I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE IL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA PER CONOSCERE - CON RIFERIMENTO ALLA RICHIESTA DI RIMESSIONE AVANZATA DALLA PROCURA GENERALE PRESSO LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE NEI CONFRONTI DI UN PROCEDIMENTO RIGUARDANTE ALCUNE VOCI DI SPESA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA; CONSIDERATO CHE: LA RICHIESTA DI CUI ALL'ARTICOLO 55 DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE SEMBRA SIA STATA PROPOSTA PER DIRIMERE UN ASSERITO CONTRASTO TRA IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI ROMA E GLI INQUISITI QUANDO E NONOSTANTE GLI ATTI DEL PROCEDIMENTO FOSSERO GIA' STATI TRASMESSI AL CONSIGLIERE ISTRUTTORE, ESTRANEO ALLA PRESUNTA CONTESA E, SE MAI, SUSCETTIBILE RICUSAZIONE; LA CONSEGUENTE TRASFORMAZIONE DELL'ISTITUTO DELLA LEGITIMA SUSPICIONE IN MEZZO DEL TUTTO ANOMALO PER RICUSARE IL PUBBLICO MINISTERO INFRANGE IL CHIARO DIVIETO POSTO ALL'ARTICOLO 73 DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE IL QUALE ESPRESSAMENTE AFFERMA CHE IL RAPPRESENTANTE DEL PUBBLICO MINISTERO NON PUO' ESSERE RICUSATO <<PER ALCUN MOTIVO>> E RISERVA ALL'INSINDACABILE GIUDIZIO DELL'IMMEDIATO CAPO GERARCHICO L'APPREZZAMENTO CIRCA LE GRAVI RAGIONI DI CONVENIENZA CHE POSSANO GIUSTIFICARE L'ESERCIZIO DELLA <<FACOLTA'>> DI ASTENSIONE; LA QUESTIONE DI LEGITIMA SUSPICIONE NON E' STATA SOLLEVATA DURANTE TUTTO IL CORSO DELL'ISTRUTTORIA PRELIMINARE DEL PROCURATORE GENERALE E DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA SOLO DOPO CHE QUEST'ULTIMO SPEDI' LE COMUNICAZIONI GIUDIZIARIE; NON E' DATO DI CAPIRE QUALI PLAUSIBILI RAGIONI ABBIANO DETERMINATO L'ECCEZIONALE MISURA DELLA SOSPENSIONE DELL'ISTRUTTORIA, PROVVEDIMENTO, QUESTO, CHE NON RISULTA MAI PRIMA D'ORA ESSERE STATO RICHIESTO E CONCESSO DAL SUPREMO COLLEGIO; LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE NON ERA ISCRITTA NEL RUOLO DELLA PRIMA SEZIONE DELLA CASSAZIONE E TUTTAVIA ESSA E' STATA DECISA CON ECCEZIONALE URGENZA TANTO CHE I COMPONENTI DEL COLLEGIO PARE NON ABBIANO AVUTO LA POSSIBILITA' DI CONTROLLARE GLI ATTI SOTTOPOSTI AL LORO GIUDIZIO, ATTI CHE NON SAREBBERO STATI NEPPURE RICHIESTI AI COMPETENTI UFFICI GIUDIZIARI; LA SOSPENSIONE HA AVUTO IL SOLO EFFETTO DI RITARDARE L'ACQUISIZIONE DI DOCUMENTAZIONE CONTABILE RELATIVA A SUCCESSIVI PERIODI DI GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL CONSIGLIO SUPERIORI DELLA MAGISTRATURA E CON ESSA LA POBBILITA' DI RAPIDAMENTE CONCLUDERE L'ISTRUTTORIA E DI DIRIMERE UN CASO CHE E' RAGIONEVOLE AUSPICACE NON ABBIA CARATTERISTICHE DI ILLICEITA'; NON SONO FACILEMNTE COMPRENSIBILI I MOTIVI CHE HANNO INDOTTO LA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DI APPELLO AD ADERIRE ALLA PROPOSTA INIZIATIVA DI LEGITIMA SUSPICIONE QUANDO LO STESSO UFFICIO, APPENA DUE GIORNI PRIMA, CON UN PRECISO COMUNICATO STAMPA, AVEVA RIAFFERMATO LA PIU' COMPLETA FIDUCIA, NELL'UFFICIO DELLA PROCURA DI ROMA CON CIO' ESCLUDENDO QUALSIASI SOSPETTO DI INCOMPATIBILITA' AMBIENTALE -: SE RISULTI AL GOVERNO CHE A VIAGGI ALL'ESTERO EFFETTUATI DA ALCUNI COMPONENTI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA ABBIANO PARTECIPATO PERSONE CHE NON NE AVESSERO DIRITTO; SE RISULTI AL GOVERNO QUANTI SIANO STATI I VIAGGI ORGANIZZATI ALL'ESTERO DAL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, CHI VI ABBIA PARTECIPATO ED IL LORO COSTO ANALITICO E COMPLESSIVO. SI CHIEDE, INFINE, DI CONOSCERE QUALI MISURE URGENTI SI INTENDANO ASSUMERE A TUTELA EFFETTIVA DELLA INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA ED, IN PARTICOLARE, DI TUTTI I MAGISTRATI ROMANI.
