Documenti ed Atti
XI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00582 presentata da TASSI CARLO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920430
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere: se al Governo e ai ministri interrogati per la loro specifica competenza, sia noto che a Reggio Emilia, su richiesta di quell'Otello Montanari che per primo, da parte "rossa" ebbe a richiedere notizie sui massacri di innocenti dopo il 25 aprile 1945, siano stati defissi e sequestrati i manifesti esposti dal Movimento sociale italiano di quella federazione, proprio per l'anniversario di quella data. Tra l'altro proprio la segretaria provinciale del MSI di Reggio Emilia ha sofferto in famiglia gli ammazzamenti di quella "primavera" e il manifesto qui di seguito riportato, altro non era se non richiamo al senso di responsabilita' e della storia che dovrebbe animare tutti gli "uomini di buona volonta'" almeno ora, dopo la demolizione del "muro della vergogna" di Berlino e l'ammainabandiera della "rossa" insegna dal Cremlino, quando ormai non c'e' nemmeno poi da avere piu' tanta paura della "vendetta rossa"! Era scritto infatti nel manifesto: "25 aprile ora basta! Fu guerra civile, fu massacro da parte comunista, fu vilta', fu impotenza da parte di altri! Crollato il comunismo della vergogna, quale senso ha, oggi, "celebrare" questa data che per quasi cinquant'anni ha significato mistificazione, omerta', volonta' di riproporre odio e discriminazione? Ricordando i nostri morti, in nome dei quali continuiamo a chiedere verita', giustizia e cristiana sepoltura, riproponiamo agli italiani di superare la drammatica eredita' evocata da questa data funesta. Per guardare un futuro tutto da ricostruire per le nuove generazioni"; come mai, invece, scritte esaltanti i massacri e le stragi di quel periodo non sono state fatte cancellare immediatamente a Roma, ove nelle vicinanze dell'Istituto "Mamiani" campeggia una scritta "triangolo della morte nessun pentimento"; se sia lecito disporre un sequestro "motivato" sulla considerazione che il testo sequestrando e defissando "contiene espressioni che possono ritenersi offensive per il movimento della Resistenza" anche se nel testo tale "movimento" nemmeno e' nominato come nemmeno e' nominata la "Resistenza" che, essendo al Fascismo, non poteva durare un minuto dopo la debellatio da parte dei cosiddetti eserciti alleati per la "contraddizion che nol consente!". (4-00582)
In occasione della festivita' del 25 aprile, la federazione provinciale di Reggio Emilia del Movimento sociale italiano, faceva affiggere in tutta la provincia il manifesto, cui fa riferimento l'interrogante. L'affissione determinava le reazioni della camera del lavoro e delle associazioni di partigiani, che esprimevano condanna per le espressioni in esso contenute. In una riunione congiunta, il consiglio provinciale e il consiglio comunale di Reggio Emilia manifestavano deplorazione, chiedendo l'intervento della magistratura. Anche Otello Montanari, gia' parlamentare del partito comunista italiano presentava denuncia per vilipendio alla procura della Repubblica di Reggio Emilia, che il 24 aprile disponeva il sequestro del manifesto murale su tutto il territorio provinciale. Il procedimento e' tuttora in corso. Il sequestro veniva confermato il successivo 9 maggio dal Tribunale della liberta', chiamato a pronunciarsi in sede di ricorso. Nei confronti del titolare della tipografia, la questura di Reggio Emilia ha proceduto alla contestazione di violazioni della legge sulla stampa per omissione dell'indicazione della tipografia e della consegna delle copie d'obbligo del manifesto. Il Ministro dell'interno: Mancino.