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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00004 presentata da GHEZZI GIORGIO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920423

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro per la funzione pubblica, per sapere - premesso che: e' insorta controversia, tra le parti pubbliche e sociali che hanno sottoscritto il protocollo di intesa del 10 dicembre 1991, sulla corresponsione o no degli adeguamenti salariali nominali dovuti al sistema di scala mobile, a partire da quelli in maturazione al 30 aprile 1992 e da pagarsi con la busta paga del successivo mese di maggio; sembrano indiscutibili, a parere degli interpellanti, ildiritto dei lavoratori pubblici e privati a percepire tali adeguamenti, ed il correlativo dovere delle pubbliche amministrazioni e dei datori di lavoro di corrisponderli e di apprestare fin d'ora tutte le misure di ordine formale e materiale necessarie allo scopo; sembra altresi' doveroso, agli interpellanti, sottolineare in questo momento ed in modo specifico le ragioni che militano a favore di codeste conclusioni nel campo dei pubblici impieghi: e cio' a motivo degli incombenti burocratici che occorre tempestivamente affrontare per dare a tali conclusioni un positivo accoglimento; infatti, l'articolo 29, comma 3, della legge 29 marzo 1983, n. 93 (legge quadro sul pubblico impiego), espressamente prevede che le norme di ogni tipo relative alle materie disciplinate sulla base degli accordi intercompartimentali e di comparto rimangano in vigore fino all'emanazione della nuova disciplina delle materie medesime; poiche' la materia delle indicizzazioni salariali e' prevista e disciplinata da norme regolamentari che recepiscono sia accordi intercompartimentali (si veda, ad esempio, l'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 1^ febbraio 1986, n. 13, e l'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395), sia i vari accordi di comparto, occorre di conseguenza ritenere, in linea generale, che il decorso dei termini temporali di vigenza di quelle originarie discipline, anche ammettendo che esso si consumi al 31 dicembre 1991, non ne comporta la caducazione e la cessazione degli effetti, fino a quando interverra' una nuova regolamentazione positiva dell'istituto; piu' in specifico poi, per quanto riguarda lo scatto previsto per il maggio 1992, la stessa scadenza della disciplina e' solo apparente, perche', in realta', il meccanismo introdotto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 13 del 1986 opera sulla base di semestri il cui decorso non ha nulla a che vedere con l'anno solare (lo dimostra con ogni chiarezza l'articolo 18, comma 1, lettera c), e comma 3 del medesimo decreto del Presidente della Repubblica): tanto e' vero che nel maggio 1990, e quindi ben prima della legge di proroga 13 luglio 1990 n. 191, i datori di lavoro sia pubblici che privati pagarono regolarmente lo scatto dell'indennita' integrativa speciale e quello di contingenza di quel medesimo mese - : se ritenga di dover disporre, in una situazione del tutto analoga a quella del maggio 1990, il pagamento degli aumenti di indennita' integrativa speciale ad opera, nei rispettivi ambiti, di tutte le pubbliche amministrazioni interessate, in attesa della nuova disciplina di cui al citato articolo 29 della legge quadro, per la quale si riapriranno entro il 1^ giugno 1992 le trattative tra Governo e parti sociali; se ritenga di dover invitare le amministrazioni di enti pubblici ecnomici e di aziende municipalizzate e simili - fermo restando il loro generale dovere di corrispondere gli adeguamenti salariali concordati negli accordi di rinnovo dei contratti collettivi loro applicabili - a pagare intanto gli incrementi di maggio, stanti, per questa specifica scadenza, le medesime ragioni di cui sopra; se ritenga pertanto di dover disporre o invitare a disporre fin d'ora tutte le misure di ordine formale e materiale necessarie per il raggiungimento dello scopo. (2-00004)

 
Cronologia
domenica 5 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolgono le elezioni politiche. Esse registrano un vistoso successo della Lega Nord e una flessione dei partiti tradizionali. Nelle votazioni per la Camera dei deputati il risultato è il seguente: DC, 29,65% (206 seggi); PDS, 16,1% (107 seggi); PSI, 13,6% (92 seggi); Lega Lombarda, 8,65% (55 seggi); Rifondazione comunista, 5,6% (35 seggi); MSI-DN, 5,4% (34 seggi); PRI, 4,4% (27 seggi), PLI, 2,86% (17 seggi); Verdi, 2,8% (16 seggi); PSDI, 2,7% (16 seggi); Rete, 1,9% (12 seggi); Lista Pannella, 1,2% (7 seggi); altri, 5,1% (6 seggi).

giovedì 23 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    Si svolge in Parlamento la seduta inaugurale dell'XI legislatura



venerdì 24 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Oscar Luigi Scalfaro è eletto Presidente della Camera, con 309 voti al quarto scrutinio. Al Senato è eletto Presidente, al terzo scrutinio e con 188 voti, Giovanni Spadolini.