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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01169 presentata da VITO ELIO (FEDER. EUROPEO PR) in data 19920525

Ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia, dell'ambiente, per i beni culturali e ambientali e per le riforme istituzionali e gli affari regionali. - Per sapere - premesso che: nel 1978, l'amministrazione regionale della Valle d'Aosta, aveva varato un "programma organico di restauro e valorizzazione della cinta muraria romana di Aosta" (delibera n. 2477 del 25 maggio 1978), ma proprio a partire da quella deliberazione si e' proceduto in maniera totalmente inversa con interventi sempre piu' irresponsabili e irrimediabili su tre diversi lati della cinta; nel 1979 sul lato orientale, una vecchia casa valdostana (la cosiddetta casa Charrey) insistente sulle mura e quindi vincolata (decreto ministeriale 18 aprile 1910, decreto ministeriale 2 ottobre 1964) anziche' essere restaurata in base alla normativa esistente ed a precise e specifiche direttive del Consiglio superiore delle antichita' e belle arti, veniva completamente trasformata per ricavarne alcuni alloggi pseudorustici; tra il 1985 e il 1990, un altro deturpante intervento veniva condotto sul lato meridionale della cinta con la costruzione di un parcheggio sotterraneo pluripiano con soprastante bus terminal (quest'ultimo oltretutto mai utilizzato dai pullmans come ha rilevato il Ministero dei trasporti tramite l'ispettorato della motorizzazione civile, che l'ha ritenuto non idoneo); neanche in questo caso si tenne in alcun conto ne' della vincolistica di base ne' di uno specifico decreto ministeriale (decreto ministeriale 10 giugno 1954) che dichiarava di pubblica utilita' tutta la zona antistante le mura stesse, imponendo di configurare entro due anni una zona archeologica atta a tutelare e valorizzare il tratto di cinta in esame, con il risultato di precludere alla vista il tratto di mura in questione con un incredibile garbuglio di tubi, vetro fume' e cemento armato; il terzo irrimediabile intervento e' in corso di realizzazione sul lato occidentale della cinta muraria, nel tratto compreso tra il corpo meridionale della Porta Decumana e la cosiddetta Torre del Lebbroso (si tratta questa volta della nuova biblioteca regionale), nonostante fosse a disposizione una vastissima area libera appena all'esterno della cinta muraria; a tutto cio' si aggiunge che buona parte degli edifici setteottocenteschi insistenti sulle mura sono stati demoliti, mentre altre parti sono crollate durante i lavori, come ha ammesso la stessa sovrintendenza, e che alcuni lacerti di muri e di facciate sono stati mantenuti in piedi ed associati o inglobati nella colata "moderna" in cemento armato; sulla costruzione della biblioteca regionale fu presentata il 10 ottobre 1990 un'interrogazione (n. 3-02652), alla quale non vi e' mai stata risposta, per denunciare le evidenti violazioni di precise norme di legge e per sapere quali provvedimenti si volessero adottare da parte delle autorita' competenti; va ricordato che, in base alla legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948 - Statuto speciale per la Valle d'Aosta, articolo 3, lettera m) - la regione non gode, in materia di antichita' e belle arti, della potesta' legislativa, ma solo della potesta' integrativa e di attuazione delle leggi della Repubblica -: 1) se non ritengano che in materia di difesa del patrimonio culturale e monumentale del Paese, gia' notevolmente deturpato, sia necessario un intervento piu' incisivo e determinato per impedire che proprio gli amministratori, che dovrebbero garantirne la conservazione, ne facciano invece scempio; 2) quali iniziative si intendano assumere per impedire, nell'ambito di competenza del Governo della Repubblica, che questa ultima grave manomissione della cinta muraria di Aosta sia portata a termine e per far si' che la biblioteca regionale sia costruita in un luogo piu' idoneo. (4-01169)

 
Cronologia
sabato 23 maggio
  • Politica, cultura e società
    Il giudice Giovanni Falcone resta ucciso in un gravissimo attentato di mafia a Capaci, nei pressi di Palermo. Falcone già capo del pool antimafia in Sicilia e direttore degli affari penali del Ministero della giustizia perde la vita insieme alla moglie, il magistrato Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta.

lunedì 25 maggio
  • Politica, cultura e società
    A Palermo ai funerali di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta partecipano migliaia di persone e i più alti rappresentanti del mondo politico, che vengono duramente contestati dalla cittadinanza.

mercoledì 3 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Al quinto scrutinio e con 360 voti, è eletto Presidente della Camera Giorgio Napolitano.