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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02376 presentata da MICHIELON MAURO (LEGA NORD) in data 19920624

Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che: con decreto datato 11 giugno 1992 il ministro delle poste e telecomunicazioni ha rinviato le elezioni del 16/19 giugno dei rappresentanti sia del Consiglio d'Amministrazione che del personale negli organi collegiali periferici al prossimo 24/27 novembre; detto rinvio e' stato decretato quando le Direzioni provinciali poste e telecomunicazioni avevano gia' predisposto tutto per l'espletamento delle elezioni stesse; l'attuale Consiglio di Amministrazione, come del resto i rappresentanti degli organi collegiali periferici sono in prorogatio da ben 6 anni e quindi di fatto sono delegittimati a rappresentare e tutelare gli interessi dei dipendenti -: quali motivazioni abbiano spinto il ministro a rinviare all'ultimo momento le elezioni, visto che erano gia' state fatte stampare e distribuire le schede elettorali, che non potranno piu' essere utilizzate; a quanto ammonta il costo della stampa delle schede sopraccitate, e chi andra' a pagare il prezzo per questa eventuale negligenza; in che modo risponda a chi afferma, secondo quanto risulta agli interroganti, che il rinvio a novembre altro non sia che un regalo ai sindacati della triplice, al fine di consentire ad essi di svolgere una forte campagna di tesseramento ad ottobre, che dovrebbe limitare i danni di una "Caporetto" gia' annunciata; se vi sia almeno la certezza che a novembre verranno svolte le elezioni. (4-02376)

Al riguardo si significa che l'entrata in vigore delle leggi 29 gennaio 1992, n. 58 e 31 gennaio 1992, n. 158, che, rispettivamente, regolano la riforma del settore delle telecomunicazioni (sopprimendo l'Azienda di Stato per i servizi telefonici) e l'unificazione degli ordinamenti degli uffici principali e degli uffici locali dell'amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni, rendendo non piu' attuale la disciplina in vigore per l'elezione dei rappresentanti del personale in seno agli organi collegiali dell'amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni, aveva fatto insorgere dei dubbi sull'opportunita' di far svolgere le elezioni stesse. Del resto, il Consiglio di Stato, al quale era stato richiesto un parere al riguardo, ha rilevato che le perplessita' erano giustificate. A cio' si deve aggiungere che in data 15 ottobre 1992, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di rinviare di un anno (al novembre 1993) le elezioni in argomento - anche per quanto concerne gli altri Ministeri - in considerazione dell'imminente approvazione della legge delega per la revisione della disciplina del pubblico impiego. Tale normativa, intervenuta con il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 stabilisce, come e' noto, l'abrogazione delle norme che prevedono la rappresentanza elettiva del personale nei consigli di amministrazione delle amministrazioni statali anche ad ordinamento autonomo (articolo 48). Conformemente a quanto previsto dalla predetta disposizione l'articolo 1 del decreto-legge 8 febbraio 1993, n. 30 convertito nella legge 1^ giugno 1993, n. 178, ha stabilito la decadenza dei cinque componenti eletti dal personale nel consiglio di amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni. Al suddetto principio, infine, si e' uniformato il decreto legislativo 12 marzo 1993, n. 85 - recante norme in materia di ordinamento degli uffici e del personale dell'amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni in attuazione della citata legge n. 158/1992 - nel disciplinare la composizione della commissione centrale e delle commissioni provinciali del personale. Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni: Pagani.



 
Cronologia
giovedì 18 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferisce a Giuliano Amato l'incarico di formare un nuovo Governo.

venerdì 26 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Con una storica pronuncia, la Corte dei conti nega il visto di regolarità al bilancio dello Stato.