Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: con risposta scritta prot. n. G.126/10^ 1./2230 del 16 giugno 1990 all'interrogazione n. 4-16815, l'allora ministro del lavoro Donat-Cattin informava gli interroganti che l'Ispettorato del lavoro di Torino aveva effettivamente svolto accertamenti in materia di appalto di manodopera presso la FIAT Engineering di Torino, dai quali era risultato: che le aziende di servizi informatici Digigroup, Digigroup Italia, AAPITI e CASOFT, tra loro collegate, avevano assunto anche su segnalazione, selezione o comunque "gradimento" della FIAT Engineering decine di impiegati con contratti di formazione e lavoro rivelatisi privi di qualsiasi speciale finalita' formativa e percio' invalidati con provvedimento notificato il 29 settembre 1989; la manodopera cosi' assunta veniva poi appaltata a FIAT Engineering che ne disponeva l'inserimento funzionale e gerarchico al proprio interno e alla quale percio' il 20 ottobre 1989 e' stato contestato il reato, in concorso con gli intermediari, di appalto di prestazioni di lavoro; in relazione a tutte le risultanze degli accertamenti compiuti, l'Ispettorato del lavoro di Torino il 24 ottobre 1989 ha inoltrato un circostanziato rapporto all'autorita' giudiziaria -: se risulti che l'autorita' giudiziaria abbia dato seguito, e con quali conclusioni, al suddetto rapporto dell'Ispettorato del lavoro di Torino; se risulti che l'autorita' giudiziaria abbia ricevuto altri rapporti analoghi dall'ispettorato del lavoro di Torino. (4-01034)

Si comunica che la procura della Repubblica presso la pretura circondariale di Torino, in merito ai fatti esposti nell'interrogazione cui si risponde, ha esperito indagini concluse in data 16 settembre 1992 con decreto di archiviazione adottato dal G.I.P. su conforme richiesta del P.M., per intervenuta amnistia ex decreto del Presidente della Repubblica n. 75 del 1990, dell'ipotizzata contravvenzione alla legge n. 1369 del 1960 sul divieto di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro. L'autorita' giudiziaria procedente non ha invece ravvisato nella specie, gli estremi del piu' grave delitto di truffa peraltro pure amnistiabile, avendo lo stesso procuratore della Repubblica escluso la configurabilita' dell'aggravante di cui all'articolo 61 n. 7 del codice penale. Il Ministro di grazia e giustizia: Conso.