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Ai Ministri dei lavori pubblici e dell'ambiente. - Per sapere - premesso: che il tracciato originario del metanodotto Istrana-Fonzaso che passava per il Grappa e' stato modificato; che i motivi del cambiamento di tracciato non risultano essere noti, anzi che il cambiamento sembra essere peggiorativo, sia dal punto di vista ambientale che rispetto ai costi -: mediante quali criteri la SNAM sia addivenuta alla scelta dell'attuale tracciato, rispetto a quello iniziale; se sia stato effettuato un esame comparativo dei due tracciati inerente sia l'impatto ambientale che i costi; quali norme di sicurezza vengano adottate nei confronti dei cittadini e a quali divieti dovranno sottostare gli stessi rispetto al metanodotto. (4-01204)

In relazione al documento indicato in oggetto si fa presente quanto segue: a) in ordine alla realizzazione del metanodotto SNAM Istrana-Fonzaso, si precisa che i metanodotti non sono compresi tra le opere di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 1988 e pertanto non sono assoggettabili a procedure di valutazione dell'impatto ambientale ex articolo 6, legge n. 349 del 1986; anche le piu' recenti disposizioni legislative (si veda l'articolo 1 della legge n. 220 del 1992) prevedono l'estensione della procedura di valutazione d'impatto ambientale solo alle condotte sottomarine per il trasporto di idrocarburi e sostanze pericolose; b) il gasdotto Istrana-Fonzaso, in accordo con le indicazioni del PEN, si colloca nell'ambito del potenziamento della rete dell'Italia nord-orientale e collega i gasdotti di importazione dall'URSS con le linee della valle del Soligo, valle del Piave, Valsugana e Val d'Adige; c) per quanto riguarda il tracciato, gli accessi per il nord costituiti dalle valli del Brenta e del Piave, in prima istanza presi in considerazione della SNAM, erano stati esclusi per difficolta' derivanti dalla morfologia accidentale, dalla presenza di infrastrutture di trasporto e di numerosi centri abitati. Un'ulteriore ipotesi di tracciato attraverso Cima Mandria, monte Pressolan e monte Roncone era egualmente stata abbandonata per motivi di ordine ambientale e paesistico. Il Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali: Ciaurro.