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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01534 presentata da WIDMANN HANS (MISTO) in data 19920525

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per conoscere - premesso che: e' stato accertato da un po' di tempo che le amministrazioni dello Stato hanno dislocato altrove o si stiano accingendo a farlo alcuni servizi e uffici pubblici istituiti nella provincia autonoma di Bolzano; tali iniziative, oltre a privare le popolazioni locali di posti di lavoro, negano alle stesse il beneficio di un loro diritto fondamentale, ossia quello di potersi avvalere della propria lingua materna nei rapporti con gli enti pubblici; il disservizio e la mancante funzionalita' di tali uffici giustificano il sospetto che tale situazione di disagio venga assunta quale pretesto per giustificarne lo spostamento, motivo quest'ultimo che evidenzia la sempre crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni cosi' come sono al presente concepite; qualora tali inefficienze fossero imputabili ad incapacita' dei funzionari reggenti gli stessi sarebbe ragionevolmente opportuno sostituirli con personale locale certamente meglio preparato -: se tali iniziative, volte a variare lo status quo degli uffici e dei servizi pubblici di cui trattasi, rispondano a precise strategie in atto volute dall'alto, oppure se esse siano frutto dei responsabili periferici, venendo cosi' in ogni modo a ledere precisi diritti costituzionali, ancor prima dell'adesione dei sudtirolesi alle recenti proposte che dovrebbero condurre finalmente alla definizione della nota vertenza; se non sia del parere che, ai fini di risparmio, il blocco delle assunzioni nel settore pubblico possa essere motivato per impedire l'ingaggio di mano d'opera ove essa non occorra, mentre e' certamente insensato laddove il personale e' carente ed ove il blocco contribuisce ad appesantire una ormai cronica situazione di pesante disagio; se non ritenga che anche la provincia autonoma di Bolzano debba disporre degli stessi uffici pubblici esistenti nelle altre regioni d'Italia, elevate a rango regionale, contribuendo cosi' a sanare sul nascere gravi prevedibili disservizi. (4-01534)

Va premesso che il processo di riordino e di razionalizzazione della pubblica amministrazione, attualmente in atto in tutta Italia, non puo' escludere gli uffici pubblici siti nella provincia di Bolzano. Circa, invece, il timore per eventuali trasferimenti delle sedi di tali uffici fuori di detta provincia, non risulta, in verita', che gli attuali processi di riforma comportino tale evenienza. Cio' che, comunque, si puo' affermare con certezza e' che le garanzie previste dallo statuto e dalle norme di attuazione in materia di pubblico impiego saranno puntualmente rispettate sia in termini di previsioni legislative sia in fase attuativa sul piano concreto. Il Governo, infatti, nel prendere atto delle esigenze manifestate in sede locale, ha accettato che nel decreto delegato sul pubblico impiego ex lege 23.10.1992 n. 421 venisse inserita una disposizione che escluda le amministrazioni pubbliche site in provincia di Bolzano dal blocco dei concorsi e delle assunzioni - previsto dalle vigenti disposizioni in materia di contenimento della spesa pubblica - al fine di attuare quanto disciplinato dall'articolo 89 dello statuto della regione Trentino-Alto Adige. Il Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli affari regionali: Costa.



 
Cronologia
sabato 23 maggio
  • Politica, cultura e società
    Il giudice Giovanni Falcone resta ucciso in un gravissimo attentato di mafia a Capaci, nei pressi di Palermo. Falcone già capo del pool antimafia in Sicilia e direttore degli affari penali del Ministero della giustizia perde la vita insieme alla moglie, il magistrato Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta.

lunedì 25 maggio
  • Politica, cultura e società
    A Palermo ai funerali di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta partecipano migliaia di persone e i più alti rappresentanti del mondo politico, che vengono duramente contestati dalla cittadinanza.

mercoledì 3 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Al quinto scrutinio e con 360 voti, è eletto Presidente della Camera Giorgio Napolitano.