LA CAMERA, PREMESSO CHE LO STRAORDINARIO SVILUPPO ECONOMICO VERIFICATOSI DOPO LA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE HA PORTATO ALL'ATTUALE PREDOMINANZA DEL PETROLIO NEI BILANCI ENERGETICI DEI PRINCIPALI PAESI E CHE IL PETROLIO COPRE IL 46 PER CENTO DEGLI ATTUALI FABBISOGNI MONDIALI DI ENERGIA, E CIRCA IL 54 PER CENTO DEI CONSUMI DELL'AREA OCSE, AREA CHE COMPRENDE TUTTI I PRINCIPALI PAESI INDUSTRIALIZZATI; PREMESSO CHE IL QUADRO ENERGETICO ITALIANO SI PRESENTA PARTICOLARMENTE PRECARIO. INFATTI L'ITALIA PUR ESSENDO UN PAESE INDUSTRIALIZZATO CON UNA PRESENZA DI INDUSTRIE DI BASE ENERGY-INTENSIVE NON INFERIORE A QUELLA DEGLI ALTRI PAESI INDUSTRIALIZZATI, HA UN CONSUMO PRO CAPITE NETTAMENTE INFERIORE A QUELLO DEGLI ALTRI PAESI DELLA CEE E DELL'AREA OCSE; PREMESSO CHE L'ITALIA HA ANCORA UNA ELEVATISSIMA DIPENDENZA DAGLI IDROCARBURI PROVENIENTI DALL'ESTERO, CHE, NEL 1979, HANNO RAPPRESENTATO IL 75,2 PER CENTO DEI CONSUMI GLOBALI DI ENERGIA; CHE L'ITALIA HA INFINE UNA DIPENDENZA DAL PETROLIO OPEC DI CIRCA L'80 PER CENTO; CONSTATATO CHE OCCORRE, IN PRIMO LUOGO, CONTENERE I CONSUMI, SENZA DEPRIMERE ECCESSIVAMENTE L'ECONOMIA E PROCEDERE PERCIO' SULLA STRADA DELLA CONSERVAZIONE DELLA ENERGIA, ARTICOLANTESI IN ELIMINAZIONE DEGLI SPRECHI, IMPULSO ALLA INNOVAZIONE TECNOLOGICA, CHE POTRA' MIGLIORARE IL RENDIMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI, E MODIFICA DEL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE, PRIVILEGIANDO LO SVILUPPO DEI COMPARTI A ELEVATO VALORE AGGIUNTO E A PIU' BASSA RICHIESTA ENERGETICA; CONSTATATO CHE IL PETROLIO CONTINUERA' A RAPPRESENTARE UNA QUOTA NETTAMENTE PREVALENTE RISPETTO ALLE ALTRE FONTI ENERGETICHE; CHE UNA MAGGIORE COPERTURA AI FABBISOGNI ENERGETICI POTRA' ESSERE ASSICURATA DA PARTE DEL CARBONE E CHE IL CONSUMO DI GAS NATURALE POTRA' AUMENTARE GRAZIE AGLI APPORTI ALGERINI; CONSTATATO ALTRESI' CHE LE FONTI SOPRA MENZIONATE - PETROLIO, CARBONE, GAS - SONO TUTTE DI IMPORTAZIONE E CHE UNA LORO FUTURA DIVERSA DISTRIBUZIONE, POTRA', QUINDI, AVERE RILEVANTE INFLUENZA SUL PROBLEMA DELLA DIVERSIFICAZIONE, MA MODIFICHERA' DI POCO IL PROBLEMA DELLA DIPENDENZA DALL'ESTERO; CONSTATATO CHE LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE RICHIEDE LA DISPONIBILITA' DI CRESCENTI QUANTITATIVI DI ENERGIA ELETTRICA E CHE A TAL FINE IL RICORSO AL CARBONE RAPPRESENTA SOLO UNA PRIMA SOLUZIONE; CONSTATATO CHE E', QUINDI, INDIPENSABILE IL RICORSO AL NUCLEARE, PERVENENDO AD UN MOMENTO DELLE DECISIONI SENZA ULTERIORI RINVII CHE POTREBBERO AGGRAVARE IRRIMEDIABILMENTE LA NOSTRA ALLARMANTE SITUAZIONE; RILEVATO CHE A LIVELLO INTERNAZIONALE SI REGISTRA UN AMPIO RICORSO AL NUCLEARE; CHE IL COMUNICATO DEL <<SUPERVERTICE>> DI TOKIO, TENUTOSI NELL'ESTATE 1979, DICHIARA, AD ESEMPIO, CHE <<SENZA LO SVILUPPO DELL'ENERGIA NUCLEARE, NEI PROSSIMI DECENNI, LE SCELTE ECONOMICHE ED UN MIGLIORE LIVELLO DELL'OCCUPAZIONE SARANNO DIFFICILI DA RAGGIUNGERE; CHE NELLA PRECEDENTE SESSIONE (BONN, LUGLIO 1978), I CAPI DI STATO E DI GOVERNO DEI SETTE PAESI OCCIDENTALI AVEVANO AFFERMATO CHE <<L'ULTERIORE SVILUPPO DELL'ENERGIA NUCLEARE E' INDISPENSABILE E LA TENDENZA AL RINVIO DEI PROGRAMMI NUCLEARI DEVE ESSERE ROVESCIATA>>; RILEVATO CHE QUESTE DICHIARAZIONI ASSUMONO UN VALORE ANCORA PIU' GRANDE, DOPO GLI AVVENIMENTI DELL'IRAN E DELL'AFGHANISTAN ED I RILEVANTI AUMENTI DEL PETROLIO DELLE SCORSE SETTIMANE; VISTO CHE LA SITUAZIONE ITALIANA E' ANCORA PIU' DRAMMATICA, SE SI TIENE A MENTE L'ENORME DIPENDENZA DA IDROCARBURI DI IMPORTAZIONE E LO SCARSISSIMO IMPEGNO NEL SETTORE DELLE FONTI ALTERNATIVE, IN PARTICOLARE NEL SETTORE DELLA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI; VISTO CHE IN TOTALE OGGI NEL MONDO SONO IN ESERCIZIO O IN COSTRUZIONE 557 REATTORI NUCLEARI, PER 420.000 MW ELETTRICI (DI CUI 245 PER 128.000 MWE GIA' IN ESERCIZIO) DI CUI 186 NEGLI STATI UNITI, 188 NEI PAESI DELL'EUROPA OCCIDENTALE (DI CUI, 51 IN FRANCIA E 33 NELLA GERMANIA OCCIDENTALE); 85 NEI PAESI DELL'EUROPA ORIENTALE, DI CUI 58 IN URSS; E 98 NEGLI ALTRI PAESI, DI CUI 34 IN GIAPPONE; VISTO CHE IL CONTRIBUTO DELL'ENERGIA NUCLEARE ALLA PRODUZIONE ELETTRICA TOTALE E' IN CONTINUO AUMENTO, E CHE OGGI E' INTORNO AL 15-20 PER CENTO IN FRANCIA, REGNO UNITO, BELGIO, SVIZZERA E SVEZIA, INTORNO AL 10 PER CENTO NEGLI STATI UNITI, NEL CANADA E IN SUD COREA, MENTRE IN ITALIA, NEL 1979, E' STATO SOLTANTO L'1,5 PER CENTO; VISTO CHE LA PRODUZIONE CUMULATA DI ENERGIA ELETTRONUCLEARE HA RAGGIUNTO ALL'INIZIO DEL 1980 NEL MONDO, OLTRE 3.500 MILIARDI DI KWH, E IN ITALIA SOLO 52 MILIARDI DI KWH; VISTO CHE I DATI SULLA PRODUZIONE ELETTRONUCLEARE PRO CAPITE, NEL 1979, SONO IN SVEZIA DI 2.560 KWH, IN SVIZZERA DI 1.840, IN CANADA DI 1.780, IN FINLANDIA DI 1.460, IN USA DI 1.300, IN BELGIO DI 1.180, IN FRANCIA DI 750, IN GRAN BRETAGNA DI 680, IN GIAPPONE DI 560, IN SPAGNA DI 190 ED IN ITALIA DI SOLI 50 KWH; E CHE L'ENORME DIVARIO SI AMPLIERA' NEI PROSSIMI ANNI, AGGRAVANDO LA NOSTRA GIA' PERICOLOSISSIMA DIPENDENZA ENERGETICA DALL'ESTERO; VISTO CHE LA QUOTA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA COPERTA DAGLI IDROCARBURI - ANCHE SE ORDINASSIMO SUBITO LE DIECI CENTRALI NUCLEARI PREVISTE DAL PIANO ENERGETICO APPROVATO DAL PARLAMENTO, DAL CIPE E RECENTEMENTE RICONFERMATE DAL PIANO DECENNALE DELL'ENEL (OLTRE QUELLE A CARBONE, ECC.) - SAREBBE NEL 1990 IN ITALIA PARI AL 42 PER CENTO (OGGI, 62 PER CENTO); CONTRO IL 6 PER CENTO IN FRANCIA, IL 17 PER CENTO IN GERMANIA, E IL 22 PER CENTO IN GRAN BRETAGNA; RILEVATO CHE TUTTE LE PREMESSE SONO STATE POSTE IN ITALIA PER UNO SVILUPPO DEL NUCLEARE: DA TEMPO INFATTI I SETTORI ENERGETICO E NUCLEARE SONO OGGETTO DI ESAME ED ANCHE DI DELIBERAZIONE NELLE SEDI PIU' RESPONSABILI; VISTO CHE LA QUESTIONE E' GRAVE, TANTO PIU' SE SI TIENE A MENTE CHE SIA A LIVELLO DI GOVERNO, SIA ANCHE OPERATIVAMENTE, SONO STATE POSTE TUTTE LE PREMESSE PER L'ATTUAZIONE DI UN PIANO ENERGETICO NAZIONALE, E CHE L'ENEL, L'ENI, IL CNEN, L'INDUSTRIA MANIFATTURIERA (IRI, ENI, FIAT, ECC.) HANNO APPRESTATO I LORO PROGRAMMI; CONSIDERATO CHE IL NODO DA SCIOGLIERE E' COSTITUITO DALLA REALIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA, SEPPURE MODESTO, DI CENTRALI NUCLEARI, E CHE LA RISPOSTA NON VA CERCATA IN CAUSE TECNICHE, INFORMATIVE O BUROCRATICHE, ANCHE SE ESSE HANNO IL LORO PESO, MA IN RAGIONI ESSENZIALMENTE POLITICHE; CONSIDERATO CHE TRA BREVE L'URSS, ORA AUTOSUFFICIENTE, ENTRERA' IN CRISI E SARA' COSTRETTA AD AFFACCIARSI SUL MERCATO DEL PETROLIO, QUASI CERTAMENTE NELLE STESSE ZONE OVE L'ITALIA E L'EUROPA ATTINGONO IL LORO; CONSIDERATO, INFINE, CHE ANCHE SE IL PETROLIO CONTINUASSE AD ESSERE DISPONIBILE NEI PROSSIMI ANNI, E' CERTO CHE SI AVRANNO ULTERIORI AUMENTI DI PREZZO E CHE CIO' COMPORTERA' NUOVE SPINTE PER UN RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, LA NECESSITA' DI ENORMI INVESTIMENTI IN FONTI ALTERNATIVE E QUINDI RINNOVATE PRESSIONI INFLAZIONISTICHE E SUI LIVELLI DI OCCUPAZIONE; RICHIAMATI I CONTENUTI DELLA MOZIONE APPROVATA IL 5 OTTOBRE 1977 A GRANDISSIMA MAGGIORANZA DALLA CAMERA IN MATERIA DI POLITICA ENERGETICA; IMPEGNA IL GOVERNO A CONDURRE UNA VASTA E CAPILLARE CAMPAGNA PRESSO L'OPINIONE PUBBLICA ALLO SCOPO DI ILLUMINARE TUTTI GLI STRATI SOCIALI DEL PAESE CIRCA I REALI TERMINI DEL PROBLEMA ENERGETICO; E CIO' IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE L'OPINIONE PUBBLICA E' LARGAMENTE INFLUENZATA DA UN'INFORMAZIONE PER UN VERSO INSUFFICIENTE, PER UN ALTRO VERSO TRAVISANTE. NON E' SENZA SIGNIFICATO CHE IN UN GRANDE PAESE COME LA SVEZIA IL REFERENDUM SULLA SCELTA NUCLEARE SIA STATO PRECEDUTO DA UN'AMPIA PREPARAZIONE INFORMATIVA ORGANIZZATA, SENZA POSIZIONI PRECONCETTE, DALLO STATO, CHE, TRA L'ALTRO, SI E' VALSO DI CORSI SERALI DURATI PARECCHI MESI, AI QUALI HA PARTECIPATO CIRCA IL 20 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE. ED E' SOLO CON IL CONFRONTO TRA LA DISPONIBILITA' E I COSTI (ECOLOGICI, ECONOMICI E SOCIALI) DEI DIVERSI TIPI DI ENERGIA E DI QUELLA NUCLEARE IN PARTICOLARE CHE L'OPINIONE PUBBLICA POTRA', COME IN SVEZIA, ESPRIMERE AD OCCHI APERTI UN CONSAPEVOLE CONSENSO O NEGARLO: E CIO' ALL'OVVIA CONDIZIONE CHE I TERMINI DEL CONFRONTO NON SIANO STRAVOLTI CON L'ENFASI SU ALCUNI ASPETTI E CON L'ELUSIONE DI ALTRI; IMPEGNA INOLTRE IL GOVERNO AD AVVIARE CON URGENZA UNA POLITICA ENERGETICA CHE ABBIA COME OBIETTIVO: A) L'INTENSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI IN MATERIA DI ELIMINAZIONE DEGLI SPRECHI, SVILUPPO E INTRODUZIONE DI INNOVAZIONI NEI PROCESSI PRODUTTIVI E PROGRESSIVA MODIFICA DEL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE, INTESI AD ASSICURARE CHE IL PAESE RESTI FRA QUELLI INDUSTRIALIZZATI, PUR IN PRESENZA DI UN MODESTO TASSO DI CRESCITA DEI CONSUMI ENERGETICI, SENSIBILMENTE INFERIORE A QUELLO AVUTOSI IN PASSATO; B) LA PROGRESSIVA E SOSTANZIALE RIDUZIONE DELLA QUOTA DI IDROCARBURI DI IMPORTAZIONE DEL BILANCIO ENERGETICO NAZIONALE; C) LA GARANZIA CHE POSSANO PERVENIRE AL CONSUMO FINALE QUANTITATIVI CRESCENTI DI ENERGIA ELETTRICA: LA FORNITURA DI ELETTRICITA' INFATTI E' SEMPRE PIU' RICHIESTA SIA PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE PIU' TECNOLOGICAMENTE AVANZATE CHE, PROGRESSIVAMENTE, DOVRANNO SOSTITUIRSI ALLE INDUSTRIE DI BASE OGGI PRINCIPALI CONSUMATORI DI ENERGIA, SIA PER LA SPINTA AUTOMAZIONE CHE E' RICHIESTA PER L'ATTUAZIONE DI UNA EFFICACE POLITICA DI RISPARMIO ENERGETICO; D) L'ASSICURAZIONE CHE L'OBIETTIVO CONGIUNTO DI RIDURRE L'IMPORTAZIONE DI IDROCARBURI E DI DISPORRE DI CRESCENTI QUANTITA' DI ENERGIA ELETTRICA, SIA CONSEGUITO CON IL RICORSO ALLE FONTI PRIMARIE CHE REALISTICAMENTE PIU' POSSEGGONO I REQUISITI TECNICI, ECONOMICI E POLITICI NECESSARI A GARANTIRE UN SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO, E CIOE' CARBONE E NUCLEARE; E) LA PROGRESSIVA ELIMINAZIONE DELLE CENTRALI ELETTRICHE AD OLIO COMBUSTIBILE, PROCEDENDO ALLA LORO TRASFORMAZIONE O SOSTITUZIONE CON CENTRALI A CARBONE E SOPRATTUTTO NUCLEARI. A TAL FINE LA CAMERA IMPEGNA IL GOVERNO: 1) A CONFERMARE LA VALIDITA' E L'URGENZA DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DECENNALE ADOTTATO DALL'ENEL ED ESAMINATO DAL CIPE IN DATA 11 GENNAIO 1980, IN PARTICOLARE, PER CIO' CHE CONCERNE IL RUOLO CRESCENTE NELLA PRODUZIONE ELETTRICA DA ASSICURARE AL CARBONE E AL NUCLEARE; 2) A FISSARE PRECISE SCADENZE PER LO ESAME CONGIUNTO (REGIONI, ENEL, CNEN) AI FINI DELL'INDIVIDUAZIONE DI UN NUMERO ADEGUATO DI SITI OVE INSTALLARE LE CENTRALI ELETTRONUCLEARI PREVISTE DAL PIANO DECENNALE DELL'ENEL; 3) AD ENUNCIARE ENTRO BREVE PERIODO CHIARE DIRETTIVE IN MATERIA DI STRUTTURA INDUSTRIALE NEL SETTORE DELLA REALIZZAZIONE DELLE CENTRALI: TALI DIRETTIVE COMPORTANO LA SCELTA DI UN SOLO TIPO DI REATTORE IN MODO DA ASSICURARE UNA SOGLIA MINIMA DI REALIZZAZIONE TALE DA CONSENTIRE LA SOPRAVVIVENZA DI UN COMPLESSO PRODUTTIVO IN CONDIZIONI DI RAZIONALITA' E COMPETITIVITA' ED IL MANTENIMENTO DI UN ADEGUATO APPARATO DI SICUREZZA E DI CONTROLLO; 4) A RINNOVARE IMMEDIATAMENTE I CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DELL'ENEL E DEL CNEN, GIA' DA TEMPO SCADUTI, AFFINCHE' SI POSSANO AFFRONTARE CON RESPONSABILE CONSAPEVOLEZZA E CONTINUITA' GLI IMPEGNI POSTI IN PARTICOLARE DALLA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA ELETTRONUCLEARE; 5) AD AGIRE ADEGUATAMENTE PER ASSICURARE IL RAPIDO ITER DI APPROVAZIONE DELLA LEGGE FINANZIARIA RELATIVA AL PIANO QUINQUENNALE DEL CNEN, SUL QUALE HA FAVOREVOLMENTE DELIBERATO IL CIPE IN DATA 29 APRILE 1980, GARANTENDO NEL CONTEMPO ALL'ENTE UNA COLLOCAZIONE AL DI FUORI DEL PARASTATO. CIO' IN COERENZA CON LO SPICCATO RUOLO DI <<PROMOTORE INDUSTRIALE>> AFFIDATO AL CNEN SIA RELATIVAMENTE AL SETTORE NUCLEARE, SIA RIGUARDO AL SETTORE DELLE FONTI RINNOVABILI E DEL RISPARMIO ENERGETICO; 6) AD AGIRE ADEGUATAMENTE PER ASSICURARE IL RAPIDO ITER DI APPROVAZIONE DELLA LEGGE CHE AUMENTA DI 3.000 MILIARDI DI LIRE IL FONDO DI DOTAZIONE DELL'ENEL; TALE AUMENTO COSTITUISCE UN CONTRIBUTO INDISPENSABILE AL REPERIMENTO DEI MEZZI FINANZIARI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA DI INVESTIMENTI DELL'ENEL (20.600 MILIARDI NEL QUINQUENNIO 1980-1984), DESTINATO A DARE UN APPORTO ESSENZIALE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA POLITICA ENERGETICA NAZIONALE; 7) AD INCENTIVARE, ANCHE FINANZIARIAMENTE, TUTTE LE OPERAZIONI FINALIZZATE A RISPARMIARE ED EVITARE GLI SPRECHI DELL'ENERGIA ATTRAVERSO LA SOLLECITA APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE N. 655 SULLE ENERGIE RINNOVABILI, IN PARTICOLARE: L'ORIENTAMENTO, IN CAMPO INDUSTRIALE, DEI PROVVEDIMENTI RELATIVI ALLA RICONVERSIONE INDUSTRIALE AD UNA STRUTTURA PRODUTTIVA A BASSO CONSUMO DI ENERGIA; L'ADOZIONE NEL CAMPO DEGLI USI CIVILI, DOMESTICI E DEI TRASPORTI, DI PROVVEDIMENTI NEL SETTORE EDILIZIO E NEI SERVIZI BASATI SU UN PIU' EFFICIENTE E RAZIONALE USO DELLE RISORSE E L'AVVIO DI UNA POLITICA DELLA DOMANDA, CHE PRIVILEGI I BENI SOCIALI RISPETTO AI BENI DI CONSUMO INDIVIDUALI; 8) AD INCENTIVARE LO SVILUPPO E L'APPLICAZIONE ESTESA DELL'USO DELL'ENERGIA SOLARE, SIA PER BASSE TEMPERATURE NEL CAMPO DEGLI USI CIVILI ED AGRICOLI ALIMENTARI, SIA - ALLORCHE' LA TECNOLOGIA SARA' ADEGUATAMENTE MATURA - IN USI INDUSTRIALI AVENTI CRESCENTI ESIGENZE IN FATTO DI CONTINUITA' E CARATTERISTICHE DI ESERCIZIO.
