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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02564 presentata da SORIERO GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920624

Ai Ministri dell'interno e del tesoro. - Per sapere - premesso che: l'amministrazione "Opere Pie" e' stata disciolta con delibera del consiglio regionale n. 35/86 e 268/87, giusta la legge regionale n. 5/85, e assorbita in parte dal comune di Vibo Valenria: 27 dipendenti, piu' l'ammontare complessivo dei beni mobili ed immobili; e in parte all'USL n. 22: 38 dipendenti; successivamente le dipendenti transitate al comune facevano formale richiesta relativamenta alle spettanze e ai contributi previdenziali maturati, a loro dire, nel periodo pregresso allo scioglimento dell'ex IPAB. Il consiglio comunale erroneamente deliberava per il riconoscimento di detto debito, facendolo rientrare nell'elenco dei "debiti fuori bilancio", con delibera n. 105/90. Piu' volte dai rappresentanti del PDS e' stato affermato in consiglio comunale e ribadito con la nota a firma del Collegio dei revisori dei conti, del 9 giugno 1992 che con tale riconoscimento e' avvenuto senza che esistesse agli atti la necessaria documentazione per come previsto dalla legge 144 del 1989 ed esplicitamente dalla circolare del Ministero dell'interno del 27 giugno 1989 inoltre la delibera 105/90 veniva rinviata al consiglio comunale dell'organo di controllo a cui si rispondeva con delibera del consiglio comunale n. 39 del 4 marzo 1991 resa successivamente esecutiva e di fatto si rendeva efficace il riconoscimento del debito; le dipendenti in questione si erano gia' rivolte per il pagamento di dette spetanze al TAR Calabria e che tuttora presso quel tribunale e' dipendente giudizio di merito; le stesse decidevano di rivolgersi al pretore del lavoro di Vibo Valentia il 3 agosto 1991 che emetteva decreto ingiuntivo il 12 agosto 1991. All'emissione del decreto ingiuntivo il legale del comune poneva opposizione che veniva rigettata definitivamente dal giudice del lavoro il 10 aprile 1992 nel contempo l'amministrazione attiva in data 23 ottobre 1992 proponeva delibera di transazione che diveniva esecutiva il 2 gennaio 1992 senza essere mai approvata. Il 25 maggio 1992 il tesoriere del comune di Vibo Valentia emetteva a favore del personale comunale ex IPAB la somma di lire 3.495.475.422 a seguito avvenuta esecuzione del Vice Pretore di Vibo Valentia. Si precisa che in dette somme non veniva operata da parte del tesoriere alcuna trattenuta. La cifra pignorata al comune di V e' di entita' tale che l'ente comune rischia il dissesto; il consiglio comunale ha proceduto al riconoscimento ipoteticamente avanzato dalle dipendenti delle "Opere Pie" senza che questo presentasse le caratteristiche proprie del debito fuori bilancio di cui alla legge 144 del 1989 e al punto 10 della circolare del Ministero dell'interno del 27 settembre 1989 -: se in merito a cio', sino a tutt'oggi, sia intervenuta la magistratura contabile. Successivamente alla resa esecutiva della delibera n. 39 del 4 maggio 1991 l'amministrazione attiva, prima, e lle ripartizioni competenti, dopo non hanno sollecitato ed istruito la stipula delle convenzioni per come previsto dalla legge 144 del 1989 al fine di blocare qualsiasi forma di contenzioso. La giunta municipale il 23 ottobre 1991, a contenzioso ancora aperto, propone una transazione la cui delibera verra' resa esecutiva solamente il 2 gennaio 1992 e non trovera' mai la dovuta attuazione. Il tesoriere non ha operato al momento del pagamento delle spettanze trattenuto (il tesoriere e' la Carical); quali iniziative intendano assumere affinche' siano completate rapidamente le indagini; quali responsabilita' emergano da parte degli amministratori e dei funzionari. (4-02564)

 
Cronologia
giovedì 18 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferisce a Giuliano Amato l'incarico di formare un nuovo Governo.

venerdì 26 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Con una storica pronuncia, la Corte dei conti nega il visto di regolarità al bilancio dello Stato.