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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01028 presentata da PADOVAN FABIO (LEGA NORD) in data 19920512

Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: 1) e' in costruzione una discarica di II categoria 2, tipo B, per rifiuti speciali non tossici e nocivi, ubicata in via S. Rosa, localita' Fossamerlo di S. Vendemiano. La ditta appaltatrice e' la Clara Ecologica Srl con sede in via dei Tulipani, 4 Mogliano V. (TV), e sede legale in Treviso; 2) la discarica in oggetto e' stata autorizzata dalla provincia di Treviso, con protocollo decreto n. 70/ECO/B protocollo 26242 del 22 dicembre 1989 e successivamente con delibera di giunta regionale n. 6106 del 13 novembre 1990. Il progetto approvato prevedeva la possibilita' di stoccare in discarica circa 310 mila metri cubi, ma a causa della non disponibilita' di 4988 metri cubi di terreno, la ditta appaltatrice e' stata costretta a ridimensionare tale volumetria a circa 250 mila metri cubi, come pure a presentare l'estratto mappale ridimensionato. Tale iter ha prodotto n. 2 varianti, la prima ritirata e la seconda tuttora oggetto di approvazione con delibera giunta regionale n. 7590 del 23 dicembre 1991; 3) in pretura di Conegliano sono stati presentati e sono tuttora in attesa di sentenza n. 2 ricorsi per reintegrazione e/o manutenzione nel possesso del fondo di proprieta'. Tale contenzioso vede contrapposta sul lato est della discarica la Clara Ecologica e i fratelli Perin; 4) con riferimento alla planimetria a firma del geometra Giordan, che e' depositata presso l'apposita Commissione regionale, l'interrogante evidenzia le seguenti gravi circostanze di preoccupazione: a) esistono abitazioni ad appena sei metri dall'area di pertinenza della discarica e a 18 dall'area di stoccaggio dei rifiuti speciali; b) nel perimetro attorniante i 100 metri della discarica esistono 14 abitazioni ove risiedono oltre 50 persone; c) nel perimetro attorniante i 200 metri esistono edifici con oltre 100 addetti; d) a 200 metri esiste l'abitato di Fossamerlo, con oltre 1500 abitanti; e) a 400 metri si trova l'industria alimentare "Biscottificio Piovesana" che preleva da pozzi l'acqua della falda sottostante per uso alimentare; f) in un raggio di 200 metri sono funzionanti 7 pozzi ad uso agricolo e civile; 5) la popolazione del comune di San Vendemiano e' gia' pesantemente colpita, dovendo sopportare da anni i seguenti disagi: a) i miasmi di una discarica, posta a 400 metri da quella in oggetto, discarica controllata di tipo A; b) a 300 metri esiste un'altra discarica, abusiva, denominata ex fosse Tomasi, dove si e' gia' verificato un grave incidente mortale; c) a 600 metri esiste una grande discarica tipo RSU, che enormi problemi di inquinamento atmosferico ha gia' prodotto da diversi anni; 6) va evidenziato anche che questa sfortunata popolazione deve soggiacere anche ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici (ELF) che si dimostrano oggi sempre piu' reali, essendovi a 350 metri una centrale ENEL con numerosissimi elettrodotti ad alta tensione che si irradiano sul territorio in tutte le direzioni; 7) il territorio comunale di San Vendemiano, oltre a tutto quanto sopra, e' pesantemente penalizzato anche per essere attraversato da grosse vie di comunicazione: a) autostrada A27, b) strada statale n. 13, c) strada provinciale ad alta percorrenza denominata "Cadore Mare"; 8) a 400 metri dalla costruenda discarica esistono le scuole elementari comunali; 9) la stradina di accesso alla discarica e' molto stretta, pericolosa e non adatta ai trasporti pesanti, presumibilmente derivanti dall'attivita' futura della discarica; 10) in provincia di Treviso sono state approntate discariche con la capacita' di raccogliere circa 6.000.000 mc di rifiuti speciali di tipo 2B, e quindi l'emergenza non ha piu' ragione di esistere; 11) e' noto che gli abitanti dei dintorni delle discariche di questo tipo, avvertono disagi, talvolta seri alla propria salute. Gli stessi cittadini di Fossamerlo, che si sono recati a visitare le discariche di San Floriano, Istrana e Castagnole, sempre in provincia di Treviso, hanno potuto parlare con persone che presentano disturbi continuativi e vomiti persistenti; 12) da quanto esposto, soprattutto al punto 4), risultano non essere di fatto rispettati i criteri di sicurezza previsti dalle normative igienico-sanitarie vigenti; 13) area di proprieta': esistono seri dubbi sulla legittimita' con riguardo a questo punto. Sul lato nord-est della discarica in oggetto e' in essere infatti, a tutt'oggi, un contenzioso tra la ditta Paladin, affittuaria dell'area, e la ditta Fratelli Perin ed altri, in merito ai confini. Gia' il progetto originario presentava un errore, in relazione alla proprieta', di 4998 metri quadrati assegnati erroneamente alla ditta Paladin; 14) l'area di deposito dei rifiuti dista, lungo il lato nord-est, 5 metri dai confini di proprieta' altrui. Tale minima fascia di rispetto, dovrebbe permettere ai sensi del progetto di variante presentato dalla ditta appaltatrice, la realizzazione delle seguenti opere fisiche: recinzione, canaletta di raccolta delle acque e dosso di ancoraggio dei teli di copertura dell'invaso, ed altresi' consentire eventuali interventi d'urgenza da parte dei vigili del fuoco in caso di incendi (vedi discarica 2B di Castagnole di Paese TV). Resta pertanto difficile da comprendere come possa in cosi' esigui spazi essere prestata rapida opera di soccorso, se pur prevista nelle carte progettuali; 15) dovevano essere eseguiti lavori di bonifica all'interno dell'area della discarica relativa ad una ex cava, poiche' vi erano presenti precedenti elementi di discarica abusiva altamente inquinanti. Alla data del presente atto non risultano all'interrogante essere stati eseguiti a perfetta opera d'arte i necessari lavori di bonifica. Tali lavori non sono stati eseguiti in conformita' al progetto, in particolare con riguardo le dimensioni ed i siti delle trincee di esplorazione. Inoltre il rilascio di prodotti inquinanti nel pergolato dimostra la presenza di rifiuti tossici nocivi ancora interrati; 16) esistenza di pozzi idrici: esistono pozzi d'acqua per uso civile (domestico e potabile) in regolare attivita' e regolarmente denunciati in date antecedenti alla presentazione di un qualsiasi progetto per la realizzazione di discariche di qualsiasi tipo, a meno di 200 metri dal perimetro della discarica, dei quali non e' stato tenuto nessun conto e cio' in palese violazione al disposto del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988 n. 236; 17) distanza dal canale demaniale "Santa Rosa": la discarica in oggetto confina, lungo il lato sud-ovest con il canale demaniale "Santa Rosa". La recinzione risulta collocata in proprieta' demaniale. L'area di deposito dei rifiuti dista metri 6 dal canale. L'acqua del canale nei mesi estivi viene tra l'altro adibita ad uso irriguo; 18) quota fondo discarica e falde acquifere: non risultano specificate con sufficiente chiarezza ed in forma inequivocabile negli elaborati progettuali le quote del fondo della discarica. Cio' comporterebbe possibili interazioni con la falda acquifera sottostante; 19) modalita' esecutive della scarpata; la scarpata sul lato nord-est e' stata ricostruita per una larghezza di metri 5 con terreno argilloso alternato a ghiaione, cio' in palese difformita' al progetto di variante presentato dalla ditta appaltatrice. Inoltre la quota campagna viene alzata con l'apporto di circa 80 centimetri di terreno allo scopo di aumentare la capacita' della discarica; 20) odori: l'accumulo dei rifiuti di tipo 2B differisce da quelli di tipo 2C esclusivamente per la percentuale di sostanze in essi contenuti. Le esperienze in provincia di Treviso vedi discariche di tipo 2B e studi proposti per i rifiuti previsti nella discarica di Spinea, confermano che le varie sostanze tra loro unite producono miasmi ed odori insopportabili, anche in presenza di prodotti biologicamente non putrescibili, questo perche' avvengono delle reazioni chimiche non controllabili -: 1) se si ritengano eque come "distanze di sicurezza" le misure riportate ai punti precedenti, con particolare riguardo a: a) abitazioni (6 metri); b) canale demaniale di acque ad uso agricolo (6 metri); c) pozzi ad uso civile; 2) se esista un parere preventivo della commissione sanitaria dell'assessorato regionale alla sanita', e se questo parere sia obbligatorio; 3) se la valutazione di impatto ambientale, che e' stata realizzata globalmente su tutta la provincia di Treviso, non fosse stata piu' opportuna, o addirittura cogente, con valutazione singola discarica per discarica; 4) se risulti che nell'esecuzione tecnica dell'invaso della discarica siano state osservate tutte le norme vigenti; 5) se la scarpata dell'invaso sia stata eretta secondo il progetto di variante; 6) non ritenga, attraverso i competenti organismi locali, di dover sospendere la prosecuzione dei lavori, visto anche che non e' stata eseguita una bonifica preventiva all'inizio dei lavori, cosi' come prescritto dalla provincia di Treviso nel progetto rilasciato per questa discarica. (4-01028)

 
Cronologia
giovedì 7 maggio
  • Politica, cultura e società
    Antonio Cariglia lascia la segreteria del PSDI a Carlo Vizzini e ne assume la presidenza.

mercoledì 13 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune, integrato dai rappresentanti delle regioni, si riunisce per procedere all'elezione del Presidente della Repubblica.