Portale storico della Camera dei deputati

I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E I MINISTRI DEL BILANCIO E PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, DEL TESORO, DELL'AGRICOLTURA E FORESTE E DEL LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE, PER CONOSCERE CONSIDERATE LE PROPORZIONI CHE VANNO ASSUMENDO LE CONSEGUENZE DEL TERREMOTO CHE HA COLPITO CAMPANIA E BASILICATA, DUE FRA LE REGIONI PIU' POVERE DEL MEZZOGIORNO; CONSIDERATO CHE GLI INTERVENTI, SOPRATTUTTO QUELLI POSTI IN ESSERE IN VISTA DELLA RICOSTRUZIONE DELLE ZONE DANNEGGIATE, DOVRANNO NECESSARIAMENTE ESSERE ATTUATI NEL QUADRO DI UNA POLITICA ORGANICA, VOLTA NON SOLO ALLA RICOSTRUZIONE, MA ANCHE ALLO SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE DELLA ZONA; SOTTOLINEATO CHE OCCORRE TENERE CONTO DEL DIVERSO ATTEGGIARSI DEI DANNI: MENTRE INFATTI IN TALUNE ZONE SI E' AVUTA LA DISTRUZIONE COMPLETA DI INSEDIAMENTI CIVILI E PRODUTTIVI, IN ALTRE SI SONO VERIFICATI DANNEGGIAMENTI SENZ'ALTRO GRAVI, MA NON TALI DA IMPEDIRE CHE, FIN DALL'INIZIO, SI POSSA ANCORA FARE AFFIDAMENTO SULLE FORZE DELLA POPOLAZIONE, DEGLI ENTI LOCALI ED EVENTUALMENTE DEGLI EMIGRATI CHE DECIDESSERO DI TORNARE, PER INIZIARE UNA RICOSTRUZIONE CHE ATTRIBUISCA LORO IL RUOLO DI PROTAGONISTI, OVVIAMENTE CON LA SOLIDARIETA' E L'AIUTO CONCRETO DI TUTTA LA NAZIONE. A MAGGIOR RAGIONE DUNQUE IN QUESTE ZONE E IN QUELLE IN CUI, PRIMA DEL TERREMOTO, SI COMINCIAVANO A MANIFESTARE I SEGNI DI UN CERTO PROGRESSO PRODUTTIVO, STRUTTURALE, SOCIALE IN GENERE, NON SI PUO' E NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE IPOTIZZARE NESSUNA IDEA DI ABBANDONO; RILEVATO INOLTRE IL TIPO DI ECONOMIA DELLA ZONA COLPITA DAL SISMA, IN CUI L'AGRICOLTURA SI COLLOCA CERTAMENTE COME SETTORE CHIAVE DELL'ATTIVITA' PRODUTTIVA DEI SUOI ABITANTI, ED HA CONSENTITO AD ALMENO UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE DI EVITARE LO SPETTRO DELLA EMIGRAZIONE E DELLO SRADICAMENTO DALLE PROPRIE RADICI FAMILIARI E SOCIALI; PREMESSO CHE NEL RECENTE DECRETO-LEGGE 26 NOVEMBRE 1980, N. 776, RECANTE <<INTERVENTI URGENTI IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO DEL NOVEMBRE 1980>>, TALE RUOLO DEL SETTORE AGRICOLO, A GIUDIZIO DEGLI INTERPELLANTI, NON E' STATO SUFFICIENTEMENTE CONSIDERATO; EVIDENZIATO IN PARTICOLARE CHE NEL DECRETO-LEGGE N. 776 DEL 1980 NON E' PREVISTO L'ESONERO DAL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI DOVUTI DAI LAVORATORI AUTONOMI PER ASSISTENZA MALATTIA, ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI, INVALIDITA', VECCHIAIA E SUPERSTITI ED ENAOLI, RESIDENTI NEI COMUNI SINISTRATI, PER CUI E' NECESSARIO STABILIRE NELLA LEGGE DI CONVERSIONE CHE LE QUOTE RELATIVE A TALI CONTRIBUTI SIANO ACCREDITATE, COME GIA' AVVENNE PER I COMUNI SINISTRATI DEL FRIULI, DALL'ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE A FAVORE DEI RISPETTIVI ASSICURATI; PREMESSO CHE IN TALE DECRETO-LEGGE SI RISCONTRA UNA GRAVE SPEREQUAZIONE TRA LAVORATORI DIPENDENTI, CUI VIENE CORRISPOSTO IL TRATTAMENTO DI INTEGRAZIONE SALARIALE, E LAVORATORI AUTONOMI, DANNEGGIATI DAL SISMA, I QUALI SONO NELLA IMPOSSIBILITA' TALVOLTA ASSOLUTA DI PRESTARE LA PROPRIA ATTIVITA' LAVORATIVA, PER CUI SAREBBE NECESSARIO PREVEDERE, COME GIA' AVVENNE PER I COMUNI SINISTRATI DEL FRIULI, LA CONCESSIONE DI UNA SOVVENZIONE SPECIALE ALMENO DI LIRE UN MILIONE A FAVORE DEL TITOLARE DI AZIENDA E DI 200 MILA LIRE PER GLI ALTRI COMPONENTI IL NUCLEO FAMILIARE; RILEVATO CHE NELLO STESSO DECRETO-LEGGE N. 776, DEL 1980, NON E' PREVISTA ALCUNA SOVVENZIONE SPECIALE A FAVORE DI TITOLARI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI MINIMI (FINO A LIRE 200.000), DI PENSIONI SOCIALI O RENDITE DA INFORTUNI SUL LAVORO, PER CUI E' NECESSARIA LA CORRESPONSIONE DI UNA SOVVENZIONE SPECIALE DI ALMENO LIRE 600.000; CONSIDERATO CHE, SUPERATA LA FASE DEGLI INTERVENTI PIU' URGENTI, SARANNO NECESSARIE MISURE ORGANICHE DI PORTATA MOLTO PIU' GENERALE, VOLTE NON SOLO ALLA RICOSTRUZIONE DELLE AZIENDE E DEGLI IMPIANTI, BENSI' ALLO SVILUPPO DELLE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO; RIBADITO CHE E' INDISPENSABILE CHE LA RICOSTRUZIONE ED IL RILANCIO ECONOMICO DELLE ZONE TERREMOTATE SIANO ATTUATI SULLA BASE DELLA EFFETTIVA E PRIORITARIA CONSIDERAZIONE DEL RUOLO ESSENZIALE DELL'AGRICOLTURA, CHE RAPPRESENTA IL FONDAMENTO DELLA PRESENZA UMANA ED ECONOMICA DELLE POPOLAZIONI COSI' GRAVEMENTE COLPITE E LA PREMESSA DELLA RIPRESA E DELLO SVILUPPO DELLE ALTRE ATTIVITA'; EVIDENZIATA LA NECESSITA' DI RISERVARE, A FAVORE DELL'AGRICOLTURA, UNA PERCENTUALE MOLTO CONSISTENTE DELLO SFORZO FINANZIARIO DI SOLIDARIETA' CHE IL PAESE SI ACCINGE A COMPIERE, FACENDO IN MODO CHE I FINANZIAMENTI SIANO DESTINATI NON SOLO ALLA RICOSTRUZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE, SCORTE, IMPIANTI COLLETTIVI, ECC., MA ALTRESI' ALL'AMPLIAMENTO AZIENDALE RISPETTO ALL'ORIGINARIA CONSISTENZA E AL RIORDINAMENTO FONDIARIO; CONSIDERATO CHE, ANCORA DI PIU' IN QUESTO MOMENTO, SI PRESENTA LA NECESSITA' DI INDIRIZZARE CONSISTENTI FONDI ALLA COSTRUZIONE DELLA VIABILITA' RURALE ED ALLE OPERE DI BONIFICA; SOTTOLINEATO CHE IDONEE MISURE, PER ALLEGGERIRE IL PESO GRAVANTE SU COLORO CHE SONO RIMASTI ED INTENDONO CONTINUARE A LAVORARE IN AGRICOLTURA NELLE ZONE TERREMOTATE, POSSONO CONSISTERE, TRA L'ALTRO, NELLA SOSPENSIONE PER ALMENO UN QUINQUENNIO DAL PAGAMENTO DELLE RATE RELATIVE A MUTUI DI MIGLIORAMENTO FONDIARIO E FORMAZIONE DI PROPRIETA' COLTIVATRICE; NELLA ESCLUSIONE DEI REDDITI DA FABBRICATI, DOMINICALI DEI TERRENI ED AGRARI, PRODOTTI NELLE ZONE TERREMOTATE, DALL'IMPOSTA LOCALE SUI REDDITI SE NON RITENGANO DI VOLER ADOTTARE, IN PARTICOLARE PER IL SETTORE AGRICOLO, LE INDICATE MISURE CHE NON ESCLUDONO, COMUNQUE, LA POSSIBILITA' DI ULTERIORI INTERVENTI, SIA NELLA FASE DEI PRIMI PROVVEDIMENTI CHE IN QUELLA VOLTA ALLA EFFETTIVA RICOSTRUZIONE DELLE ZONE TERREMOTATE.