORTATE ESSENDO POSSIBILE LA LORO NAZIONALIZZAZIONE, COME PER ESEMPIO QUELLA DEL QUINTO QUARTO NEL CASO DEI BOVINI E PERCHE' NON SEMPRE LA VIGILANZA DOGANALE A CAUSA DEL NOTEVOLE TRANSITO DI MERCI IN FRONTIERA PUO' ESSERE SVOLTA CON ACCURATEZZA. GLI INTERPELLANTI OSSERVANO CHE GLI OPERATORI ECONOMICI DOVREBBERO PRIMIERAMENTE ACQUISTARE IL BESTIAME IN PIEDI E LE CARNI BOVINE E SUINE SUL MERCATO INTERNO, POI SU QUELLO COMUNITARIO MENTRE, INVECE, IL MERCATO INTERNO E QUELLO COMUNITARIO ASSAI SPESSO VENGONO TRASCURATI PER IMPORTARE DAI PAESI TERZI E PERSINO DALLE LONTANE AMERICHE. GLI OPERATORI SOSTENGONO CHE LORO ACQUISTANO DOVE LE QUOTAZIONI SONO PIU' BASSE, MA E' EVIDENTE CHE I COSTI DI PRODUZIONE ITALIANI E COMUNITARI NON POTRANNO MAI ESSERE CONCORRENZIALI CON QUELLI DEGLI ALLEVATORI ARGENTINI O CON QUELLI DEGLI ALLEVATORI DEI PAESI TERZI OVE VIGE IL COMMERCIO DI STATO. A PARTE CHE IL PREZZO DI ACQUISTO SUL COSTO DEL PRODOTTO LAVORATO HA UNA INCIDENZA INFIMA ESSENDO MOLTO MA MOLTO PIU' ELEVATO IL COSTO DEL LAVORO, GLI INTERPELLANTI NON VEDONO COME POSSONO CONCILIARSI POLITICHE DIVERSE; DA UNA PARTE SI IMPORTA BESTIAME, DALL'ALTRA SI ISTITUISCE L'AMMASSO DELLE CARNI E LA COMUNITA' CONTRIBUISCE A REALIZZARLO MEDIANTE INCENTIVI; SI IMPORTANO INDISCRIMINATAMENTE CARNI E NEL CONTEMPO SI PUNTUALIZZA UN PIANO ECONOMICO-ALIMENTARE CHE PREVEDE IL POTENZIAMENTO DELLA ZOOTECNIA DEL NOSTRO PAESE MEDIANTE INVESTIMENTI PUBBLICI CHE LE STESSE INDISCRIMINATE IMPORTAZIONI ANNULLANO. E' PERTANTO NECESSARIA UNA POLITICA DI COORDINAMENTO TRA I MINISTERI DELL'AGRICOLTURA, DEL COMMERCIO CON L'ESTERO E DEGLI AFFARI ESTERI CHE REALIZZI PER I NOSTRI ALLEVATORI CONDIZIONI ATTE A FAVORIRE IL POTENZIAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI E FRENI IL FENOMENO DILAGANTE DELL'ABBANDONO DELLE IMPRESE ZOOTECNICHE.