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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02131 presentata da MITA PIETRO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19920617

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: circostanziate denunce delle organizzazioni sindacali hanno segnalato alcuni episodi di malcostume, di spreco e di pessima amministrazione nell'arsenale militare di Taranto; secondo tali fonti sarebbero state smaltite come rifiuti tossici, in due appalti successivi, 125 tonnellate di pittura scaduta ed indurita. Risulta incomprensibile, visto l'alto quantitativo di pittura "andata a male", come sia stato possibile preventivarne un acquisto cosi' elevato rispetto alle reali necessita' dell'arsenale; nell'arsenale sarebbero stati installati da tempo due motori, quattro gruppi elettrogeni, quattro motopompe su due cisterne semoventi di Grup Nul che, dopo l'installazione e i relativi lavori, non avrebbero mai navigato. I motori, i gruppi elettrogeni e le motopompe sarebbero stati sbarcati perche' le cisterne sarebbero state successivamente dichiarate in disarmo; due gru, costate diverse centinaia di milioni, poste ai lati del Bacino Brin, non sarebbero mai entrate in funzione. Tutto cio' e' in contraddizione con il fatto che per le lavorazioni sulle unita' navali in bacino la direzione dell'arsenale continua ad avvalersi di gru private; nel 1987 sarebbe stato acquistato un carroponte per il reparto "Gas Compressi": dal momento dell'acquisto risulta non essere stato mai installato e giacerebbe a terra nell'atrio del reparto stesso, esposto alla pioggia e alla ruggine; alcuni anni fa venne deciso l'ammodernamento degli impianti del settore Zincheria. L'appalto in merito e' costato centinaia di milioni tra manutenzione e materiali che risulterebbero a tutt'oggi accantonati nel settore. L'impianto non sarebbe mai entrato in funzione tanto da spingere la Direzione a proporne la chiusura in quanto i carichi di lavoro non giustificherebbero gli alti costi di gestione del settore; l'affidamento degli appalti avverrebbe in molti casi fuori dalle regole. In particolare i lavori eseguiti senza gara sarebbero solo successivamente regolarizzati -: se le notizie riportate in premessa corrispondano a verita'; a quanto ammonterebbero i costi degli sprechi denunciati dalle organizzazioni sindacali; se non intenda aprire una indagine per l'eventuale individuazione dei responsabili e quali provvedimenti intenda adottare per garantire la buona e corretta amministrazione dell'arsenale militare di Taranto. (4-02131)

Il quantitativo di pitture che l'arsenale della Marina militare di Taranto smaltisce come rifiuto tossico ammonta a 120 tonnellate di pittura scaduta, risultante di un accumulo iniziato fin dai primi anni '70, cioe' da quando sono entrate in vigore prima le norme antinquinamento nazionali poi della CEE. Da allora infatti le pitture non sono state piu' trattate come rifiuti urbani, ma come rifiuti tossici nocivi. Si e' reso necessario trasformare le caldaie delle motocisterne GRS 179 e GRS 170, adibite fino al 1980 al servizio trasporto e rifornimento di olio combustibile per le navi a vapore, per adeguare il naviglio militare italiano a quello della NATO. I relativi lavori di manutenzione e trasformazione si svolsero a partire dal 1982 per la GRS 179 e dal 1984 per la GRS 170. Fu necessario eseguire uno studio preliminare e ricerche di mercato per reperire motori di propulsione e macchinari da adattare alle esigenze. Sicche', mentre i lavori di grande manutenzione si svolsero rapidamente, i lavori di ammodernamento richiesero tempi piu' lunghi per l'acquisizione di molteplici macchinari per ciascuna unita'. La motocisterna GRS 179 fu consegnata il 2 agosto 1985 a Grupnl Taranto. Nel 1990, dopo accurati controlli alle strutture dello scafo, per stabilire l'entita' ed il costo dei lavori di grande manutenzione, normalmente in esecuzione dopo quattro anni di attivita', l'arsenale di Taranto, valutate le condizioni generali di conservazione dello scafo e strutture relative, rappresento' la non convenienza ad ulteriori lavori. Nel 1991 le due motocisterne sono state cancellate dai quadri generali della statistica galleggianti, previo recupero di tutti i materiali utilmente reimpiegabili per altre esigenze. Bettoline di nuova costruzione e soprattutto la semovente GRS 1011, hanno sostituito nell'impiego le due semoventi. Il carroponte da tre tonnellate del reparto gas compressi, acquistato nel 1986 dalla ditta COMEF di Forli', doveva essere utilizzato per sostituire un analogo carroponte da 1 tonnellata. Furono anche preventivamente studiati gli interventi di consolidamento delle strutture portanti che non fu mai operato, perche' nel frattempo il lento e progressivo scivolamento della collina Capocelatro, a valle della quale e' sito il reparto, aveva prodotto lo smottamento del terreno, causando l'avvicinamento fra i portali di sostegno. La sistemazione, pertanto, e' temporaneamente sospesa in attesa del consolidamento in corso della collina. Le gru del bacino BRIN sono due, una per lato del bacino, il quale e' suddiviso in due seni serviti da quattro gru. Il seno interno e' di massima utilizzato per sommergibili, il seno esterno per le unita' di superficie. Esse furono acquistate nel 1986 dalla SIMI Spa di Taranto mediante appalto-concorso riservato alle industrie del Mezzogiorno; collaudate nel 1990 a cura della ISPESL, sono state utilizzate dopo alcune migliorie logistiche, dall'inizio del 1992. Pur essendo tecnicamente valide e idonee all'impiego sulle unita' e mezzi navali di superficie per le quali furono progettate, risultano non pienamente adatte per alcune manovre di precisione da eseguire in occasione di sbarco/imbarco di materiali dai sommergibili in bacino; inoltre, l'altezza da terra delle cabine di manovra (circa 40 metri) e la scala di salita a chiocciola rendono faticose la salita e discesa del personale, specialmente quando le operazioni di sbarco/imbarco non sono continuative. Ne deriva che il personale preposto, che lavora anche su altre gru del reparto bacini, trova difficolta' ad operare in quelle condizioni. Si tenga anche conto che esigenze di programmazione delle lavorazioni impongono operazioni fuori dal normale orario di lavoro che i conduttori di massima non accettano. L'impianto di zincatura e' stato realizzato nel 1978 dalla ditta MONTER di Novara, in esito all'appalto concorso n. 257 del 19 dicembre 1977, essendo in quel periodo dislocate nella base di Taranto unita' navali di grosso tonnellaggio con notevoli quantita' di tubolature zincate. L'importo complessivo di lire 262 milioni e' stato completamente ammortizzato nel 1986. L'impianto ha cominciato a funzionare nel 1978 ed ha avuto una attivita' regolare fino al 1985, con punte massime nel periodo 1979-1981 e nel 1985. Dal 1986, sia per le contestazioni delle organizzazioni sindacali, che richiedevano maggiori garanzie per la salubrita' del personale conduttore degli impianti nonche' interventi per l'inquinamento del Mar Piccolo a causa degli scarichi a mare dei prodotti liquidi di lavorazione, sia per l'entrata in linea delle nuove unita' della classe Lupo e Maestrale, a tecnologia piu' avanzata e con materiali piu' nobili, il ricorso all'utilizzazione della zincatura si e' reso sempre meno frequente e l'elevato costo/efficacia a fronte delle ridotte richieste ne ha consigliato la dismissione. Gli appalti di lavori e servizi si svolgono in conformita' delle leggi in vigore e nel pieno rispetto delle regole previste dalla contabilita' dello Stato. Il Ministro della difesa: Ando'.



 
Cronologia
giovedì 11 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    L'Austria riconosce formalmente che l'Italia ha adempiuto a tutti gli impegni assunti nel 1969 per garantire l'autonomia dell'Alto Adige.

mercoledì 17 giugno
  • Politica, cultura e società
    Nell'ambito dell'inchiesta Tangentopoli, Mario Chiesa e 25 imprenditori vengono rinviati a giudizio.

giovedì 18 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferisce a Giuliano Amato l'incarico di formare un nuovo Governo.